Rutten sulla graticola: il “ribelle” Trebel è il campanello d’allarme

 

La stagione dell’Anderlecht, altamente fallimentare fino a questo punto, sembra arrancare anche maggiormente nelle ultime settimane a causa del rapporto tra il nuovo allenatore Fred Rutten ed il capitano Trebel. Il tecnico, succeduto a Hein Vanhaezebrouck, non sembra aver fatto breccia nel cuore dei tifosi, ma neanche in quello dei calciatori simbolo. Rutten, che ha accettato l’incarico meno di 1 mese fa, è riuscito a ricavare solamente 4 punti nelle 4 partite disputate: il 6° posto, l’ultimo disponibile per la partecipazione ai play-off adesso è a rischio, soprattutto dopo lo scontro diretto perso col Gent.Durante la gestione dello spogliatoio in questo mese, non sono stati pochi i giocatori messi da parte dall’ex allenatore del PSV. La scelta di lasciare fuori Elias Cobbaut e Alexis Saelemaekers è stata molto criticata dalla stampa e dai tifosi, con il secondo pedina fondamentale della formazione titolare di Vanhaezebrouck lasciato stabilmente in panchina.

 

“De coach noemt de Fransman nu zelfs geregeld ‘Rebel’ in plaats van Trebel.”

Il maggior clamore mediatico è stato scatenato sicuramente però dal diverbio tra Rutten ed il suo capitano Adrien Trebel: il centrocampista, unico regista della formazione in grado di far girare l’Anderlecht, si è sentito chiamare in causa durante l’amichevole Heidenheim. Il francese, che tornava da un infortunio importante al ginocchio, aveva chiesto all’allenatore di non partecipare alla gara amichevole, giustificato dallo staff medico dell’Anderlecht. Questa proposta però è stata disattesa, con Trebel schierato anche in forma pessima a centrocampo: da lì a pochi minuti, uno scontro dovuto ad un contrasto lo costringe ad allontanarsi dal campo: il risultato è un risentimento al ginocchio che lo ha costretto a saltare le partite successive.

A 5 partite dalla fine della stagione regolare, l’Anderlecht sembra trovarsi in un punto di non ritorno: fondamentale adesso sarà stringersi attorno al suo capocannoniere DiMata, unico calciatore che non sembra aver subito particolari scosse negative dal cambio allenatore. L’attaccante, ex Wolfsburg, è a quota 13 reti: a causa del cambio di modulo l’altro sacrificato è sicuramente Santini; l’attaccante croato, insieme a DiMata avevano formato la coppia del gol nella prima fase del campionato con 18 reti in 2 nel girone d’andata, illudendo allora i tifosi dell’Anderlecht.

 

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