Guardiola perde l’imbattibilità, super Liverpool ad Anfield

Anfield Road, ovvero quando il campo è un fattore. Chiedere al Manchester City, che sul nobile terreno di gioco del Merseyside non vince dal 2003. Il digiuno si prolunga necessariamente di alcuni mesi, visto che Klopp ha di nuovo battuto Guardiola. Delirio in casa Liverpool per una vittoria ai limiti dell’irreale: la capolista, imbattuta e apparentemente imbattibile, è crollata per 4-3. Capolavoro del tecnico tedesco, blackout totale per il collega catalano, la cui leadership in classifica non viene comunque ridiscussa. Il passivo pesante rischiava però di ripercuotersi sulla testa dei suoi, soltanto Bernardo Silva e Gündogan l’hanno attenuato nei minuti finali.

Più Liverpool, il City regge un’ora

L’approccio al match del Liverpool lasciava già intendere l’idea di pressare e dare intensità a tutto campo, cercando la qualità negli interni di centrocampo. Il primo a rispondere presente è stato Oxlade-Chamberlain, finalmente protagonista con la sua nuova maglia Red dopo aver faticato per i primi cinque mesi di stagione. Forse una questione di fiducia: la partenza di Coutinho oltre a spalancargli le porte dell’undici titolare con maggior frequenza rischia di avergli restituito consapevolezza. La forma fisica dei centrocampisti e degli attaccanti ha fatto la differenza e permesso di giocare un primo tempo a ritmi altissimi.

Il City ha risposto bene cavalcando soprattutto le iniziative sulle fasce di Sané, mentre Sterling – l’ex più atteso di giornata – è andato a singhiozzo tra i fischi a lui indirizzati da tutto Anfield. Agüero ha sofferto la mancanza di rifornimenti e ha chiuso il match soltanto con una conclusione all’attivo. Sané nel finale di primo tempo ha rimesso il punteggio in parità con una giocata individuale, ma per Klopp si è ripresentata l’eterna grana del portiere: al posto dell’incerto Mignolet è stato scelto per l’occasione l’altrettanto incerto Karius. L’ex Mainz, con un passato anche nelle giovanili del City, ha più di una colpa sul gol del momentaneo 1-1.

Delirio Red, Guardiola si arrende

Nella ripresa il Liverpool ha deciso di volerla vincere ed il Manchester City non ha posto particolare opposizione. I centrali difensivi dei Reds hanno fatto emergere i propri limiti tecnici in serie. Prima Stones non è riuscito a marcare e contenere Firmino, poi Otamendi si è lasciato soffiar palla sul pressing ai propri venti metri. Gli Scousers non hanno perdonato e sono scappati fino al 4-1 in 10 minuti di pura onnipotenza calcistica, con tutto il tridente a segno. Soltanto i primi segni di stanchezza hanno arrestato la furia degli attaccanti, così come Chamberlain è calato alla distanza dopo due terzi di gara giocati in maniera sontuosa.

Nel finale i moti d’orgoglio del City e il fiato corto del Liverpool hanno fatto correre qualche brivido sulla schiena del pubblico di Anfield. Bernardo Silva e Gündogan hanno trovato la via della rete, ma non è bastato. Nonostante la cessione di Coutinho e l’assenza di van Dijk, Klopp ha trovato la formula perfetta per infliggere alla capolista la prima sconfitta in campionato dopo 20 vittorie e due pareggi, oltre ad agguantare il Chelsea e lo United a quota 47. La Premier League è ben lontana dal riaprirsi, ma per un pomeriggio anche il City è sembrato più umano.

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