Betis bello, forte e vincente: sogno Europa possibile

Che questa stagione fosse quella della rinascita del Betis era abbastanza chiaro sin dal mercato e dal nuovo bellissimo look del Villamarin, che questa squadra potesse competere per posti d’élite in campionato invece era una scommessa tutt’altro che sicura ma che Quique Setien ha deciso di voler vincere.

Il Betis gioca un grande calcio, fa punti e riesce anche a soffrire. I contorni per costruire una grande squadra ci sono tutti visto che in campo si vede un collettivo capace di rispecchiare a pieno gli standard imposti dalla Liga per andare forte in campionato grazie ad uno splendido gioco palla a terra che mette in evidenza il palleggio e la velocità.

La vittoria contro l’Alaves sulla carta è tutt’altro che un’impresa ma gli sviluppi della partita hanno fatto capire che tipo di squadra è e che potenziale ha questo Betis. Ritmi alterni per dare sfogo delle proprie qualità nel momento in cui bisogna sbloccare la partita, poi la corretta pausa per rifiatare e tenere il controllo del risultato per ritornare infine a giocare un grande calcio ed infierire su un avversario che non ne può più.

La gara di oggi è stata tutto questo e alla fine i tanti e calorosi tifosi del Villamarin hanno potuto solamente applaudire una squadra che sta convincendo in tutto e per tutto nonostante qualche colpo a vuoto nell’ultimo periodo.

La forza è il gioco collettivo ma anche il lavoro certosino fatto da Setien sui singoli. Infatti l’allenatore betico ha riciclato alla perfezione un talento che si stava svanendo come quello di Joel Campbell (a tratti travolgente); trovare la giusta alchimia tra la grinta di Guardado, la posizione di Javi Garcia e la tecnica di Camarasa a centrocampo; e centellinare l’utilizzo di esterni di assoluta qualità come Joaquin e Tello (in netta ripresa dopo un avvio così e così) che sanno come fare contento uno scatenato Sanabria.

E poi anche le alternative sono di ottimo livello: oggi dalla panchina sono subentrati due talenti di palleggio come Fabian Ruiz e Boubedouz, un vero e proprio lusso per una panchina che sa fornire le giuste risorse ad una squadra che può sognare legittimamente l’Europa.

Sì, questo Betis ci può credere ma deve mantenere questo tipo di prestazione per tutto l’anno. Perché l’effetto novità sta sconvolgendo la parte alta della Liga ma alla lunga rischia di svanire: per ora si è vista una squadra in grado di mettere in difficoltà chiunque e con tantissime idee ma l’errore che non si deve pensare di aver raggiunto il risultato ancor prima di effettuare il giro di boa. Ma se Setien riuscisse a lasciare nella testa dei suoi ragazzi questo tipo di approccio alle partite gli spettatori si divertiranno e il ritorno in Europa sarà ampiamente possibile.

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