Bundesliga 2017-2018: guida ufficiale alla nuova stagione

BUNDESLIGA: GUIDA ALLE 18 SQUADRE

Andiamo ad analizzare le 18 squadre della Bundesliga prima di vederle all’opera nella stagione 2017-2018

AMBURGO (A cura di Matteo Albanese)

Come ogni anno, sembra che quel maledetto orologio digitale porti sfiga. Conta i giorni di permanenza dell’Amburgo in massima serie, ma negli ultimi tempi l’Urgestein rischia sempre più o meno seriamente la fine del record. Alla fine della scorsa Bundesliga c’è stato un 14° posto, ma solo grazie alla vittoria contro il Wolfsburg con gol all’88’ di Luca Waldschmidt. Markus Gisdol ora si ritrova con una rosa ritoccata ma con lo stesso obiettivo: salvarsi, possibilmente con meno patemi d’animo. Per risolvere il problema gol (nessuno oltre le 5 realizzazioni stagionali: Wood, Müller e Gregoritsch, con Hunt e Kostic a 4) è stato preso dal Borussia Monchengladbach il 26enne André Hahn, mentre per rinforzare la difesa è stato confermato il greco Kyriakos Papadopoulos dal Bayer Leverkusen. Oltre 12 milioni investiti in loro due, si arriva a 16 contando pure l’arrivo di Pollersbeck dopo l’ottimo Euro Under21. Basteranno per rimpiazzare Gregoritsch, partito in direzione Augsburg, e il portiere Adler? Lo dirà il campo. Nel frattempo, c’è pure da sostituire il terzino sinistro Ostrzolek. Ma non ci fanno troppo caso, al Volksparkstadion: a loro basta salvarsi, e dopo la scottatura con Bruno Labbadia ora ci sarà da innamorarsi di Gisdol.

AUGSBURG (A cura di Saverio Fattori)

La passata stagione dell’Augsburg è stata, per i tifosi dei Rothosen, sportivamente drammatica. La squadra, infatti, ha dovuto soffrire dall’inizio della stagione pima di poter festeggiare la salvezza, raggiunta con un solo punto di vantaggio rispetto al Wolfsburg (che è stato costretto al playoff). Per gli uomini di Manuel Baum due sono stati i principali problemi della scorsa stagione: la poca incisività sotto porta (l’Augsburg ha chiuso la stagione con il quarto peggior attacco) e la troppa fragilità difensiva (le 51 reti subite hanno rappresentato un problema per la stagione dei Rothosen). Nel campionato che sta per iniziare, i ragazzi di Baum hanno come obiettivo principale la ricerca di una salvezza il più tranquilla possibile, cercando di evitare le sofferenze della passata stagione. Per provare ad ottenre, nuovamente, la permanenza in Bundesglia l’Augsburg ha strappato all’Amburgo Michael Gregoritsch; l’attaccante può, nell’arco della stagione, garantire quel supporto a livello di goal fondamentali per la salvezza.

BAYER LEVERKUSEN (A cura di Livio Bazzica)

