Il 2-1 del Milan di Max Allegri sul Napoli a San Siro non è stato solo un successo importante in chiave classifica, ma un’autentica dichiarazione d’intenti. Battere i campioni d’Italia in carica con una prestazione di intensità e organizzazione è un segnale forte lanciato a tutte le avversarie.
Allegri, la vittoria della svolta: Milan da scudetto
La sfida lascia in eredità un Milan che vuole essere protagonista nella corsa Scudetto. Dopo la sconfitta all’esordio contro la Cremonese, Allegri ha saputo cambiare il volto della squadra, trasformandola in un gruppo compatto e ordinato. I numeri parlano chiaro: dal gol di Bonazzoli in quella gara inaugurale fino al rigore trasformato da De Bruyne nella sfida di San Siro, il Milan non ha più subito reti per oltre 400 minuti di imbattibilità difensiva. Una solidità ritrovata. Quella di San Siro non è una vittoria casuale, ma il punto di svolta di un percorso. La squadra non si è limitata a colpire nei momenti giusti, ma ha dimostrato di avere la mentalità per controllare la partita e resistere unita alle difficoltà. Il Milan ora è ufficialmente nella corsa scudetto.
L’impatto devastante di Pulisic nel nuovo Milan
Se c’è un uomo simbolo di questo nuovo Milan, è Christian Pulisic. Con sei gol e due assist già in stagione, è il valore aggiunto dell’attacco rossonero. L’americano, liberato dai compiti di esterno destro, ha finalmente la possibilità di muoversi con maggiore libertà in campo, venendo a prendere palla tra le linee e attaccando con velocità devastante soprattutto partendo da sinistra. In passato non aveva mai potuto giocare stabilmente in quella posizione perché occupata da Rafael Leão, ma ora, con una gestione tattica diversa, può esprimere tutto il suo potenziale e la capacità di galleggiare tra le linee e accelerare in transizione. Scelta azzeccatissima di Allegri che rende il Milan molto più imprevedibile.
La nuova identità operaia e vincente del Milan di Allegri
Il vero segreto della rinascita rossonera sta però nella nuova identità di squadra. Allegri ha costruito un gruppo e trovato la quadra con l’innesto di Rabiot e Fofana. Sfruttando occasioni di mercato, il Milan ha completato la rosa e Allegri il proprio mosaico, disegnando un Milan “operaio”. Una scelta che, sia chiaro, non toglie nulla al talento, ma anzi lo esalta. In una cornice di ordine e disciplina tattica, i singoli possono fare la differenza. È la chiave che ha permesso ad Allegri di rilanciare il Milan e di renderlo nuovamente competitivo ai massimi livelli. Con la vittoria sul Napoli e una crescita evidente sotto tutti i punti di vista, i rossoneri si sono candidati ufficialmente alla lotta al titolo.
