Il primo Corinthians di Cristovão

Il Corinthians del dopo Tite era una squadra assolutamente indecifrabile: capire cosa potesse accadere dopo uno scossone del genere era difficile per chiunque e ci volevano i primi responsi del campo per capire che Timao avremmo visto.

Tite era un allenatore particolare, a tratti geniale ma comunque molto serio e fermo sulle sue decisioni. Al Corinthians era diventato una istituzione tanto che è stato proprio il popolo brasiliano a spingere per la sua promozione a CT della Seleçao.

Cristovao Borges dunque ereditava un fardello pesante soprattutto per il titolo di campione di Brasile da difendere con una classifica buona ma non eccellente. La partita contro il Santa Cruz era la prova del nove per capire le reali potenzialità di questa squadra e soprattutto i cambiamenti a livello tattico.

Ampiezza e uomini: le chiavi del nuovo Corinthians

In campo si cambia atteggiamento ma non disposizione tattica: il Timao rimane fedele al 4-2-3-1, modulo principe del nuovo calcio brasiliano. La novità tattica più importante è nella fase offensiva: uno dei due mediani di impostazione comincia la manovra in conduzione di palla in modo da avere i tre trequartisti più la punta come soluzioni per dare il via all’azione.

I due esterni vanno ad allargarsi vicino alla linea dell’out cosicché la squadra attacchi con almeno cinque uomini e copra più campo possibile per allargare la difesa.

Così sono arrivate le occasioni più pericolose di uno strepitoso primo tempo in cui ogni situazione di gioco d’attacco aveva le parvenze di un contropiede e ha messo in seria difficoltà il reparto difensivo del Santa Cruz. Angel Romero sembra esaltarsi nella posizione di esterno di destra dove trova giocate e ritmo per andare in conduzione; Giovanni Augusto invece ha la possibilità di attaccare la porta con o senza palla e con queste due soluzioni risulta sempre più imprevedibile.

I limiti per ora riguardano il pacchetto difensivo: le difficoltà più grandi sono state le palle filtranti inserite tra il centrale ed il terzino che sorprendevano una linea a quattro molto alta. Poi in fase di impostazione c’è stato anche il pasticcio che ha portato al gol di Grafite e sarà lì che Cristovao dovrà impegnarsi per costruire un grande Corinthians.

Primi segnali comunque molto positivi da parte di una squadra che rimane sempre tra le grandi favorite per contendere il titolo a Internacional e Palmeiras.

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