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Categories: Calcio

Barcellona: l’erede di Iniesta è Arthur Melo

Il Barcellona è una delle società più lungimiranti d’Europa e il colpo Arthur Melo è la dimostrazione di come i blaugrana riescano sempre a trovare nuove idee e nuovi profili per sopperire alla mancanza di giocatori che nel tempo cercano nuovi lidi dove chiudere la carriera o semplicemente si ritirano. La stagione 2017/2018 è stata l’ultima di Iniesta con la maglia del Barça, mentre il centrocampista spagnolo decideva di chiudere la propria meravigliosa carriera in Giappone il Barcellona aveva già individuato in Arthur il suo erede. Costato poco meno di 40 milioni di euro, l’ex centrocampista del Grêmio arriva alla corte di Valverde con un carico di aspettative molto alto, andiamo allora a scoprire chi è il neo acquisto del Barcellona e come può inserirsi in uno scacchiere tattico che ha subito la perdita di un giocatore fondamentale nella scorsa stagione, Paulinho.

IL PROFILO – Arthur nasce a Goiânia il 12 agosto del 1996. All’età di 14 anni si trasferisce a Porto Alegre dove entra nel settore giovanile del Grêmio. Nel 2017 Arthur fa il suo esordio in Copa Libertadores contro il Guarani, il giovanissimo centrocampista brasiliano sfodera una grandissima prestazione guadagnandosi da quel momento in avanti la maglia da titolare. Arthur mancherà in una sola partita nella marcia che porterà il Tricolor a vincere la Copa battendo in finale il Lanús, addirittura riuscirà a vincere il premio di migliore in campo nel match di ritorno giocando solamente 51 minuti. A differenza di tanti giocatori sudamericani Arthur non ama dare spettacolo quanto riuscire a trovare il varco giusto per servire assist ai propri compagni, una delle sue migliori caratteristiche è infatti quella del saper compiere passaggi anche ad alto tasso di difficoltà mettendo in condizione la squadra di giocare un calcio più veloce e ficcante. Non a caso uno dei talenti più chiacchierati del Grêmio come Luan ha beneficiato della presenza di Arthur per mettere in mostra le sue enormi qualità tecniche, cosi come il 33enne Lucas Barrios continuava a segnare gol grazie alle giocate del neo giocatore del Barcellona. Arthur, oltre a servire deliziosi assist ai propri compagni, è anche dotato di un’ottima visione di gioco. Questa caratteristica lo porta a far girare al meglio la squadra che beneficia della sua precisione e della sua concretezza. Ultimamente, in accordo con il suo ormai ex allenatore, ha lavorato per migliorare gli inserimenti in area di rigore avversaria e soprattutto l’abilità nel finalizzare con il gol le azioni create. Arthur preferisce avere la palla tra i piedi e comandare il gioco ma se dovesse imparare anche ad avanzare il suo raggio d’azione andando fino alla conclusione in porta potrebbe diventare un vero e proprio fenomeno del ruolo.

L’INSERIMENTO NEGLI SCHEMI DEL BARCELLONA – L’addio di Andrés Iniesta era auspicabile, tanto che il Barcellona non ci ha messo molto per accaparrarsi il suo successore. Nei piani della società blaugrana Arthur è infatti il profilo perfetto per ereditare il ruolo di uno dei centrocampisti più forti degli ultimi 20 anni. Nello scacchiere tattico del Barça, Arthur troverà posto come vero e proprio metronomo del gioco, affiancato da giocatori del calibro di Coutinho e Busquets il giovane brasiliano avrà il compito di dettare i ritmi di una squadra che negli ultimi anni ha sempre avuto la mentalità del possesso palla. Il fatto che Arthur ami avere la palla tra i piedi si sposa alla perfezione con il modo di intendere il calcio del Barcellona, questo fattore sarà sicuramente molto importante soprattutto nei primi mesi dove il 21enne ex Grêmio dovrà dimostrare a Valverde il suo valore. Avendo al suo fianco un giocatore molto offensivo come Coutinho è lecito aspettarsi che Arthur non esageri nelle incursioni offensive, probabilmente quando la squadra attaccherà formerà un centrocampo a due con Busquets. Il centrocampista brasiliano ha già dimostrato di sapere giocare a calcio, ora starà a lui e a Valverde trovare il modo migliore per valorizzare le sue grandi qualità.

Massimiliano Perego

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