Il PAOK s’affida all’uomo che ha portato Neymar al PSG

Pinhas Zahavi ha una storia curiosa, e non solo perché è nato nel 1942 a Ness Ziona, città israeliana che porta nel nome un versetto della Bibbia (Geremia 4,6). E’ un agente tra i più stimati dell’intero panorama internazionale, uno che dalla sua Tel Aviv, dove peraltro conserva ancor oggi il suo quartier generale e qualche ufficio, è riuscito a scalare la proverbiale montagna del successo. Paradossalmente, dopo aver deciso di concludere anzitempo la sua carriera universitaria, tentò di sfondare come giornalista sportivo. Ma forse non era quello il suo mondo, tanto che ben presto il mondo intero lo avrebbe scoperto anche senza leggerlo tra le firme di quotidiani come Hadashot e Yedioth Ahronoth.

Già il cognome, condiviso con Eran Zahavi, meteora del Palermo oggi in Cina al Guangzhou R&F, fa capire che in Israele ci si può anche arricchire col pallone che rotola. Ma a leggere la cronostoria dei trasferimenti andati in porto grazie alla consulenza di “Pini” Zahavi c’è davvero da farsi venire la pelle d’oca: Rio Rerdinand dal Leeds al Manchester United per 30 milioni di sterline (2002), Jaap Stam ceduto alla Lazio per 16,5 e Juan Sebastián Verón acquistato contestualmente per 28,1. Sono solo i primi assaggi di una carriera spesa bene grazie ai contatti accumulati col giornalismo: tra le più intime amicizie di Zahavi figurano infatti Graeme Souness, Kenny Dalglish, Terry Venables, Ron Atkinson, Sir Alex Ferguson e Roman Abramovich. Non è un caso che il patron del Chelsea abbia scelto proprio il procuratore israeliano per negoziare una quantità notevole di affari, salvo poi ritrovarsi con qualche problema legale con i trasferimenti di Ashley Cole e Rio Ferdinand, mai acquistato dai londinesi (secondo alcuni sarebbe stato solo uno stratagemma per ottenere condizioni contrattuali migliori dallo United).

Zahavi ha pure orchestrando dietro alle quinte il trasferimento del bomber nigeriano Yakubu Aiyegbeni dal Portsmouth al Middlesbrough. Era il 2005, la cifra con cui è stata portata avanti la trattativa è stata di 3,64 milioni. Poco? Non proprio, visto che si tratta solo del compenso elargito a Zahavi per il disturbo, dato record per l’epoca. Emerge già una delle peculiarità più interessanti circa “Pini“, perché è difficilissimo reperire un datato procuratore che sappia tenersi in costante aggiornamento con le dinamiche attuali del calcio. Un visionario, se volete, che anche grazie ai legami con l’uomo d’affari Eli Azur possiede i diritti tv in Israele per la Premier League inglese, utilizzando la sua Charlton media company. Certo, nel suo paese natale non vanta una gran reputazione, visto che il bando con cui acquistò nel 2006 i diritti per far vedere il Mondiale tedesco pare che sia stato particolarmente costoso per i cittadini che diedero il via a un boicottaggio.

Tra le altre cose, Pinhas ha comunque un legame con un Zahavi calciatore. Non il sopracitato Eran, ex Palermo, bensì l’ex centrocampista esterno Alexander Abraham, del quale “Pini” è lo zio. Dinamiche familiari complesse, anche se il procuratore oggi vive in un appartamento a Tel Aviv che dà sul mare: vedovo ma padre di due figli, si dice che segua un tenore di vita modesto. Chi direbbe, in fondo, che quest’uomo oggi 75enne è stato tra i fautori del trasferimento, la scorsa estate, di Neymar al PSG? Non solo, perché pare che Zahavi abbia consentito pure il trasferimento di Gareth Bale dal Tottenham al Real Madrid. Il fatto che sia stato recentemente visto insieme a Ivan Savvidis, proprietario del PAOK, ha subito infiammato i cuori dei tifosi bianconeri a Salonicco. Non solo la finestra di mercato invernale ma soprattutto quella estiva potrà essere sfruttata al meglio seguendo i consigli di uno dei più noti procuratori. O magari si tratta solo di uno stratagemma per vendere a un prezzo più elevato i vari Prijovic, Cimirot e Leovac, da tempo in odore di cessione?

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