Manchester City-Napoli, a Guardiola la prima sfida

Dal giorno dei sorteggi una sorta di alone magico ha circondato questa partita, suggestiva per più versi: dalla grande sfida in panchina fra Sarri e Guardiola, due demiurghi moderni del nostro calcio, a quella sul prato verde fra due squadre che regalano spettacolo. Nonostante le tanta analogie però il Manchester City resta il Manchester City ed il Napoli sembra essersene accorto soltanto una volta entrato in campo, quando in pochissimi minuti i Citizens hanno messo le cose in chiaro cono spaventoso 2-0. Prevedibile direte, visto che non a caso i ragazzi di Guardiola occupano il primo posto in Premier League, campionato dove la competizione di certo non manca.

Il Napoli visto nella grande notte di Manchester non è sicuramente il solito, quello a cui Sarri ci ha abituato in questa splendida stagione: il calibro dell’avversario è troppo grande per poter fare la voce grossa, il gioco del City è troppo bello e letale per essere fermato con il solito palleggio. Ed è così che i tre piccoletti non diventano grandi dinanzi a Stones ed Otamenti, Hamsik abbassa la cresta catturato dalla fitta rete del centrocampo di casa e la difesa viene mandata al bar più volte dagli irreprensibili Jesus, Sterling e Sané, le vere stelle della serata.

Come detto, sono bastati pochi minuti al Manchester City per prendere in mano il pallino del gioco: al nono ed al tredicesimo il duo Sterling-Jesus zittisce un Napoli spento ed impaurito, che si è presentato al grande appuntamento di questo inizio di stagione con il centrocampo B, formato da Zielinski e Diawara accanto al solito Hamisk. Questa volta però il polacco non si cala al meglio nel suo ruolo, commettendo una serie di errori che condizionano non soltanto la sua prestazione, ma anche quella di tutti i suoi compagni. Dopo una mezz’ora di totale predominio il City tira il fiato ed i partenopei ne approfittano per tentare l’assalto, fallito con il rigore tirato malissimo da un nervoso Mertens, totalmente rapito dai movimenti di Ederson che indovina la traiettoria del pallone.

È nella ripresa però che il Napoli riesce a mettere la testa fuori dal sacco: non ci è dato sapere in che modo Sarri abbia spronato gli azzurri, ma i suoi metodi si sono rivelati più che giusti visto il nuovo approccio dei ragazzi alla partita. Nonostante l’uscita dal campo per infortunio di Insigne, il migliore in campo dei suoi fino all’inizio della ripresa, i partenopei riescono ad entrare in partita grazie al secondo rigore concesso dall’arbitro e battuto con una freddezza disarmante dal giovane Diawara, rigorista d’eccezione, scelta folle di un Sarri che decide di giocare d’azzardo visto che ormai non ha più nulla da perdere.

Non basta però una rete per rimettere nei giusti binari la partita: il Napoli si è misurato contro un avversario più grande di lui ed ha perso per 2-1, acquisendo però una nuova consapevolezza e tanta esperienza , arme che potrebbero far comodo alla squadra di Sarri già dalla prossima gara contro il City in un San Paolo che si prevede infuocato.

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