La semifinale delle sorprese

Alzi la mano chi avrebbe puntato su Ajax o Tottenham come semifinaliste di questa Champions League. Comprensibile riporre speranze in due squadre ben costruite, più complicato immaginare un percorso così complicato dall’inizio fino alla finale. Anche perché l’Ajax è dovuto partire dai preliminari dopo tanti anni di assenza, ma poi ha preso le misure immediatamente alle big facendo paura al Bayern e tirando fuori il Benfica. Nulla di grande se lo si confronta a quanto accaduto più tardi con le eliminazioni di Real Madrid e Juventus, l’eccellenza di questa coppa.

Il Tottenham invece i preliminari li ha saltati, ma ha dovuto fare i conti con un girone di alta competitività con Barcellona, Inter e Psv, prima di far fuori Borussia Dortmund e Manchester City, le squadre principe dell’intensità. Era complicato pensare a un cammino così, soprattutto per le varie vicissitudini di entrambe: la qualità degli avversari, alcuni imprevisti come l’infortunio di Kane, eppure Ajax e Tottenham sono lì a giocarsi un accesso in finale.

Una delle due sarà a Madrid, questo è inconfutabile. Due squadre con tanto in comune, non solo il percorso ma anche le storie di tanti giocatori, vedi i tantissimi ex presenti nella rosa del Tottenham, e la filosofia articolata di entrambi gli allenatori, che con idee diverse ma pur sempre innovative hanno creato la loro macchina.

Squadra spesso additate in patria come incomplete, seppur a buon diritto, ma che adesso si stanno giocando il proprio jolly. Una contro l’altra, nella più imprevedibile semifinale delle sorprese: c’è chi dice che la vera finale la si giocherà con un turno di anticipo tra Anfield e il Camp Nou, ma occhio ai ragazzi di Ten Haag e Pochettino e chiunque passerà dalla semifinale meno banale della Champions.

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