Un pareggio senza reti ha messo la parola fine all’ottava giornata della Premier League. Un monday night acceso e sentito che ha visto il Liverpool di Klopp e il Manchester United di Mourinho darsi battaglia senza esclusione di colpi per poi arrendersi ad un semplice 0-0, un risultato bugiardo per le emozioni regalate dal campo, specialmente nella ripresa.
Mourinho, il solito stratega
Pensare di indovinare in anticipo le tattiche di Mourinho è pura utopia. Lo stratega portoghese infatti, andando contro le previsioni anche degli analisti più esperti, ha giocato una partita totalmente inaspettata: niente pressing asfissiante e nemmeno tanto possesso palla concesso agli avversari, lo United ha semplicemente fatto suo il gioco del Liverpool, spingendosi in attacco e non permettendo ai difensori Reds di ragionare. Una tattica audace, innovativa, ma che alla fine non ha dato i frutti sperati: i Red Devils non hanno risposto in modo positivo alle direttive di Mourinho, peccando forse di coraggio e subendo le folate offensive della banda di Klopp, guidata soprattutto dall’immensa fantasia di Coutinho, fermato soltanto dal solido muro difensivo avversario e da una parata da cineteca di de Gea.
Lallana uomo chiave
Un infortunio al bicipite femorale nell’ultima gara di campionato non ha fermato del tutto Lallana: partito dalla panchina per ovvi motivi precauzionali, il trequartista ha avuto modo ugualmente di dare una svolta alla partita con il suo ingresso in campo nella ripresa. Giocate intelligenti e forze fresche in un momento importante della gara: non sarà servito a sbloccare il risultato, ma l’importanza di Lallana si è vista ieri più che mai. Il giocatore ha saputo ridare equilibrio ad una squadra che sembrava in bilico, riuscendo a servire abilmente i compagni facendogli sfiorare il gol vittoria molte volte. La qualità in questo Liverpool finalmente “kloppizzato” non manca, ma Lallana sembra davvero essere l’arma segreta della squadra, l’uomo essenziale su cui puntare per portare ogni volta a casa la vittoria.
