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Cinque cerimonie inaugurali

Questa sera, alle 17, Russia-Arabia Saudita darà il via al Mondiale allo Stadio Lužniki. Prima che il fischietto argentino Pitana dia il via alle ostilità, però, ci aspetta la cerimonia inaugurale: si attendono Robbie Williams e il soprano russo Aida Garifullina, con la direzione di Felix Mikhailov per un evento che la FIFA ha definito “molto musicale”. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, noi di Footbola vi proponiamo cinque cerimonie inaugurali speciali.

ITALIA 1990
Notti magiche. Gianna Nannini, Edoardo Bennato, il secondo Mondiale in casa nostra dopo quello del 1934 mussoliniano. Italia febbricitante per il pallone, stadi ristrutturati e tanta tanta attesa. La cerimonia inaugurale è stata accompagnata da “Ciao“, mascotte che dall’8 giugno all’8 luglio avrebbe tenuto compagnia a milioni di appassionati in fermento. Il 45 giri di “Un’estate italiana” avrebbe riscosso immediato successo,  a prescindere dal fatto che pare fosse cantato in playback da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato l’8 giugno 1990 a Milano. In un San Siro gremito per la vittoria del Camerun sull’Argentina, la cerimonia inaugurale sarebbe passata alla storia per la moda: l’America vestita in rosso da Valentino, l’Africa in nero da Missoni, l’Asia in giallo da Mila Schön e l’Europa in verde da Ferrè. E il giorno dopo, a Roma, Totò Schillaci, contro l’Austria, avrebbe dato il via alle Notti Magiche.

USA 1994
I fuochi d’artificio al Soldier Field di Chicago diedero copiosamente il via al Mondiale statunitense. “Se il mondo ci dice che il calcio è un grande sport, noi dobbiamo provare a crederci – aveva annunciato Bill Clinton, accolto da qualche fischio – “salutiamo il calcio, il più universale dei linguaggi dello sport”. Era il 17 giugno e Diana Ross diede il via cantando l’inno statunitense alla quindicesima edizione del Mondiale. Partita inaugurale Germania-Bolivia, 1-0 grazie a Jürgen Klinsmann. Folklore rock, dal ritmo blues e talvolta scandito dall’immancabile “Chicago” di Frank Sinatra. Diana Ross, una volta che gli fu passato un pallone, non riuscirà a segnare mancando di poco lo specchio: infausto presagio. Come pure tutti i cori “Argentina va salir campeon“. Okay che avrebbe vinto una sudamericana, ma questa sarebbe stata il Brasile col rigore di Roby Baggio a Pasadena

GERMANIA 2006
“Die Welt zu Gast bei Freunden”, tradotto “il mondo a casa di amici”. Siamo noi, i Cannavaro e i Grosso, i Pirlo e i Del Piero. Campioni del Mondo, “andiamo a Berlino Beppe” e Fabio che dopo il rigore di Barthez muoveva gli indici delle mani a destra e a manca, non credendo. Grazie Marcello. In ogni caso la cerimonia inaugurale ha avuto una novità, perché a partire da Germania 2006 sarebbe stato il paese ospitante a giocare la prima partita della kermesse e non più quello detentore del torneo. Un breve discorso di Horst Koehler (“Dichiaro aperto il Mondiale, finalmente si comincia”) nella nuovissima Allianz Arena di Monaco, cerimonia veloce e dai ritmi tedeschi: 181 musicisti, Germania contro Costa Rica alle 18 poi finita 4-2.  The Time of Our Lives, ma pure Bob Sinclair (Love Generation) e Checco Zalone (Siamo una squadra fortissimi). Estate magnifica, estate azzurra.

SUDAFRICA 2010
Dopo 32 anni, ecco il Mondiale nell’emisfero australe. I dubbi sul Sudafrica avevano preceduto l’assegnazione seguiti dai pronti interventi in gamba tesa di Sepp Blatter (“Il piano b è il Sudafrica, il piano c è il Sudafrica”) e una gran cerimonia inaugurale a spazzar via le polemiche. Shakira e Waka Waka, il padrone di casa K’Naan con Waving Flag, la mascotte Zakumi, il famosissimo Jabulani e le martellanti Vuvuzelas. L’11 giugno 2010 la cerimonia d’apertura, il Soccer City di Johannesburg, la devozione per il 91enne Nelson Mandela (non presente per via della morte della sua pronipote ) e il gran gol di Siphiwe Tshabalala poi pareggiato dal messicano Rafa Márquez. Prima della festa, il 10 giugno, il Kick Off Celebration Concert allestito all’Orlando Stadium di Soweto. “Africa lives in all of us, we are all children of Africa”. E Andrés Iniesta a Johannesburg.

BRASILE 2014
Copa do Mundo a casa, dove il futebol é arte. Ore 15.30 locali del 12 giugno 2014, raduno di gente dentro all’Itaquerao di San Paolo, proteste e scontri fuori dal gigante di cemento (cominciati l’anno prima, con la Conf Cup). Che senso avrebbe avuto una gigantesca Arena da Amazônia nel bel mezzo della foresta, a Manaus? In ogni caso We Are One, Ole Ola, Jennifer Lopez e Mister Worldwide Pitbull accompagnati dalla padrona di casa Claudia Leitte. Forse ha fatto meglio Carlos Santana con Wyclef Jean e Avicii (Dar um Jeito), Shakira sempre presente con La La La. Fuleco e Brazuca, inagura le danze la Seleção che batte 3-1 la Croazia con l’aiuto dell’arbitro Nishimura. Dilma Roussef e 600 artisti, la Capoeira e i colori, la riproposizione del Carnevale di Rio. Fino al 7-1.

Matteo Albanese

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