Italiani all’estero, Russia: Mancini in crisi, Carrera intoccabile

Non si ferma più la nostra ricerca di italiani all’estero e quindi ci spostiamo in Russia, dove saremmo voluti andare verso giugno 2018. Purtroppo non sarà così, la nostra selezione non prenderà quell’aereo. Voltiamo però pagina e cerchiamo di scoprire chi oltre all’aereo ha preso anche casa per vivere stabilmente in Russia. Tra Mosca e San Pietroburgo sono ben quattro i nostri connazionali. Criscito e Mancini portano in alto i colori dello Zenit, mentre Bocchetti e Carrera difendono quelli dello Spartak Mosca.

Mancini, interrompere la crisi

Quando Roberto Mancini si è seduto sulla panchina dello Zenit, era consapevole che seppur alla guida della squadra più forte di Russia, non sarebbe stato facile vincere trofei a San Pietroburgo. E per lui il momento no è arrivato proprio nel mese di ottobre, in cui il suo Zenit non è mai riuscito a conquistare i 3 punti in Premier Liga. Situazione di classifica che nonostante questo lungo digiuno non danneggia troppo gli uomini di Mancini, che si trovano in seconda posizione a solo 3 lunghezze dalla Lokomotiv Mosca. Rendimento molto positivo anche in Europa League, in cui Mancini ha conquistato il passaggio del turno con due giornate d’anticipo ed ora ha due gare per blindare il primo posto.

Certo è che in Russia si aspettano di più da un tecnico che ha vinto trofei in Italia, Inghilterra e Turchia. E inoltre Roberto Mancini non ha badato a spese, ricoprendo con contratti d’oro i suoi 8 acquisti (di cui 5 argentini) che in totale sono costati alla società circa 85 milioni di euro.

Ne è contento Domenico Criscito, che ha accolto con favore l’arrivo di Mancini a San Pietroburgo e l’acquisto di calciatori di qualità. Con l’italiano in panchina è diventato il capitano dello Zenit e le ha giocate praticamente tutte nella posizione di terzino sinistro. Si parla da tempo di un ritorno in Italia per lui, che invece è alla settima stagione con la stessa maglia e ha superato le 200 presenze. Il primo obiettivo sarà quello di tornare alla vittoria della Premier Liga, togliendo il titolo di campioni in carica agli altri italiani Massimo Carrera e Salvatore Bocchetti.

Massimo Carrera, ripetere una grande stagione

Difficile disputare una stagione che assomigli a quella dello scorso anno per Massimo Carrera. Il tecnico italiano ha riportato ben due trofei nella bacheca dello Spartak, dopo un digiuno che durava da 14 anni. L’ultimo trionfo in Premier Liga risaliva al 2001 ed era il nono. E vincere la decima all’esordio su un panchina russa non è facile! È stato ovviamente confermato perché è anche riuscito a riportare lo Spartak in Champions League dopo ben 5 stagioni.

Tuttavia dal mercato è arrivato un solo innesto importante (Pedro Rocha dal Gremio) e Carrera sta facendo fatica a mantenere i ritmi dello scorso anno. Troppi i pareggi e i gol subiti in Premier Liga (21 in 16 partite) che fanno scivolare lo Spartak al quinto posto a meno 8 dalla Lokomotiv capolista. In Champions League il rendimento è invece migliore perché in un girone con Liverpool e Siviglia, Carrera ha ancora buone possibilità di passare il turno (evento successo una sola volta nella storia dello Spartak Mosca). In casa ha ottenuto 3 punti con il Siviglia e 1 con il Liverpool; nel prossimo turno arriva il Maribor e serve una vittoria per poi giocarsi il tutto per tutto nello scontro finale ad Anfield. Siamo solo all’inizio della carriera da allenatore di Massimo Carrera, che non ci sorprenderebbe vederlo in Italia in futuro.

A fargli compagnia a Mosca c’è un emigrato ben noto ormai in Russia. Salvatore Bocchetti è sbarcato in Premier Liga addirittura due stagioni prima di Criscito per vestire la maglia del Rubin Kazan. Dopo 3 anni buoni conditi da una Coppa di Lega e una Supercoppa si è trasferito proprio allo Spartak Mosca, club con il quale mai avrebbe immaginato di poter vincere una Premier Liga. E invece lo scorso anno con Carrera è stato fantastico e nonostante un infortunio è riuscito a totalizzare ben 15 presenze. In questa stagione sta avendo qualche problema fisico a causa dei tanti incontri ravvicinati, ma è certo che anche per lui l’arrivo di un tecnico italiano è stato più che positivo.

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