I ricordi della finale di Copa America tra Cile e Argentina non sono certo piacevoli nella mente del popolo albiceleste e in particolar modo di una persona, Gonzalo Higuain.
Già perché il Pipa nella partita decisiva oltre a non aver inciso, come sostanzialmente tutta l’Argentina scesa in campo, ha avuto anche il dispiacere di essere l’uomo decisivo in senso negativo con il calcio di rigore sbagliato. Non era stata facile la stagione di Higuain l’anno scorso: già il calcio di rigore sbagliato nell’ultima giornata contro la Lazio era costato l’esclusione del suo Napoli dalla Champions e poi il deludente 0 nella casella dei gol segnati in Copa America l’anno dopo della pessima finale del Maracanà aveva gettato ancora più dubbi sulla figura di un centravanti che non incideva.
La rinascita con il Napoli di Sarri ci ha regalato un Higuain totalmente rigenerato capace di smentire tutti e riprendersi la considerazione di un tempi. Ha chiuso la bocca agli scettici che gli avrebbero preferito Mauro Icardi, è entrato nella storia della Serie A italiana con un record imbattibile di gol e soprattutto si è preso la scena in nazionale con tanti gol di pregevole fattura.
È il suo anno e oggi arriva il momento di prendersi la più importante delle rivincite. C’è ancora il Cile tra lui e la gloria ma questa volta il Pipa ci arriva con tutt’altra mentalità. Non più l’obbligo di dover dimostrare qualcosa ma la fiducia nei propri mezzi acquisita gol dopo gol.
C’è chi diceva che le sue caratteristiche non si sposavano con quelle di messi o chi nel ballottaggio tra lui ed Aguero avrebbe scelto ad occhi chiusi il Kun.
È stata una rinascita complicata, una riscoperta continua di se stesso. La crescita improvvisa tecnica e mentale e la poetica abilità di essere l’uomo giusto al momento giusto; da attaccante incognita ad essenza stessa del gol, da figura in bilico a uomo copertina.
Un anno dopo Higuain può completare la sua serie di rivincite e salire sul trono del continente americano da protagonista assoluto.
