
Gianni Infantino (FIFA) e Aleksander Ceferin (UEFA) Immagine | Ansa
Nel giorno della semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona, il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, ha discusso del nuovo format della Champions, lodando le prestazioni dell’Inter di Simone Inzaghi e criticando le infrastrutture italiane: “Una vergogna”
Nel contesto della semifinale di ritorno di Champions League tra Inter e Barcellona, il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo al nuovo formato della massima competizione europea, alla squadra di Simone Inzaghi e, in particolare, alle infrastrutture calcistiche italiane. Con tono diretto e senza mezzi termini, Ceferin ha etichettato come una “vergogna” lo stato delle strutture sportive in Italia, evidenziando la bocciatura della candidatura di San Siro per la finale di Champions prevista nel 2027.
Nuovo formato della Champions League
Il nuovo format della Champions League, introdotto per la stagione corrente, ha ricevuto un’accoglienza positiva, come sottolineato dallo stesso Ceferin. “Siamo più che soddisfatti – ha affermato in un’intervista a Sportmediaset – il nuovo format ha avuto un super successo. Chi ama il calcio ha potuto apprezzare l’innovazione e la varietà di eventi proposti. Chi ha criticato in passato deve riconoscere di aver sottovalutato questa stagione“. Questo commento mette in evidenza la volontà della UEFA di innovare e attrarre un pubblico sempre più vasto, cercando di rispondere alle esigenze di un calcio in continua evoluzione.
Riconoscimenti all’Inter
Riguardo all’Inter, Ceferin ha elogiato il lavoro svolto da Simone Inzaghi, evidenziando come la squadra nerazzurra, nonostante alcune difficoltà in campionato e l’eliminazione dalla Coppa Italia, stia vivendo una stagione positiva. “L’Inter ha dimostrato grande esperienza e competenza tattica. Ho sempre ritenuto che avrebbero potuto andare lontano in Europa, e i risultati lo confermano”, ha dichiarato il presidente UEFA, accennando anche alla storicità e alla tradizione calcistica della squadra.
La questione delle infrastrutture
Tuttavia, il focus principale delle sue osservazioni è stato sul tema infrastrutture. La critica di Ceferin mette in luce una questione cruciale per il calcio italiano: l’inadeguatezza delle strutture sportive. In un’epoca in cui il calcio europeo si sta modernizzando, con stadi all’avanguardia e servizi di alta qualità, le infrastrutture italiane appaiono in ritardo. La bocciatura di San Siro come sede della finale di Champions è un campanello d’allarme per le autorità italiane, che devono affrontare con urgenza la questione della modernizzazione degli stadi.
La situazione attuale degli stadi in Italia è il risultato di anni di mancati investimenti, di una burocrazia complessa e di una scarsa visione strategica. Mentre altri paesi europei hanno saputo rinnovare e costruire impianti che non solo soddisfano le esigenze sportive, ma rappresentano anche centri di aggregazione sociale e culturale, l’Italia sembra arrancare. Ceferin, con le sue dichiarazioni, non fa altro che sottolineare la necessità di un cambio di rotta per rivitalizzare il calcio italiano e renderlo competitivo a livello internazionale. La sfida è aperta e richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti nel mondo del calcio.