La delusione per eccellenza della scorsa Bundesliga è stata senza dubbio il Bayer Leverkusen, finito 12° e fuori da qualsiasi discorso europeo. Per far capire quanto disastrosa sia stata la loro annata, basti pensare che le aspirine non finivano fuori dalle prime dieci posizioni dalla stagione 2002-03. Per ripartire il Bayer si è affidato ad Heiko Herrlich, protagonista di un’ottima stagione con il Regensburg, che ha preso da neopromosso in 3.Liga ed ha portato subito ad una nuova promozione, sconfiggendo agli spareggi il Monaco 1860. A tutti gli effetti il tecnico sarà però una scommessa, avendo testato la Bundesliga soltanto per meno di una stagione alla guida del Bochum, finito poi retrocesso. Una stagione così storta e l’inizio di un nuovo ciclo con un allenatore diverso, non potevano non portare la squadra a diversi movimenti in sede di calciomercato. Due le partenze illustri: Calhanoglu ed il “Chicharito” Hernandez, assist e gol se vogliamo riassumere i due giocatori ai minimi termini, i pericoli principali del Leverkusen, capaci di cambiare il match con una giocata, il primo, o con una zampata in area, il secondo. Una menzione la meritano anche le cessioni di Topruk e Papadopoulos, se non altro per la cifra incassata, oltre 18 milioni, che sommati ai soldi delle cessioni del centrocampista turco e dell’attaccante messicano, hanno portato nelle casse del Bayer ben 58 milioni di euro. A rinforzare le aspirine viene a ricongiungersi col fratello, dopo aver giocato assieme agli inizi nel Borussia Dortmund, Sven Bender, l’unico vero colpo di mercato in attesa di una punta di livello che sostituisca Hernandez. A meno che non si voglia addossare tutto il peso dell’attacco a Volland, soluzione sicuramente interessante visto che il Leverkusen avrà soltanto la Bundesliga. A sostituire il centrocampista turco invece ci penserà il gioiellino di casa, Kai Havertz classe ‘99, promessa non solo del Bayer ma di tutto il calcio tedesco. Già lo scorso anno ha fatto vedere di cosa è capace, ora è il momento della consacrazione se vuole calcare palcoscenici più prestigiosi. Perché il Leverkusen non lo nasconde, rivuole l’Europa, e per farlo si affiderà ad un gruppo senza le due principale stelle, ma ormai consolidato, ed ai giovani, politica sempre apprezzata e fruttuosa nel calcio tedesco.

BAYERN MONACO (A cura di Francesco Castorani)

Da anni Regina di Germania, il Bayern Monaco si prepara ad una nuova stagione con il solito obiettivo di sempre: vincere tutto. Nell’anno 2017 in patria i bavaresi hanno conquistato la quinta Bundesliga consecutiva (la 27esima della loro storia), uscendo in semifinale di DFB-Pokal contro i rivali del Borussia Dortmund. In Europa invece a fermarli è stato il solito Real Madrid ai quarti di finale (non nominate l’arbitro Kassai a Monaco). Carlo Ancelotti però non si è perso d’animo e sa che in Baviera ormai vincere solo la Bundes è considerato quasi un fallimento. Dunque tutti al lavoro per vedere come si possa essere i più forti e migliorare ancora. Gli addii al calcio di due icone come Xabi Alonso e Lahm hanno fatto male al Bayern, poiché oltre a due grandi giocatori nei rispettivi ruoli, ha perso due uomini spogliatoio con un peso caratteriale non indifferente. Gli acquisti sono prontamente arrivati, ma basteranno a colmare i vuoti lasciati? L’erede naturale di Lahm non è un nuovo, ma è l’unico della rosa che può riuscire a ricordare le caratteristiche del terzino campione del mondo. Si tratta del tedesco Joshua Kimmich, lanciato da Guardiola ed esploso con Ancelotti. A sostituire Xabi ci penserà invece Sebastian Rudy, che ha senza dubbio meno precisione dello spagnolo, ma garantisce più filtro per i bavaresi. Bayern che dall’Hoffenheim (oltre a Rudy) ha prelevato anche Sule, difensore classe ’95 dal fisico imponente. Non dimentichiamo ovviamente i botti di mercato che si chiamano Corentin Tolisso e James Rodriguez. Il primo sarà una valida alternativa a Thiago Alcantara e Arturo Vidal; sul secondo c’è poco da dire, ha una tecnica superiore e può essere il diamante di una squadra che giri intorno a lui. Ancelotti ci crede e ha addirittura mandato via Douglas Costa per fare spazio a lui, solo il campo ci dirà se avrà avuto ragione.

