Olanda, una crisi che non sembra aver fine

L’Olanda è l’unica delle grandi nazionali a non essersi qualificata per Euro 2016. Il girone, abbordabile, è stato un vero e proprio disastro: quarta posizione dietro Islanda (vera rivelazione), Rep. Ceca e Turchia. 4 vittorie solamente che non hanno potuto garantire neanche gli spareggi del terzo posto. Hiddink ha lasciato spazio a Danny Blind, ma le idee continuano a scarseggiare. Analizziamo da vicino le difficoltà degli oranje…

IL DECLINO DELL’OLANDA

L’Olanda sta attraversando un periodo di crisi calcistica a livello di nazionale: la qualificazione mancanta al primo europeo a 24 squadre ha del clamoroso dopo un terzo e un secondo posto agli ultimi mondiali. Il girone di Euro 2016 era alla portata degli oranje che hanno espresso sempre un calcio tecnico e ad alta taratura: Rep. Ceca, Islanda, Turchia, Lettonia e Kazakistan sono inferiori sia sulla carta che come storia calcistica. Nonostante tutte le ottime predisposizioni, gli uomini di Hiddink e successivamente di Blind, chiudono in un anonima quarta posizione, senza neanche la possibilità degli spareggi riservata alle terze qualificate. Il bottino è veramente misero: 4 vittorie, un pareggio e ben 5 sconfitte; solo 17 reti segnate e ben 14 subite. La difesa è stata il vero punto debole della rosa con un de Vrij che ha fatto sentire la sua assenza più del dovuto. Anche il reparto offensivo, rinomato per la facilità di gonfiare la rete, ha penato e faticato non poco, servito malamente e con qualche imprecisione negli ultimi 25 metri. Non sta funzionando nulla e i tecnici che si sono succeduti in panchina sono stati trascinati e coinvolti in questo vortice di puro caos.

L’Islanda è esplosa proprio in questa ultima fase a gironi, conquistando una qualificazione storica. La Rep. Ceca ha giocato al di sopra delle proprie capacità, chiudendo in testa. La Turchia non ha avuto grandi exploit, ma ha approfittato proprio della crisi olandese. L’Olanda può vantare vittorie con Lettonia e Kazakistan, ma diciamocelo: gli oranje non possono limitarsi a successi così scontati.

QUALI SONO STATI I VERI PROBLEMI?

Tovare i veri problemi in questa Olanda è alquanto difficile: Hiddink e successivamente Blind hanno sempre potuto convocare tutti i campioni a disposizione, tranne Strootman e de Vrij infortunati a lungo termine. Van Persie, Robben, Blind, Huntelaar, Depay hanno sempre giocato con grande continuità senza avere problemi di forma o muscolari. Qualche piccolo accenno di crisi è iniziato proprio contro l’Italia, nell’amichevole del 2014: il risultato finale fu di 2-0 per gli azzurri e con gli oranje in 10 a soli due mesi dal terzo posto mondiale. L’unica vera causa che si può evidenziare è che, forse, diversi giocatori chiave hanno mancato di motivazione: Van Persie ha abbandonato lo United per trasferirsi in Turchia, non incidendo particolarmente. De Jong, Snejder e Huntelaar ormai hanno vinto quasi tutto e si stanno piano piano affaccinado alla fine della loro carriera calcistica. Probabilmente per l’Olanda è finito il ciclo vincente e ora bisogna ricostruire tutto da zero.

Gli uomini da cui ripartire ci sono tutti e le fucine di Ajax e Psv sono pronte a fornire talenti giovanissimi: Depay (ex Psv ora allo United), de Jong (attaccante Psv), Willems (terzino Psv), Van Ginkel (ex Chelsea, ora in prestito al Psv), El-Ghazi (attaccante Ajax) e Veltman sono solo  alcuni dei pochissimi nomi che potrebbero risollevare la nazionale per fame di gloria e per voglia di vincere. La linea verde coltivata da Cocu sta dando i suoi risultati, mentre la tattica di de Boer ha riportato l’Ajax in prima posizione in Eredivisie. Le premesse per una rinascita ci sono tutte, ma ora la vera decisione è nelle mani del nuovo tecnico che dovrà lasciare a casa i senatori per dare spazio ad una nuova e giovanissima Olanda vincente.

I Paesi Bassi meritano una nazionale all’altezza della loro tradizione calcistica: vedere gli oranje ridotti così non fa male solo ai tifosi, ma a tutto il calcio mondiale.

Impostazioni privacy