Karius, la nota stonata dell’orchestra di Klopp

Criticato non soltanto dai suoi tifosi, ma anche da grandi leggende del club come Jamie Carragher, Loris Karius sembra essere l’unica nota stonata del Liverpool di Klopp che stava finalmente viaggiando alla giusta velocità per poter diventare una delle squadre favorite per la vittoria finale.

“In otto partite non mi ha mai dato la sensazione che sia adatto a giocare a questi livelli”: la sentenza dell’ex roccioso difensore dei Reds è chiara e suona come una bocciatura per il giovanissimo portiere tedesco che dall’inizio di questa stagione ha preso il posto del più datato Simon Mignolet.

In realtà Carragher non ha tutti i torti: nelle ultime due prestazioni Karius è stato il fattore determinate che ha impedito al Liverpool di portare a casa due vittorie abbastanza scontate, prima con una disastrosa uscita sul 3-3 contro il Bournemouth che ha permesso alle Cherries di siglare il definitivo 4-3, poi con la drammatica partita contro il West Ham in cui due gol pesano fortemente sulla coscienza dell’estremo difensore. I dati sembrano remare contro il 23enne che durante il calciomercato estivo era approdato in Inghilterra pronto già a diventare l’erede di un Mignolet a tratti non impeccabile ma invocato fortemente dai tifosi che non sembrano intenzionati a dare ancora fiducia al giovane portiere tedesco, reo di aver subito ben 12 reti in 10 partite e lasciando la sua porta inviolata soltanto in tre occasioni.

Le pessime prestazioni di Karius hanno inciso negativamente sull’andamento del Liverpool, passato da capolista inaspettata della Premier League a terzo in classifica, lontano ben sei punti dalla vetta occupata saldamente dal Chelsea. Una distanza non abissale ma certamente importante per una squadra che pur segnando molto (media di 2.5 reti messe a segno a partita) subisce anche troppi gol non soltanto per la poca attenzione del portiere ma anche a causa di una difesa non sempre impeccabile in ogni situazione.

A placare un po’ gli animi di chi vorrebbe Karius il più lontano possibile dalla porta dei Reds ci pensa Jurgen Klopp, tecnico mai banale neanche quando si tratta di difendere un suo giocatore. L’allenatore tedesco però non ha tutti i torti, specie se si considera che il portiere ha fatto il suo esordio nel Mainz appena quattro anni fa ed è titolare nel Liverpool da appena quattro mesi: due campionati totalmente diversi per un giovane di appena 23 anni che si affaccia per la prima volta in un palcoscenico importante, circondato da una piazza che mai come in questa stagione si aspetta grandi cose dalla sua squadra.

“Non esiste la ricetta perfetta, ma chiudere le orecchie aiuta molto”: le parole chiare e concise di Klopp dimostrano che il tedesco ha piena fiducia del suo portiere, che ha ancora il tempo dalla sua parte per smentire tifosi e critici illustri diventando finalmente il portiere che il Liverpool stava cercando per tornare all’assalto della vetta.

 

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