BORUSSIA DORTMUND (A cura di Saverio Fattori)

Il terzo posto della scorsa stagione è stato un risultato passato parzialmente in secondo piano grazie al trionfo in DFB-Pokal. In campionato, però, i diciotto punti di distacco dal Bayern Monaco ed un secondo posto che le Wespen hanno visto andare al Lipsia hanno reso la stagione dei gialloneri non completamente postiva. Il principale problema che ha caratterizzato l’anno del Borussia è stata una mancanza di continuità a livello di risultati; troppi gli alti e bassi dei ragazzi di Tuchel che dopo pochi mesi hanno abbandonato la lotta al Meisterschale. Questo difetto di prestazioni è stato il principale motivo che ha portato la società tedesca a cambiare guida tecnica, affidando la panchina del Dortmund a Peter Bosz. L’obiettivo principale del nuovo tecnico è quello di riportare il club alla vittoria. Per farlo, però, vanno migliorate alcuni punti; il primo è cercare di mantenere la continuità nell’arco della stagione per poter rimanere il più possibile nella scia del Bayern Monaco; mentre il secondo punto su cui il neo allenatore delle Wespen deve assolutamente intervenire, è la fase difensiva: troppi i goal presi negli ultimi anni dal Borussia e, se si vuole tornare a vincere, è una tendenza che si deve invertire. Il mercato del Borussia ha portato alla corte di Bosz un giocatore di assoluto livello: stiamo parlando di Dahoud, la cui tecnica può illuminare il gioco del Dortmund.

BORUSSIA MONCHENGLADBACH (A cura di Ada Cotugno)

Non è stato facile per il Borussia restare a galla nella scorsa stagione, quella che avrebbe potuto mettere fine al cammino delle Fohlen nella massima serie tedesca: solo le abili direttive di un tecnico d’esperienza come Dieter Hecking sono riuscite a cambiare la situazione, permettendo al Borussia di terminare il campionato nel migliore dei modi e di avere un bel percorso in Europa League, competizione nella quale hanno eliminato la Fiorentina. La nona posizione conquistata però è soltanto un punto di partenza per quanto riguarda la prossima stagione delle Fohlen, chiamate al grande riscatto: la squadra deve innanzitutto centrare l’ingresso in Europa League, obiettivo minimo per chiudere il campionato senza troppi rimpianti, provando magari a scalare il più possibile la classifica. A rendere più complicata la situazione è sicuramente la cessione di Mahmoud Dahoud, centrocampista centrale dalle grandi qualità ora in forza al Borussia Dortmund: la sua cessione però ha permesso al Mönchengladbach di dare vita ad un mercato importante, che ha portato alla corte di Hecking prospetti giovani e davvero molto interessanti come Vincenzo Grifo, trequartista del Friburgo, già ampiamente abituato a calcare i palcoscenici della Bundesliga e Matthias Ginter, difensore cenrrale di grandissima qualità che sostituirà degnamente il partente Christensens. Assieme a loro il Borussia ha accolto Reece Oxford e Mickael Cuisance, rispettivamente 18 e 17 anni: nonostante la giovanissima età, il difensore ed il centrocampista daranno nuova linfa e qualità alla squadra e potranno crescere in un ambiente che non ha fortissime pressioni.

EINTRACHT FRANCOFORTE (A cura di Andrea Mariani)

La formazione di Francoforte ha chiuso la scorsa stagione all’11° posto: l’obiettivo minimo sarebbe stato quello di qualificarsi per l’Europa League, ma le difficoltà difensive e un reparto offensivo poco incisivo hanno portato gli uomini di Kovac a non centrare la settima piazza. L’attacco ha siglato solamente 36 reti in 34 partite, una media di una realizzazione a match, mentre la difesa ne ha subiti 43, una media di 1.2 a gara. Proprio per questo motivo, i tedeschi sono intervenuti sul mercato portando al tecnico 2 pedine fondamentali per il suo gioco. In difesa è stato acquistato dal Psv il terzino Willems, uno dei miglior prospetti dell’Eredivisie. Il giovane è bravissimo in fase di spinta ed è anche lesto a rientrare per non lasciare soli i compagni i difesa. Importantissimo innesto per Kovac che predilige il gioco sulle corsie esterne. In avanti invece c’è Haller, giunto dall’Utrecht dopo una stagione che lo ha visto protagonista con 13 centri e 5 assist vincenti che hanno permesso, alla propria formazione, di centrare l’Europa League. L’obiettivo stagione è quello di conquistare un posto tra il 5° e il 7° per poter tornare a far parte di una competizione europea.

