Dopo tre anni il Leicester può tornare a sognare

Dopo tre anni difficili il Leicester ritorna a sognare in grande: pensare a un’altra cavalcata verso il titolo come quella vissuta con Claudio Ranieri può sembrare un’utopia, ma dopo la vittoria in campionato contro il Tottenham le prospettive si sono capovolte e anche le aspettative verso le Foxes hanno subito una nuova impennata.

Quella contro gli Spurs più che altro sarà ricordata come la partita del Var per eccellenza, dato che nel giro di poco più di un’ora entrambe le squadre si sono viste annullare un gol dall’arbitro con l’ausilio della tecnologia, un’innovazione che in Inghilterra non hanno accolto proprio nel migliore dei modi. Ma nonostante tutto, non si possono sottovalutare i segnali di una squadra che sembra essere rinata sotto tutti gli aspetti: in soli 33 giorni il Leicester ha già giocato contro Chelsea, Manchester United e Tottenham raccogliendo un totale di 4 punti, non proprio briciole se si tiene conto del grande divario che c’è attualmente tra le Foxes e le big del campionato. E come se ciò non bastasse, in sei partite giocate in questa Premier League i ragazzi di Brendan Rodgers hanno perso soltanto una volta e adesso, dall’alto del loro terzo posto, possono davvero ambire a qualcosa di più di ciò che si sperava alla vigilia di questa nuova stagione.

Nonostante la squadra dello storico titolo del 2016 sia stata praticamente tutta smembrata, questo Leicester non ha nulla da invidiare a quello di Ranieri sotto il profilo della grinta e della voglia di fare bene, componenti che nelle ultime tre stagioni erano venute a mancare. I segnali dunque sono incoraggianti e, anche se i grandi nomi che avevano realizzato quel miracolo sportivo sono sparsi in giro per l’Europa, la qualità in mezzo al campo non manca di certo: a partire dalla difesa, orfana di Maguire ma rimasta comunque solida (5 gol subiti in 6 partite) e continuando con il centrocampo guidato magistralmente da Maddison, giocatore che in estate aveva fatto impazzire il Manchester United, per finire poi con l’attacco, unico reparto rimasto immutato da quella stagione con il solo Vardy a fare da riferimento offensivo.

Certo, il gap con le più grandi resta ancora incolmabile, ma mai come oggi tutti i pezzi sembrano al proprio posto e anche la fortuna sembra essere tornata dalla loro parte: dopo un dodicesimo posto e due noni posti, le Foxes possono davvero tornare a sognare un’altra impresa epica.

 

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