
Edoardo Bove, stadio Olimpico Immagine | Ansa
Buon compleanno e buona vita a Edoardo Bove, appena 23 anni ma già con tanto alle spalle da raccontare. Un compleanno dolcissimo ed amaro insieme, quello del centrocampista della Fiorentina, che dopo il grande spavento dello scorso dicembre, quando ha rischiato di morire dopo il malore che lo ha colpito durante la sfida contro l’Inter. La corsa in ospedale, la luce in fondo al tunnel, il defibrillatore, la guarigione. Quanto accaduto al Franchi è un brutto ricordo: c’è un futuro ancora tutto da vivere.
Bove e Roma, un legame profondo
Nelle scorse settimane, poco prima del suo compleanno, Edoardo Bove è tornato nella “sua” Roma che lo ha accolto e abbracciato al termine della sfida contro la Fiorentina. “Un cuore più forte di un destino avverso, Forza Edoardo”. Uno striscione che ha emozionato sino alle lacrime il calciatore viola. A proposito di Roma, il legame è ancora profondo. Pochi giorni ha chiuso la partnership fra la “Boreale” la società dilettantistica a Nord della Capitale che lo ha visto nascere come calciatore e la Fiorentina. In occasione della stipula della collaborazione, il ragazzo ha anche accennato al proprio futuro, senza dribblare le domande ma accennando alla necessità di saper affrontare ogni avversità con il sorriso. Al futuro ci penserà.
Un futuro lontano dall’Italia?
Allo status quo Bove è un calciatore di proprietà della Roma che non può giocare in Italia: secondo il regolamento, chi ha un defibrillatore non può scendere in campo. Dunque un futuro nel nostro campionato, a meno che non sia possibile per il centrocampista scendere in campo senza l’ausilio del macchinario, è molto difficile da immaginare. Con ogni probabilità la sua carriera non è finita. Anzi, Bove potrebbe tranquillamente continuare a giocare all’estero dove vi sono meno vincoli: può ripercorrere le orme di Eriksen che dopo il problema cardiaco accusato negli europei del 2021 con la Danimarca, ha proseguito la carriera in Premier League togliendosi anche diverse soddisfazioni.
Un futuro alla Fiorentina
Non è escluso, tuttavia, che il futuro possa essere, se non da calciatore, anche da allenatore. Qualora Bove decidesse di lasciare il calcio giocato, ha già chi è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, lo considera un fratellino e non lo ha mai nascosto. Così come non ha mai celato la possibilità di ritagliagli un posto nello staff: “Gli voglio troppo bene. È molto intelligente, lo coinvolgo spesso. Mi dà una grande mano ma fatico a ragionare sull’idea che Edoardo non giochi più a calcio. Sarà lui a decidere, ma dovesse smettere sa che nel mio staff ci sarà sempre un posto“.