FRIBURGO (A cura di Edoardo Battaglion)

Il Friburgo si è rivelata, nella passata stagione, una delle sorprese più impronosticabili del campionato, andando oltre il clamore suscitato dallo stesso Red Bull Lipsia. La compagine di proprietà del popolare energy drink ha entusiasmato gli addetti ai lavori e raggiunto una seconda posizione favolosa, ma il Friburgo – tenuto conto delle aspettative e mezzi della società – ha effettuato un vero e proprio miracolo nel piazzarsi settimo nella massima serie tedesca, oltretutto da neopromosso. La compagine di Christian Streich, in carica come allenatore della prima squadra dal 2011, ha costruito una squadra in grado di rivelarsi una vera e propria mina vagante della Bundesliga. Lo sforzo adoperato ha permesso una qualificazione ai preliminari di Europa League per i Breisgau-Brasilianer. Un vero e proprio sogno che si è infranto contro gli sloveni del Domžale nei recenti preliminari. Streich dovrà ritrovare le medesime motivazioni da trasmettere alla squadra per poter centrare una salvezza tranquilla, vero e proprio obbiettivo del Friburgo. Il tecnico tedesco dovrà rinunciare a Vincenzo Grifo e Maximilian Philipp, punti di riferimento della squadra che si sono diretti verso nuovi lidi, rispettivamente al Borussia Mönchengladbach e Borussia Dortmund. La società ha deciso di prendere in prestito BartoszKapustka dal Leicester City per offrire una validaalternativa a Streich. Il tecnico predilige il 4-4-2 e Kapustka, talentuoso esterno, potrebbe trovare il giusto spazio per confermare ciò che di buono aveva mostrato negli scorsi campionati europei. La sorte del Friburgo dipenderà in gran parte da Petersen, vecchia volpe del calcio tedesco con un passato non troppo luminoso nel Bayern Monaco, e Florian Niederlechner: il loro apporto offensivo sarà chiave per l’andamento della stagione dei Breisgau-Brasilianer.Un attacco prolifico e un calcio funzionale e solido permetterà al Friburgo di raggiungere l’agognata salvezza.

HANNOVER (A cura di Saverio Fattori)

Torna in Bundesliga, dopo un solo anno di inferno, l’Hannover che la scorsa stagione è arrivato secondo dietro allo Stoccarda in Zweite Liga. La stagione dei Roten è stata semplicemente straordinaria, conclusa con la meritata promozione nella massima serie tedesca; il salto di qualità non sarà semplice ed è per questo che i ragazzi di André Breitenreiter devono puntare ad una salvezza il più tranquilla possibile. Per evitare la retrocessione, il club tedesco è andato a comprare giocatori esperti come il portiere Michael Esser, il terzino sinistro Matthias Ostrzolek e il centrocampista Pirmin Schwegler. La nuova stagione sta per inziare e l’Hannover vuole giocarsi fino in fondo tutte le carte a disposizione per ottenere la salvezza perché i Roten non hanno nessuna intenzione di tornare in seconda divisione.

