
Francesco Acerbi Immagine | Ansa
Il caso legato al “no” di Francesco Acerbi alla nazionale è chiuso. Esattamente come il rapporto fra il centrale dell’Inter e l’azzurro. A mettere una pietra, tombale, sulla vicenda è il capo delegazione della Nazionale Italiana Gianluigi Buffon.
Buffon condanna il gesto di Acerbi
Le dichiarazioni dell’ex portiere della nazionale non lasciano spazio alle interpretazioni. Un “no” alla Nazionale è imperdonabile, al di là delle vicende personali. “Quando un calciatore rifiuta la convocazione non dice “no” né a me né all’allenatore ma si nega a qualcosa di molto più grande, ovvero all’Italia. La maglia azzurra rappresenta un valore assoluto, il Paese. Io, lo stesso Spalletti, così come i dirigenti e i commissari tecnici che ci hanno preceduto, siamo solo delle figure di passaggio. Abbiamo l’onore, solo per un certo periodo di tempo, di rappresentare dei valori imprescindibili, indossare quella maglia significa rappresentarli. Quel che è accaduto, per chi ama il calcio, non può essere messo in secondo piano”.
Acerbi è nel torto: cosa rischia il difensore
Il rapporto fra il difensore dell’Inter e il commissario tecnico non è mai nato. Spalletti aveva definito troppo avanti con l’età Acerbi. In pratica fuori dal progetto tecnico. E in effetti, lo è. Con a disposizione tutti i difensori titolari, il c.t. non avrebbe convocato il centrale dell’Inter che però si è messo dalla parte del torto: poteva e doveva pensare prima a dire “no”. Sarebbe stato sufficiente farlo al momento della pre – convocazione. Alzare il polverone della polemica, in un momento così delicato, alla vigilia di una partita già fondamentale per la corsa ai prossimi mondiali, era evitabile. A rigor di regolamento Acerbi rischia una squalifica, ma la Federazione ha già deciso di lasciar cadere il caso.
E adesso chi marca Haaland?
E adesso chi marca Haaland? La scelta di Luciano Spalletti era meramente tecnica. Acerbi è sempre stato particolarmente abile e fortunato contro il centravanti norvegese abituati a terrorizzare difensori a ogni latitudine del pianeta. Tuttavia, l’attaccante del City non è mai riuscito a segnare quando è stato preso in custodia dal centrale nerazzurro. A questo punto, per fisicità e attitudine, la scelta con ogni probabilità ricade su Federico Gatti. Il centrale bianconero, seppur reduce da un infortunio al perone, ha dato segnali confortanti in allenamento e può essere titolare a Oslo completando la linea difensiva con Di Lorenzo e Bastoni che, a differenza del compagno, si è aggregato regolarmente al gruppo azzurro e cercherà in nazionale, l’immediato riscatto dopo la finale di Champions League con il PSG.