Feyenoord – Psv: il club di Rotterdam mette una mano sul titolo

Il Feyenoord compie un passo importantissimo verso il titolo battendo per 2-1 il Psv tra le mura del proprio stadio. La formazione di Van Bronckhorst scende in campo con cattiveria e cinismo, mettendo in difficoltà la compagine di Eindhoven. Sblocca Toornstra, risponde Pereiro e la chiude Van der Heijden su calcio d’angolo. La rete della vittoria ha suscitato tante proteste poiché il pallone non aveva dato la certezza di essere entrato del tutto. La gol line technology ha tolto ogni dubbio al direttore di gara che ha assegnato la realizzazione. 2-1 pesante e determinante per il Feyenoord che arriva alla decima vittoria consecutiva, la settimana nel 2017 in Eredivisie. Andiamo a vedere gli scontri diretti avvenuti sul campo…

FEYENOORD SUPERIORE IN OGNI ZONA: BOTTEGHIN E JORGENSEN I MIGLIORI

Ecco 5 degli scontri più interessanti del match. Abbiamo messo a confronto i migliori per ogni ruolo aggiungendo anche i due allenatori:

  • PORTIERI: Jones-Zoet. L’estremo difensore del Feyenoord dimostra nuovamente di essere nella miglior stagione della sua carriera. Un portiere affidabile e di esperienza che continua a trascinare la propria formazione verso il titolo. I suoi interventi sono stati importantissimi soprattutto ad inizio stagione. I guantoni del n° 1 hanno regalato numerosi punti e anche la statistica è dalla sua parte: 7 gare nel 2017 con un solo gol subito in Eredivisie, proprio in questa gara da Pereiro, all’unico vero acuto degli avversari. Niente da fare invece per Zoet costretto a raccogliere due palloni dalla sacco. Incolpevole sulla prima rete, quando Toornstra deposita in solitaria, dimenticato dai difensori. Poteva fare qualcosa di meglio sul centro decisivo di Van der Heijden, anche lui liberissimo di colpire di testa. Rispetto ai passati campionati, il numero 1 del Psv ha dimostrato di essere in una fase di calo: la sicurezza resta ma viene spesso alternata a brutte uscite e svarioni banali da attribuire anche alla poca fiducia verso il proprio reparto difensivo. Se si potesse dare un voto alla sua gara sarebbe un 5.5; rimandato a giugno.

 

  • DIFENSORI: Botteghin-Moreno. Il brasiliano del Feyenoord è al 23° incontro in campionato e continua a dimostrare la sua costante crescita: Van Bronckhorst ha subito puntato su di lui e la fiducia è stata ripagata. Il centrale sorprende per gli ottimi interventi puliti e precisi, anticipi secchi e dominio delle palle alte sia in difesa che in attacco. L’unica pecca? L’impostazione, che non gli ha permesso mai di poter accedere ad una big. Botteghin ha annullato il reparto offensivo del Psv intervenendo in anticipo costante su de Jong e impedendo le accelerazioni di Pereiro o Ramselaar. Una sicurezza che sottolinea il perché il Feyenoord ha subito solo una rete nel 2017. Dall’altra parte della barricata, il leader difensivo Moreno vive una giornata “no”. In completo ritardo su Toornstra nell’azione dell’1-0: il ragazzo dimentica completamente l’attaccante avversario. Cresce insieme alla squadra, ma gli 11 di Rotterdam premono con costanza ed intensità facendolo andare in carenza d’ossigeno. Jorgensen è una vera spina nel fianco e al triplice fischio ringrazia per la fine dell’incubo.

 

  • CENTROCAMPISTI: Toornstra-Van Ginkel. L’olandese dei padroni di casa, abbandona il suo ruolo sulla fascia per prendere il posto dietro la punta che generalmente appartiene a Kuyt, in panchina per condizione non ottimale. Il tecnico azzecca la mossa tecnica, portando il ragazzo ad effettuare delle incursioni da dietro che metto immediatamente in difficoltà il reparto difensivo del Psv. Al primo affondo di Kongolo, arriva la rete del vantaggio: il terzino arriva sul fondo e serve Toornstra con un passaggio indietro. L’attaccante, di prima, spacca la porta regalando l’1-0. Giocatore sempre più fondamentale per un Feyenoord che mette una mano sul titolo, inanellando la decima vittoria consecutiva. Negli undici avversari non brilla il gioiellino Van Ginkel, pupillo di Cocu. Nella gara più importante, il ragazzo è evanescente e in ombra. Pochi i palloni giocati concretamente e inesistente il suo apporto al reparto offensivo. A centrocampo è sempre in cerca della posizione e spesso si trova al posto sbagliato al momento sbagliato. L’allenatore prova a svegliarlo, ma la giornata non sembra sorridergli.

 

  • ATTACCANTI: Jorgensen-De Jong. Il danese gioca, combatte, tenta e si divora due occasioni nitide; una spina nel fianco della difesa avversaria sin dall’inizio. Quando non può concludere pensa ai compagni: fantastico l’assist per Elia nel primo tempo che permette all’esterno di correre verso la porta. La punta dimostra di avere tutte le caratteristiche per ambire al titolo di capocannoniere dell’Eredivisie con carattere, fisico e piede sempre caldo. Non ha siglato nessun gol in data odierna, ma ha dimostrato ancora di essere fondamentale per il reparto offensivo. De Jong, ripresosi dopo un lungo digiuno e a segno da 3 gare consecutive, deve arrendersi di fronte all’impenetrabile difesa del Feyenoord. L’olandese non riesce a bucare un muro solido e sempre ben posizionato. Botteghin non gli lascia spazio d’azione costringendolo ad abbassarsi per andare a conquistarsi palla. Servito troppo lontano dalla porta, la sua efficacia diminuisce fino ad essere completamente inutile. Neanche l’aiuto di Van Ginkel gli permette di emergere in un match dove lo si è visto solo nelle formazioni di inizio partita.

 

  • ALLENATORI: Van Bronckhorst-Cocu. Il tecnico del Feyenoord porta a casa 3 punti importantissimi contro un diretto avversario per il titolo. La partita della sua squadra è praticamente perfetta: difesa alta, pressing costante, cattiveria su ogni pallone e un attacco che si muove alla meraviglia. Il club di Rotterdam è un piccolo miracolo di Van Bronckhorst che oltre al gioco ha dato quella mentalità fondamentale per diventare grandi. I biancorossi sono consapevoli di essere forti e lo dimostrano non solo a parole ma anche con i fatti: la difesa è solidissima, il centrocampo è completo in ogni interprete e l’attacco continua a siglare gol su gol. Si corre, si suda, ci si sacrifica e nel frattempo si abbraccia, in parte, il titolo sempre più vicino. Cocu invece abbandona le ultime speranze di rincorsa all’Eredivisie. L’annata si conclude nel peggiore dei modi: 4° posto nel girone di Champions, eliminazione dalla coppa nazionale contro lo Sparta Rotterdam e scudetto ormai lontano 11 punti. Il tecnico, campione negli ultimi due anni in Olanda, deve alzare bandiera bianca in una stagione da dimenticare e dove ha dimostrato tutti i suoi limiti di gestione, soprattutto nel momento più nero del club di Eindhoven. Il Psv torna a casa e pensa già al prossimo anno, dove servirà un cambio di marca radicale per tornare subito al top.
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