HERTHA BERLINO ( A cura di Livio Bazzica)

In pochi avrebbero pronosticato una Bundesliga migliore di quella precedente per l’Hertha Berlino, eppure i ragazzi guidati da Pal Dardai sono riusciti nell’impresa, finendo sesti e conquistando per il secondo anno consecutivo un posto in Europa League. Questa volta però l’accesso sarà dal portone principale, la fase a gruppi, niente preliminari come lo scorso anno che furono fatali, visto che i berlinesi caddero nel doppio confronto contro il Brondby. Avendo la certezza della doppia competizione, è necessario dunque allestire una squadra capace di non sfigurare in campo europeo e lottare in campionato. A questo proposito uno dei primi obiettivi era trovare una punta capace di far rifiatare Ibisevic, con ormai 33 primavere sulle spalle, ed allo stesso tempo prenderne l’eredità. Il prescelto è stato Selke, 22enne prelevato dal RB Lipsia per 8 milioni; chiuso da Werner, esploso con 21 reti e 5 assist, il giovane attaccante tedesco nei 436 minuti accumulati ha comunque messo a segno 4 reti ed un assist, partecipando attivamente ad un gol ogni 87 minuti. Sarà un giocatore da tenere d’occhio, soprattutto considerato il maggior minutaggio che avrà nella capitale. A puntellare la rosa, offrendo più frecce nell’arco di Dardai, arrivano Leckie, dal retrocesso Ingolstadt, e Karim Rekik dal Marsiglia; se il primo sarà molto utile nel turnover in campionato, il secondo è una vera e propria scommessa. Rekik infatti ha iniziato con le stimmati del predestinato, vincendo il titolo di campione d’Europa U17 e trasferendosi al City, salvo poi non confermare le grandi aspettative riposte in lui. È ancora giovane però, farà 23 anni a dicembre, e l’Hertha Berlino è sicuramente una delle destinazioni migliori per lui, per continuare la sua crescita professionale. Senza dimenticare che anche Rekik può dare all’Hertha, grazie alla sua esperienza maturata in Inghilterra ed in Olanda, paesi in cui ha vinto il titolo nazionale con il City ed il PSV. Una sola uscita importante a Berlino, il difensore Brooks ceduto per ben 17 milioni di euro. Se pensiamo che finora l’Hertha ha speso meno di 15 milioni, si può dire che la campagna acquisti finora è stata gentilmente “offerta” dal centrale americano ed avanza ancora qualcosa. Chiedere alla banda Dardai di confermarsi, con una competizione continentale in più sulle gambe, saprebbe di ennesimo miracolo. A meno di colpi importanti dal mercato infatti, a Berlino si sa che il prossimo anno bisogna prima evitare di essere coinvolti nella zona rossa, poi pensare a quello che potrà essere della stagione. Né più né meno dell’atteggiamento sin qui avuto, che ha portato due qualificazioni continentali consecutive.

HOFFENHEIM (A cura di Saverio Fattori)

Il quarto posto con cui l’Hoffenheim ha chiuso la scorsa Bundesliga è stato il risultato più importante per il club di Sinsheim. I ragazzi di Nagelsmann hanno vissuto una stagione fantastica; dal rischio retrocessione al preliminare di Champions League; è stata questa la parabola dei Blau che, in soli dodici mesi, sono passati dall’inferno al paradiso. La caratteristica principale della squadra più spettacolare, a livello di gioco, della scorsa stagione è stata la capacità di voler fare la partita indipendentemente dall’avversario; l’Hoffenheim, infatti, amava imporre il proprio stile di gioco basato sulla coralità di un gruppo che ha sorpreso tutti. Nella Bundesliga che sta per cominciare, l’obiettivo primario dei Blau è quello di confermarsi (cosa mai semplice) sullo stesso livello dello scorso anno e diventare una realtà stabile del calcio tedesco a grandi livelli. Il mercato, alla corte di Naglesmann, ha portato 8 rinforzi ma è stato il reparto difensore quello che ha subito le principali modifiche visto gli acquisti di Stefan PoschJustin Hoogma e Nico Schulz. Scelta piuttosto condivisibile visto i problemi difensivi della scorsa stagione e considerando che per affrontare l’Europa (Champions o Europa League dipenderà dall’esito del preliminare con il Liverpool) serve una difesa di buon livello.

