Pablo Sarabia al PSG: gregario di lusso o underrated star?

Pablo Sarabia è un nuovo calciatore del Paris Saint-Germain. La notizia ha stupito tante persone sia per la fama dello spagnolo, non la classica superstar accostabile al PSG, sia per il pagamento. Infatti, la clausola di 18 milioni non solo è stata pagata, ma anche superata di un paio di milioncini da Al-Khelaifi. Perché? Per poter dilazionare la cifra nel tempo rientrando nei parametri del FFP, cosa impossibile da fare in caso di pagamento della clausola che generalmente avviene in un’unica soluzione.

Curiosità economiche a parte: cosa può dare l’ex Siviglia ai parigini?

1) CONCORRENZA

Analizzando l’attuale rosa degli uomini di Tuchel, ci sono già uomini con le sue caratteristiche quali Di Maria e Draxler. Se vogliamo allargare il discorso a tutti quelli che potrebbero occupare quella zona di campo, Neymar e Mbappé non vanno certo trascurati. Bene Prima di arrivare a quella che pare una facile conclusione, è giusto approfondire un paio di aspetti. Nonostante Di Maria sia il problem solver del PSG quando il gioco si fa duro, può aver bisogno di prendere fiato durante la stagione; inoltre Draxler, mai centrale nell’organico, sa di preda facile per Sarabia se confermerà quanto fatto al Sánchez Pizjuán. Infine, Neymar è alle prese da un paio di anni con infortuni che lo tengono lontano dal campo per più di 10 partite: non bastasse questo, è l’ennesima estate in cui si registra un suo ‘mal di pancia’ che sa di voglia di cambiare aria. Concorrenza complicata? SI. Sarabia spacciato? NO.

2) SAUDADE

I calciatori spagnoli della Liga sono spesso sin troppo legati alle proprie radici da faticare ad ambientarsi altrove o da rimpiangere il proprio campionato di origine. Luis Alberto ha faticato prima di inserirsi a pieno con la maglia della Lazio, Alvaro Morata (nonostante abbia la moglie italiana) ha sempre preferito tornare a Madrid piuttosto che restare a Torino o a Londra: il richiamo del paese natio ha indiscutibilmente inciso sulle sue scelte. E tanti altri esempi si potrebbero fare. Pablo Sarabia si troverà per la prima volta in un campionato straniero e dovrà affrontare sicuramente un certo periodo di ambientamento. Non è da sottovalutare questo aspetto, aldilà delle grandi potenzialità tecniche di cui parliamo a breve.

3) ABILITÀ

Sarabia non è il primo che passa. Nonostante la clausola rescissoria molto bassa, è stato uno dei giocatori più incidenti nella scorsa Liga. Secondo assistman del campionato dietro un certo Leo Messi (15 a 13 per l’argentino), unico calciatore sotto le 15 reti segnate a entrare in più di 25 reti e, insieme a Messi, Jony e Cazorla, tra i pochi ad aver superato i 2 passaggi chiave a partita pur avendo messo a segno più di 10 assist. Per farla breve: 13 gol, 13 assist e 17 occasioni da gol create. Una macchina da guerra offensiva che fa della duttilità e della visione le sue doti migliori. Va da sé che veda molto bene la porta, sia per sé che per gli altri.

 

Nella stagione tra alti e bassi del Siviglia è stato sicuramente il giocatore in più per gli uomini di Machín, prima, e Caparrós, poi.

Nel 4-3-3 di Tuchel si dispone volentieri sulla destra accentrandosi sia per chiedere la sponda a Cavani (o Mbappé) per calciare sia soprattutto per tagliare il campo e fendere l’area con dei filtranti che aprono spazi ai terzini che sopraggiungono o agli inserimenti dei centrocampisti. Se l’allenatore ex Dortmund, invece, decidesse di spostarsi su un 4-2-4 o 4-2-3-1, il ruolo dell’ex Getafe potrebbe variare significativamente. Nel primo caso, sarebbe molto vicino alla linea laterale perdendo forse di imprevedibilità; viceversa, nel secondo caso potrebbe collocarsi anche dietro il centravanti con licenza di svariare e togliere punti di riferimento. Questa sembra l’opzione più interessante ed ottimistica che potrebbe trarre il massimo dalle sue caratteristiche tecniche.

Che sia un acquisto insolito e poco prevedibile per il PSG è fuori dubbio, ma Sarabia ha le abilità per affermarsi anche in Francia. Gli spazi non mancheranno e potrà fiondarcisi come ha sempre fatto. Nonostante questo sia stato il primo campionato da ‘doppia doppia’, ha sempre fatto sentire il suo apporto al servizio della produzione offensiva aggirandosi attorno quota 10 occasioni create per 3 anni di fila. Contro di lui, un periodo di ambientamento che non sarà scontato e una concorrenza spietata.

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