Se la gara dell’andata arrivava in un momento non del tutto positivo per il Borussia Dortmund che non riusciva ad avere una continuità di risultati, non possiamo dire lo stesso per il match che i ragazzi di Tuchel andranno ad affrontare questa sera. Il ritorno degli ottavi di finale di Champions League arriva, infatti, in uno dei momenti migliori della stagione delle Wespen che stanno esprimendo un gran calcio e sono pronti a confermarsi anche nella massima competizione europea. La partita non sarà semplice visto che il Benfica ha vinto il primo round per uno a zero ma il Borussia Dortmund ha tutte le carte per poter ribaltare il match del quattordici febbraio. Con una Bundesliga ormai persa, ai ragazzi di Tuchel restano le coppe (la DFB-Pokal e la Champions League); in attesa del recupero con lo Sportfreunde Lotte (in programma martedì quattordici marzo), stasera il Borussia si gioca una fetta importante di stagione.
Il rigore fallito da Aubameyang nella gara di andata rischia di pesare come un macigno ai fini della qualificazione. E’ vero che un uno a zero in trasferta non è poi un risultato così impossibile da ribaltare, ma è altrettanto vero che il Borussia Dortmund molto spesso il goal lo prende e una rete del Benfica renderebbe il passaggio ai quarti di finale più complicato del previsto. I ragazzi di Tuchel, però, non possono permettersi passi falsi perché la Champions rappresenta il paracadute di una stagione difficile in cui la Bundesliga è sfumata troppo presto; inoltre quando ci fu il sorteggio nessuno avrebbe pensato ad un Dortmund in difficoltà visto il divario tra le due squadre. L’uno a zero da ribaltare, però, non è l’unica cosa a preoccupare le Wespen che devono fare i conti anche con il caso Aubameyang; l’attaccante gabonese, in occasione del match di domenica contro il Leverkusen (nel quale ha messo a segno una doppietta), si è presentato con in testa il tatuaggio della Nike. Tutto normale? Non proprio visto che lo sponsor tecnico del Borussia Dortmund è la Puma. Un altro segnale evidente di un addio inevitabile a fine stagione; prima però ci sono i quarti di Champions da raggiungere e Aubameyang, dopo il rigore fallito all’andata, ha un altro motivo in più per farsi perdonare.
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