COLONIA (A cura di Saverio Fattori)

Come è andata la stagione 2016-2017 per il Colonia? Il quinto posto con conseguente qualificazione alla fase a gironi di Europa League è stato sicuramente un gran finale di stagione. Lo scorso, anno, però sarebbe potuto essere ancora migliore dal momento che gli uomini di Peter Stöger, in un certo momento della stagione, erano in corsa per un posto in Champions League; i troppi punti persi, e l’inesperienza nel frequentare le alte zone della classifica hanno fatto si che il Colonia abbia dovuto abbandonare la qualificazione alla coppa dalle grandi orecchie. La prossima stagione non sarà affatto semplice per il club che, oltre a disputare una Bundesliga di buon livello, avrà anche l’impegno europeo da affronatre nel migliore dei modi e sappiamo quanto giocare il giovedì tolga energie fisiche e mentali. Per non farsi trovare impreparati a questa possibilità, il Colonia ha operato in maniera consistente sul mercato anche perché bisognava compensare la perdita di Modeste (il principale protagonista del campionato scorso) passato al Tianjin Quanjian. Nonostante sia stata la difesa il reparto dove il club è intervenuto in maniera importante, il colpo di mercato è stato l’acquisto di Jhon Andrés Córdoba; l’attaccante, prelevato dal Mainz, avrà il difficile compito di non far rimpiangere Modeste.

MAINZ (A cura di Simone Gamberini)

Per il Mainz ripartire e trovare entusiasmo sarà un obbligo vista la fallimentare stagione precedente. Dopo aver militato in parti nobili della classifica per diverse stagioni a Magonza hanno rivissuto sulla propria pelle il brivido della lotta per evitare la retrocessione, scampata solo all’ultima giornata di campionato grazie alla generosa concorrenza del Wolfsburg che con un finale di campionato horror ha risparmiato al Mainz lo spareggio promozione-salvezza. Per il nuovo anno l’obiettivo è ricostruire un ambiente sereno e competitivo che possa sì guardare alle zone europee ma con la sicurezza di non inceppare in periodi bui come quelli capitati nella scorsa stagione ed evitare in anticipo di essere coinvolti in una bagarre dal prezzo molto salato. Sulla carta il Mainz ha le potenzialità per raggiungere una salvezza abbastanza tranquilla ma con i tanti cambi in rosa avvenuti sia nello scorso gennaio che in questa sessione estiva è difficile proiettare questa squadra in una classifica virtuale futura. La principale novità rappresenta la guida tecnica: la panchina è stata affidata a Sandro Schwarz, ex tecnico delle giovanili nato a Mainz e grande tifoso del club. Il mercato ha sostanzialmente rafforzato la squadra: tre le partenze eccellenti, quelle di Jhon Cordoba (uno dei capocannonieri dell’anno scorso), Bojan e André Ramalho (entrambi a fine prestito) ma preziosissimi gli arrivi di un portierone come Adler, di una promessa per la difesa come Diallo (strappato ad una discreta concorrenza) e dell’ex Ajax Fischer per la fascia sinistra. Da valutare invece le scommesse Kodro (retrocesso con l’Osasuna l’anno scorso) e il romeno Maxim, reduce dalla cavalcata di Zweite con lo Stoccarda e chiamato ad aumentare il tasso qualitativo della squadra.

