Kluivert e Hasselbaink: quando il futuro ha il sapore di passato

L’ultima giornata di Eredivisie ed Eerste Divisie ha messo in risalto due particolari realizzazioni: in Excelsior-Az, su rigore, ha gonfiato la rete Hasselbaink, nipote del più famoso Jimmy Floyd. Nella Serie B olandese ha siglato il primo gol da professionista Kluivert, figlio di Patrick, bomber degli Oranje e non solo. Due nomi d’arte che riaccendono ricordi nella mente dei tifosi che già pensano ad un futuro che porta dietro il sapore del passato. I nostalgici sognano un ritorno di grandi nomi con la maglia arancione, ma andiamo a conoscere meglio i due protagonisti in questione…

KLUIVERT, 17 ANNI E PRIMO GOL DA PROFESSIONISTA

Justin Kluivert nasce il 5 maggio del 1999 a Zaandam in Olanda. Il padre, neanche a nominarlo, è l’attaccante Patrick Kluivert che vanta presenze con l’Ajax, Milan, Psv, Barcellona, Valencia etc… La sua carriera è ricca di trofei, ma il più importante è sicuramente quello vinto con i lancieri nel 1994-1995: la Champions League. Il figlio, vuole ripercorrere le orme del padre e nel 2005 si arruola nelle giovanili del SV Diemen con i quali rimarrà solo un anno. Infatti, la stagione è solamente una prova prima del passaggio all’Ajax nel 2007. Da lì in poi una lunga gavetta, con i biancorossi della capitale che lo portano a crescere non solo a livello tattico, ma soprattutto a livello tecnico. Nel 2016 viene aggregato in pianta stabile con la formazione Jong Ajax, che equivale alla nostra primavera. Il club milita in Eerste Divisie e Kluivert esordisce a 17 anni contro l’MVV. Nella gara contro il Cambuur, il giovane mette a segno la sua prima rete da professionista al 92′ su calcio di rigore. La formazione ha vinto per 3-1 e il piccolo bomber inizia a far parlar di se. La figura di Patrick è una presenza ingombrante soprattutto per i suoi numerosi gol e successi. La sua forza fisica unita dl un dribbling, lento ma secco, hanno contribuito a renderlo uno dei più importanti attaccanti della sua era. Justin ricorda il padre per la potenza di tiro e per gli inserimenti sul primo o secondo palo. Dalla sua ha la facoltà di essere molto più veloce e scattante con una corporatura più esile che gli permette di potersi divincolare facilemente tra gli avversari. Bravo anche negli stacchi di testa, può ricoprire il ruolo di punta o attaccante laterale di sinistra. Oltre ad essere il riferimento del reparto offensivo non disdegna il ruolo di assistman che è apprazzato dai compagni. Per Kluivert è appena l’inizio, ma il nome sulla maglia è pesante, se fatto crescere con il giusto tempo, l’Olanda potrebbe abbracciare un nuovo bomber implacabile. Intanto vi lascio un video per apprezzare tutte le sue qualità:

HASSELBAINK SI CONFERMA IN EREDIVISIE CON L’EXCELSIOR

Storia un po’ più complicata per Nigel Hasselbaink nato ad Amsterdam nel 1990. Il ragazzo, più “anziano” rispetto al figlio di Kluivert, è nipote del più famoso Jimmy Floyd Hasselbaink. La carriera calcistica dell’attaccante olandese inizia nelle giovanili dell’Ajax nel 2007 per poi passare, al termine della stagione, con i rivali del Psv. La scelta non è delle migliori: viene utilizzato solo dalla formazione primavera e al termine della stagione passa in presto gli Eagles. Con i giallorossi è impigato in 13 occasioni con solo 2 centri. Lo score non soddisfa il club di Eindhoven che decide di cederlo in Scozia all’Hamilton. Dopo 4 giorni esordisce in Scottish Premier League concludendo con 27 presenze e 3 reti. La punta non esplode e il St. Mirren lo tessera per il campionato 2011-2012. L’ambientamento è difficile anche in questa società dove non va oltre i 6 gol in 34 gare. Il St. Johnstone si interessa e per i successivi 2 anni veste la maglia dei biancoazzurri. La situazione non migliora: viene schierato 66 volte gonfiando la rete 12 volte. Hasselbaink non decolla e la sua carierra prosegue nel Veria, nella calda Grecia. Una sola presenza è insufficiente per convincere il calciatore a non prolungare il contratto. La decisione a fine stagione è quella di tornare in Scozia, nuovamente all’Hamilton con scarsi risultati: un gol in 10 gare. Nel 2015, l’Excelsior, lo richiama in patria, sperando di far esplodere del tutto le sue qualità. In 14 presenze in Eredivisie, nel 2015-2016, va in rete in una sola occasione. Nonostante lo scarno bottino, la società di Rotterdam lo conferma per l’attuale stagione: 2 reti in 15 gare di cui l’ultima proprio contro l’Az nell’ultimo weekend. Il ragazzo, dotato di una grande fisicità, risulta lento e poco letale davanti alla porta. Macchinoso e pesante, fa della potenza la sua dote migliore, tutto il contrario dello zio Jimmy, tecnico e aggraziato nei movimenti. Questo sembra essere l’anno buono per confermare la sua crescita e ritagliarsi un ruolo importante in Eredivisie.

Impostazioni privacy