Chelsea, una sconfitta che pesa

Tre a zero subito davanti al proprio pubblico. E’ vero che l’avversario era il City, galvanizzato dalla qualificazione alle semifinali di Champions, ma il campo ha mostrato un divario troppo grande. Chelsea quasi mai in partita, incapace di reagire ai colpi di Aguero che condannano la squadra di Hiddink ad una sconfitta molto pesante.

Era l’ultimo treno

Per entrambe la partita di sabato rappresentava l’ultima occasione; da una parte il Chelsea cercava tre punti per continuare a sperare di giocare la prossima Europa League. Dall’altra, i blu di Manchester, volevano la vittoria per mettere pressione al Tottenham secondo e tenere le distanze dallo United, vittorioso nel pomeriggio. Alla fine, come spesso accade quando si affrontano due grandi squadre, la differenza la fanno i campioni. Ma se quelli del Chelsea non sono pervenuti, la stella di Aguero ha brillato per tutti i novanta minuti realizzando tre goal che hanno messo k.o i padroni di casa.

Una sconfitta pesante

Una stagione nata male e proseguita peggio con l’esonero di Mourinho non poteva che finire così: Chelsea fuori dalle coppe per la prossime stagione. Non è ancora un verdetto ufficiale ma sembra molto difficile che i “Blues” possano recuperare sette punti nelle ultime cinque giornate (quattro più una da recuperare). Non si vede negli occhi dei giocatori quella voglia per provare fino alla fine ad avere un ruolo in questo campionato. Sembrano demotivati con la testa già agli impegni con le rispettive nazionali. Manca un leader che trascini la squadra nel modo più dignitoso possibile alla fine di uno degli anni più difficili dell’era Abramovich.

Futuro incerto

L’unico sicuro di essere al Chelsea la prossima stagione è uno che ancora non ci è approdato: Antonio Conte, l’attuale tecnico della nazionale italiana il cui compito sulla panchina dei “Blues” si prospetta molto difficile. Intanto dovrà scegliere chi tenere. Al momento in pochi sono sicuri di restare, in molti potrebbero cambiare maglia. Serve una rivoluzione perché l’era Mourinho, come in tutte le squadre allenate dal portoghese, ha lasciato, oltre ai titoli, stanchezza fisica e mentale. Bisogna cambiare, fare tabula rasa e ripartire e allora ecco Conte, l’uomo giusto al posto giusto perché con lui si può tornare a vincere (la Juventus insegna). Sarà un’estate cada in casa Chelsea: molti giocatori partiranno, altri arriveranno; ad oggi nessuno è sicuro del posto, tranne Conte che non sarà lo “Special One“, ma in quanto a vincere a dimostrato di essere molto “Special”

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