LIPSIA (A cura di Matteo Albanese)

Vogliono tentare di nasconderlo, ce l’hanno pure fatta, ma è sotto gli occhi di chiunque come si tratti solo di un mero espediente burocratico. Il volto della Reb Bull dietro il Lipsia è oggetto di proteste e contestazione, tanto che è stato mascherato da un RasenBallsport: letteralmente “sport con palla sul prato”, ha le stesse iniziali della bevanda energetica. Poco importa, perché le critiche arrivano parallelamente al successo: lo sa bene Ralph Hasenhüttl, il capo della spedizione che lo scorso anno ha raggiunto quota secondo posto e che dunque in questa prossima stagione avrà da onorare l’impegno infrasettimanale della Champions. La creatura non è stata sostanzialmente toccata: via praticamente solo Selke (Hertha, per 8 milioni), in entrata il nome per la sua sostituzione è Jean-Kévin Augustin arrivato dal PSG per 13 milioni. Più o meno la stessa cifra sborsata al Galatasaray per accaparrarsi le prestazioni del talentuoso esterno Armindo Tué Na Bangna, aka Bruma. In questa squadra, con un’asse portante consolidato (Orban-Ilsanker-Keita-Forsberg-Werner), può esplodere. Ammesso che il guineano e lo svedese restino, si può puntare davvero in alto. La banda di giovanotti faziosi e ribelli è pronta per stupire. Ancora.

SCHALKE (A cura di Saverio Fattori)

Nella passata stagione lo Schalke ha vissuto un anno orribile; una vera e propria altalena quella che ha visto protagonisti i Knappen. Il club tedesco ad inizio anno non riusciva a trovare i meccanismi giusti e in un attimo gli uomini di Weinzierl (poi esonerato per far posto a Domenico Tedesco) si sono trovati a lottare per non retrocedere. Con una risalita, lo Schalke si è poi tolto dalla zona calda della classifica ma il decimo posto finale non può aver reso contenti tifosi e società. Nella nuova stagione di Bundesliga, i minatori tedeschi hanno l’obbligo di disputare una stagione completamente diversa perché la rosa, di un buon livello, può tranquillamente puntare ad una qualificazione all’Europa League. Per tornare ai veritici, lo Schalke si è mosso in maniera consistente sul mercato sopattutto per quanto riguarda il reparto difensivo dove, oltre a Bastian Oczipka (esperto terzino sinistro prelevato dall’Eintracht Francoforte), sono arrivati giocatori molto interessanti. La nuova stagione è alle porte e lo Schalke non ha nessuna intenzione di passare un altro anno nell’anonimato.

STOCCARDA (a cura di Marco Stefanini)

Una parabola discendente partita col Meisterschale nel 2007 e conclusa con la retrocessione nel 2016, 41 anni dopo la prima e unica volta.  Dopo una sola stagione di purgatorio, però, le porte della Bundesliga si sono riaperte immediatamente e lo Stoccarda può tornare sui palcoscenici che gli competono. In panchina confermatissimo Hannes Wolf, vero artefice della scalata che ha riportato gli svevi in Bundesliga, prendendo una squadra fragile e ancora frastornata dalla retrocessione nel mese di settembre trasformandola in una vera e propria corazzata. Per provare a mantenere la categoria, cercando la salvezza nella maniera più agevole possibile, poche cessioni (di Alexandru Maxim, finito al Mainz per 3 milioni, l’unica “pesante”) e diversi acquisti mirati. In primis 4 milioni investiti per Ron-Robert Zieler per la porta, reduce da un’esperienza non troppo felice al Leicester, che dovrebbe giocarsi il posto con Langerak. In difesa invece l’esperto ex Bayern Monaco Holger Badstuber, fisicamente non integro ma pronto a fare da chioccia a Benjamin Pavard (ex Lille classe ’96 e cercato in passato anche da squadre italiane), e i terzini sinistri Denis Aogo (svincolatosi dallo Schalke) e Ailton, proveniente dall’Estoril. Nella metà campo si registrano gli arrivi dei giovanissimi Chadrac Akolo (classe ’96) dal Sion per ben 6 milioni e di Orel Mangala (classe ’98) dall’Anderlecht per quasi 2 milioni. Sommato al prestito di Dzenis Burnic dal Borussia Dortmund (classe ’98) e alla presenza di altri talenti come Matthias Zimmermann, Obenezer Ofori, Hans Sarpei o Berkay Ozcan, abbiamo un reparto massicciamente giovane (l’unico trentenne è capitan Christian Gentner) e forse un po’ inesperto, ma con tanta voglia di stupire. In attacco infine 3 milioni versati alla Juventus per il greco Anastasios Donis, classe 96 e autore di 5 reti in 18 partite della scorsa Ligue 1 giocata con la maglia del Nizza. Assieme agli altri giovani in prestito come Josip Brekalo (proprietà Wolfsburg), Carlos Manè (proprietà Sporting) e Takuma Asano (proprietà Arsenal) senza scordare l’americano Julian Green, acquistato in gennaio dal Bayern Monaco, e gli altri un poco più esperti Daniel Ginczeck, Simone Terodde e Tobias Werner, esce fuori un arsenale interessante e di prospettiva. Se il 4-2-3-1 saprà reggere la categoria, ne vedremo delle belle la prossima estate anche in chiave mercato sulle vie che portano nel Baden-Württemberg.

