Matias Almeyda: tifoso del Boca, bandiera del River

Caro Diego, ti scrivo questa lettera perché mi piacerebbe molto essere tuo amico. Mi chiamo Matias, ho 12 anni e gioco nella settima divisione del Club Alumni della città di Azul. Siamo primi e io sono il capocannoniere con 6 gol. La conosci questa città? Mi piacerebbe che tu venissi con tua madre, con tuo padre, con i tuoi fratelli a mangiare nella mia casa di Azul. So che sono un po’ troppo pretenzioso ma sarebbe il più grande sogno che mi si possa avverare. La sai una cosa? Ho indossato una maglietta tua di quando giocavi al Boca e ti giuro che quando me la sono messa mi si sono gonfiati gli occhi di lacrime e per un istante mi sono sentito Maradona. Poi mi resi conto che sono piccolo come una formica in confronto a te. Mi piacerebbe avere una tua maglia o una tua foto autografata. Ti chiedo scusa perché capisco di essere a volte un po’ pesante ma comprendimi, sono un bambino e credo che siamo tutti uguali. Per favore rispondimi, io credo che tu sia la persona più buona e umile del mondo, ti saluto con un “chau” e un rispondimi.

Matias

Questa lettera la scrisse Matias Almeyda quando aveva 12 anni. Sì Almeyda, bandiera del River Plate, prima capitano e poi allenatore nel ritorno in Primera Division, da piccolo aveva una passione e un folle amore, quello del Boca Juniors di Diego Armando Maradona.

La lettera rimase custodita fino al 2005 quando finalmente Almeyda, ormai 32enne, trovò l’occasione di dare a Diego la sua lettera. Era durante la trasmissione “La noche del Diez” condotta proprio da Maradona che la bandiera dei Millionarios rivelò questo suo clamoroso aneddoto. La lettera venne letta sullo schermo e a fine clip in mezzo al pubblico apparse il centrocampista che in Italia abbiamo visto vestire le maglie di Lazio e Parma.

La storia è davvero sorprendete: un’istituzione del River Plate, uno dei giocatori più rappresentativi di questa società degli ultimi 20 anni in realtà nasce con un cuore xeneize impazzito seguendo i tocchi di palla del Diez. Domani c’è il Superclasico, Almeyda lo guarderà dal Messico, dove allena ora. Chissà se preverrà il cuore del bambino di 12 anni che amava Maradona o quello del veterano che ha fatto della maglia del River Plate una seconda pelle.

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