
Chivu Inter Immagine | Ansa
Pio Esposito non tradisce le attese di Christian Chivu. Entra con personalità in una sfida decisiva per il primato nel girone del Mondiale per Club e trova la via del gol. Una rete, la sua, che ha sbloccato il match e un tabellone più agevole per l’Inter. Adesso, indecisa sul da farsi: lecito chiedersi se sia giusto trattenere il ragazzo e puntarci o lasciarlo andare in prestito con la ragionevole certezza di incamerare minuti ed esperienza.
Pio Esposito, il rischio è la fine di Camarda
Pio Esposito ha un contratto con l’Inter sino a giugno del 2030. Abbastanza lungo per non lasciarsi prendere dalla smania di trovare una soluzione immediata. Tuttavia è necessaria una riflessione sul ragazzo. È vero che tenerlo in rosa, con calciatori di alto livello, lo aiuta a migliorare. Altrettanto innegabile è che sia importante confrontarsi con scenari più competitivi di quanto non sia un torneo estivo o una serie di partitelle di allenamento tipiche della preseason. Il rischio è di ritrovarsi con un nuovo caso Camarda: un talento che, seppur abbia qualità per giocare a calcio in una squadra importante, non trova spazio in una big e, con un anno di ritardo, va in prestito per giocare.
La possibilità di trovare spazio
A differenza di quanto accaduto a Camarda nel Milan, Pio Esposito ha già assaggiato il calcio “vero” e con ogni probabilità, troverebbe meno concorrenza all’Inter. Se il ragazzo è quello visto contro il River, nella batteria di attaccanti a disposizione di Chivu può serenamente prendere il posto di Arnautovic o Correa, entrambi fuori dal progetto nerazzurro. Fra l’altro è un profilo giovane, esattamente come Bonny. La sensazione è che questa coppia di rincalzi sia più competitiva di quella formata dall’argentino e dall’austriaco, nonché in grado di giocarsela alla pari anche con Taremi. Per l’Inter, che insegue anche Hojlund, tenersi Pio Esposito in casa rappresenterebbe comunque un guadagno, al netto della scommessa che resta comunque da vincere.
Chivu, la migliore garanzia possibile
In questo senso, la presenza di Chivu sulla panchina nerazzurra è la migliore garanzia possibile. Senza il nuovo allenatore dell’Inter, Esposito sarebbe già in prestito, ma nel calcio, si sa, scenari e prospettive cambiano molto in fretta. Il tecnico nerazzurro non guarda in faccia la carta d’identità e premia comunque il talento. Fra l’altro Chivu conosce benissimo pregi, difetti e margini di miglioramento di un ragazzo che ha visto crescere prima all’Under 14 e poi nell’Under 19. Non è dunque affatto da escludere che gli possa garantire, perlomeno sino a gennaio, la possibilità di crescere e imparare alle spalle di Thuram e Lautaro e perché, no, giocarci anche insieme. La sensazione è che l’allenatore possa fare le fortune del giocatore e viceversa.