WERDER BREMA (A cura di Andrea Mariani)

Il Werder Brema giunge da una stagione a due facce: il girone d’andata è stato disastroso e aveva relegato il club nelle ultime posizioni, in piena zona retrocessione. In quello di ritorno e con il cambio di allenatore, la formazione è riuscita a risalire sfiorando anche la qualificazione all’Europa League. Gli uomini di Nouri hanno qualche problema di troppo in difesa,vulnerabile. Meglio l’attacco che ha trovato in Kruse (15 reti e 7 assist) il vero realizzatore, in grado di saper trascinare il reparto. Proprio per puntellare il reparto più debole che ha incassato 64 reti in 34 gare, una media di 2 gol circa a match, il club ha acquistato il terzino sinistro Agustinsson per 4.5 mln dal Copenaghen. Il ragazzo, classe ’94, è un ottimo prospetto che potrà dare il suo contributo ad una difesa da rivedere in tutti i suoi ruoli. Per fornire un filtraggio maggiore al centrocampo è giunto, dal Darmstadt 98, Gordorf pagato 1.2 mln circa. L’obiettivo per la prossima stagione è proprio quello di poter conquistare una salvezza tranquilla, senza dover penare fino all’ultimo match e, perché no, tentare anche di puntare al 7° posto che varrebbe la qualificazione in Europa League.

WOLFSBURG (A cura di Matteo Albanese)

Hanno rischiato tantissimo di venir sbranati, loro, i lupi: 16mi nella scorsa Bundesliga, sono stati battuti e superati in classifica dall’Amburgo all’ultima giornata dovendo perciò sudarsi la massima serie in due spareggi contro l’ Eintracht Braunschweig. Una rete di Mario Gómez all’andata e un’altra di Vieirinha al ritorno hanno sistemato una pratica che ad inizio stagione sarebbe stata difficilmente creduta. In ogni caso, da un’annata fallimentare è stato ottenuto il risultato minimo: chiusa l’era Hecking, dopo i quarti di finale in Europa League nel 2014-15 e in Champions l’anno dopo, Die Wölfe hanno sperimentato la paura. E’ stata rivoluzione, ora: via il terzino Rodriguez e il mediano Luiz Gustavo, rispettivamente per 18 e 17 milioni, ha salutato pure l’altro terzino Horn (7 milioni, Colonia). I soldi recuperati sono stati investiti prontamente in un difensore centrale (Brooks dall’Hertha), un centrocampista centrale (Camacho dal Malaga) e in una promettente punta (Dimata dall’Oostende). Spesa totale, 42 milioni in tre. Basteranno, per l’olandese Andries Jonker, uno che non potrà disporre neppur di Benaglio e Mayoral? Dipende: se quelli che ci son già non si lasceranno andare in simil-scorso anno, allora i Lupi potranno tornarsene tranquilli nel branco che gli compete: le parti alte della Bundes.

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