I cinque greci che arrivarono in Italia nell’estate 2004

L’Italia è a un passo dal conquistare la qualificazione per Euro 2020 e dopo la delusione patita due anni fa contro la Svezia era fondamentale ripartire subito con un grande girone di avvicinamento al massimo torneo continentale. Questa sera ci sarà la Grecia come avversaria che dopo gli anni d’oro di inizio millennio sta vivendo un periodo nero. Il 2004 è stato l’anno del trionfo in Portogallo e in Serie A c’è stata una vera e propria caccia al greco, ecco quindi cinque giocatori greci acquistati nell’estate più felice di sempre per lo sport greco.

LAMPROS CHOUTOS
Avrebbe dovuto essere il centravanti greco del nuovo millennio e invece si è perso via tra qualche infortunio e probabilmente una sopravvalutazione eccessiva in giovane età. Lampros Choutos è arrivato giovanissimo in Italia a Roma nel 1995, a soli sedici anni e in quella stagione trovò già il debutto in Serie A contro il Napoli. Un destino annunciato il suo, ma in quattro anni nella Capitale non riuscì mai a imporsi in prima squadra, restando intrappolato nella squadra primavera anche quando ormai era arrivato a vent’anni. Nel 1999 allora tornò in patria all’Olympiakos e qui iniziarono i problemi. Dopo un grande inizio, e la convocazione in nazionale, si ruppe il crociato che lo costrinse a stare fermo per un anno e mezzo prima di tornare a essere decisivo per la squadra del Pireo riconquistandosi la nazionale nel 2003 segnando a Cipro. Non venne però convocato per Euro 2004 causa anche qualche ricaduta e vide il trionfale torneo portoghese da casa e da svincolato. Il successo dei suoi connazionali però fece sì che l’Italia tornò ad accorgersi di lui e l’Inter lo acquistò ma non giocò mai. Atalanta, Maiorca e Reggina furono i suoi tre prestiti successivi in un solo anno e mezzo, prima di tornare all’Inter e vincere lo scudetto nel 2006-07 e contro il Torino debuttò in campionato con la Beneamata. Oggi è uno dei principali attaccanti delle Vecchie Glorie dell’Inter Forever.

 

 

 

DIMITROS ELEFETHEROPOULOS
Dimitros Elefetheropoulos si è spesso distinto in Serie A come buon portiere di provincia e probabilmente è stato l’unico portiere greco a lasciare un buon ricordo nel nostro campionato, ma la delusione per non essere stato convocato a Euro 2004 non gliela toglierà mai nessuno. Nato a Il Pireo ha passato una vita all’Olympiakos diventandone per anni il titolare e fu il portiere della Grecia Under 21 che ottenne un incredibile secondo posto agli Europei di categoria del 1998. Per due anni fu titolare della nazionale dal 1999 al 2001, ma qualche insicurezza di troppo e l’esplosione di Nikopolidis fecero sì che perse il posto da titolare e l’acquisto di Katergiannakis fece sì che perdette il posto anche all’Olympiakos. Nel 2004 però arrivò in Italia nel neopromosso Messina dove assaggiò la Serie A sostituendo per dieci partite il titolare Storari e venendo acquistato a fine anno dal Milan prima e dalla Roma poi, ma dove non trovò mai il debutto. Ascoli e Siena, ancora ad alternarsi con i titolari Pagliuca e Manninger mantenendo sempre un rendimento più che apprezzabile prima di tornare in Grecia e chiudere carriera nel 2012 al Panionios.

PANAGIOTIS GONIAS
Un faticatore del centrocampo, ma dalle limitate doti tecniche Panagiotis Gonias ha trovato in Italia la sua dolce casa dove concludere una carriera senza infamia e senza lode e deve ringraziare i suoi connazionali ben più quotati se ha potuto vivere questa esperienza. Il presidente del Messina si era infatti fatto ingolosire dalla moda greca di quell’estate e così, dopo Elefetheropoulos, acquistò anche questo trentratreenne che aveva solo assaggiato la nazionale a fine anni novanta con due presenze. Riuscì nella poco nobile impresa di giocare cinque stagioni nell’Olympiakos senza mai vincere un campionato, girovagò molto in piccole squadre elleniche e ebbe una breve apparizione in Spagna nel 1999 al Gijón. Nessuno capì quindi il suo arrivo in Sicilia e nemmeno Mutti che gli fece giocare le ultime tre partite della sua carriera senza mai dare l’idea di poter essere utile ai giallorossi. Strappò un contratto un anno dopo a Crotone, ma non scese mai in campo e nel mezzo della stagione diede l’addio al calcio.

FANIS KATERGIANNAKIS
Una vita all’Aris Salonicco dove ne era diventato simbolo, idolo e dove si era conquistato anche la convocazione in nazionale e per varie partite aveva sottratto il posto da titolare a Elefetheropoulos come titolare. Dopo una sua strepitosa partita giocata contro l’Olympiakos venne acquistato dalla squadra del Pireo iniziando una contesa per il ruolo da titolare per due anni col futuro portiere del Messina. Alla fine la spuntò proprio Katergiannakis, ma l’esplosione di Nikopolidis con il Panathinaikos fece sì che la nazionale prima e l’Olympiakos poi fecero altre scelte, ma Fanis riuscì comunque a far parte dei tre estremi difensori che andarono in Portogallo e vinsero l’Europeo. Nel 2004 l’ambizioso Cagliari di Cellino era tornato in Serie A e il presidente regalò alla piazza sarda un campione d’Europa e Katergiannakis divenne il nuovo portiere rossoblu. Le cose però non andarono nel migliore dei modi e dopo un girone d’andata di luci e ombre perse il posto a favore di Iezzo. Tornò in Grecia già l’anno dopo per difendere le porte di Iraklis e Kavala prima di ritirarsi nel 2011.

THEODOROS ZAGORAKIS
Il miglior giocatore di Euro 2004 e capitano di quella squadra incredibile che stupì il mondo in una calda estate portoghese. Zagorakīs era la mente di quella squadra, il metronomo, l’uomo di maggior calma e capace di impostare l’azione partendo da dietro. Un vero capitano insomma che arrivò in Italia troppo tardi ormai sull’onda del trionfo continentale. Dopo gli inizi nella sua Kavala divenne una colonna e un simbolo del Paok Salonicco con il quale disputò tutti gli anni ’90 e dal ’94 divenne un simbolo anche della Grecia. Provò l’esperienza all’estero con il Leicester e in Inghilterra riuscì a farsi valere e nella seconda stagione riuscì addirittura a vincere la Coppa di Lega inglese. Alcuni problemi con il tecnico Peter Taylor però lo allontanarono dalle Midlands e tornò in patria all’Aek Atene dove vinse un’altra Coppa nazionale, ma soprattutto nel 2004 divenne campione d’Europa ormai a trentatre anni. A fine anno venne acquistato dal Bologna dove fu titolare fisso nella squadra di Mazzone che purtroppo retrocedette a fine anno dopo lo spareggio col Parma. In Emilia era arrivato un giocatore ormai vecchio e appagato per aver ottenuto il massimo dalla sua carriera, ma riuscì comunque a non sfigurare con il severo pubblico felsineo. L’anno dopo era già tempo di fare le valigie e tornare nel suo Paok Salonicco, squadra della quale oggi è presidente. Il grande cervello di Zagorakīs ora è al servizio della comunità essendo un politico della “Nuova democrazia” ed essendo stato eletto europarlamentare nel 2014.

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