Il Napoli continua a rinforzarsi per dare ad Ancelotti una formazione che possa puntare allo scudetto e che regga le tre competizioni stagionali. L’ultimo arrivo in casa partenopea è Arias, terzino del Psv pagato 11 milioni: il ragazzo arriva in Italia dopo 5 anni d’Olanda e un Mondiale disputato onestamente. Dotato di tante caratteristiche tecniche e fisiche: unico neo? La tattica, dove dovrà concentrarsi e lavorare intensamente.
Santiago Arias nasce nel 1992 a Medellin, in Colombia, dove si avvicina al calcio in tenera età. Viene acquistato nel 2009 da La Equidad per disputare il campionato nazionale, nella massima divisione e dopo 2 anni e 28 presenze da titolare, entra nel mirino dello Sporting Lisbona che lo strappa alla concorrenza e lo fa approdare in Europa. In Portogallo, a soli 19 anni, l’ambientamento è lento e il terzino viene utilizzato principalmente con la compagine B invece che in prima squadra: dopo 2 anni di sole 7 apparizioni in Primeira Liga, arriva l’inaspettata offerta del Psv che per 2 milioni circa, si aggiudica le prestazioni del colombiano.
Arias rinasce in Olanda e tutte le sue caratteristiche vengono messe in mostra da un Cocu che lo rivaluta a livello europeo e mondiale: il difensore, terzino destro, regala grandi accelerazioni palla al piede con una proprietà di dribbling elevata: le sue sterzate sono secche e precise e gli avversari vengono saltati con facilità. Bravo nel trovare il fondo e crossare per la punta di riferimento, tutto impreziosito da un vizio del gol che piace al tecnico dei Boeren. Unico vero neo? La difficoltà nell’assorbire schemi e tattica: il ragazzo ha bisogno di un continuo aiuto per riuscire a non uscire dalle indicazioni che gli vengono date in allenamento e nel pre partita. Al suo primo anno in Olanda, 2013-2014, Arias viene impiegato per ben 25 volte in Eredivisie strappando anche la gioia di una rete: la sua consacreazione è legata all’annata successiva con 21 partite, una rete e il titolo di campione d’Olanda che conquisterà anche nel 2015-2016 e 2017-2018 insieme a 2 Supercoppe d’Olanda (2015 e 2016). Gli ottimi risultati con il suo club gli permettono di essere coinvolto anche con la nazionale del suo paese: l’esordio avviene proprio nel 2013 mentre veste la maglia biancorossa del Psv che ha dato tanto alla sua carriera fino a portarlo ai Mondiali di Russia.
Dopo 5 anni il ciclo si è interrotto: a fine campionato il ragazzo avvisa la dirigenza che vuole cambiare aria e di voler tentare la fortuna altrove. Inizialmente la Juve prova a trattarlo per sopperire all’assenza di Lichtsteiner, ma l’arrivo di Cancelo fa saltare tutto. Un’altra italiana resta alla finestra ed è il Napoli di Ancelotti che vuole rinforzare la sua rosa per dare fastidio proprio ai bianconeri: il colombiano gradisce la destinazione e il Psv incassa 11 milioni circa dal suo trasferimento. Sicuramente potrà essere schierato nella difesa titolare al posto di Hysaj in un ipotetico 4-3-3: la sua spinta offensiva sarà utilissima al tecnico azzurro, ma a spaventare un po’ è la sua poca predisposizione alla tattica. Servirà un enorme lavoro per farlo adeguare ad un calcio estremamente tattico e ricco di schemi come quello italiano. Ancelotti è uno dei pochi che a tutte le carte in regola per riuscire in questo miracolo e valorizzare ulteriormente un ragazzo che di qualità ne ha già tante.
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