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Il poco appeal della Confederations Cup, un qualcosa che fa riflettere

Ieri, come probabilmente tutti (o quasi) saprete, ha avuto inizio la Confederations Cup in Russia.
L’arrivo della competizione, come era anche comprensibile, non è stata contraddistinta dal solito conto alla rovescia che si è soliti osservare nel caso di Mondiali ed Europei, eventi inarrivabili per grado di partecipazione ed emozione calcistica di un’intera nazione.

Se questa attesa meno spasmodica si era già potuta verificare ad inizio giugno 2009 e 2013, quando l’Italia era tra le squadre che si accingeva a scendere in campo in Sudafrica o in Brasile, quest’anno l’effetto-tranquillità in merito alla questione si è fatto sentire in modo ancora più evidente.
Ad alimentare il nazionalismo e l’ardore dei calciofili di casa nostra ci penserà, magari, l’Under21 di Di Biagio all’Europeo di categoria in Polonia.
Come termometro della situazione basta leggere le pagine dei quotidiani sportivi, che hanno relegato l’argomento Confederations Cup a dopo la pagina 10.
Ieri mattina, infatti, erano altre le questioni che scaldavano i lettori della Gazzetta nei bar della Penisola, con il mercato e la questione del mancato rinnovo di Donnarumma a spadroneggiare.

Forse è anche bello e normale che sia così, visto che l’uomo tende spessissimo ad affezionarsi a ciò che è più vicino ai suoi affetti e al suo cuore. Lo stesso lo si può rivivere nel calcio, che sia un colpo di mercato da inserire nella propria squadra o il day after di una gara della Nazionale azzurra.
Aldilà di questo, però, resta inaccettabile il fatto di veder passare una competizione di ottimo livello, che premia i campioni continentali e mondiali degli ultimi anni, passare così in secondo piano, quasi come se fosse una sorta di torneo di relativa importanza.
Un torneo equilibrato, con almeno tre squadre che renderanno cara la pelle al fine di non far prevalere la Spagna il prossimo 2 luglio.

–  Qualche ragione per guardare Agli amanti del calcio parlato e dei discorsi di mercato, che pure è spesso e volentieri divertente, consigliamo di dare un’occhiata a Messico-Portogallo di domani, sfida che metterà di fronte quelle che possono essere considerate le rivali più accreditate degli iberici.
Un’occhiata la merita anche il Camerun, strepitoso trionfatore a gennaio in Coppa d’Africa, nonostante una decina di rifiuti che il ct Bross si era visto recapitare prima della partenza per il Gabon, Paese ospitante della manifestazione.
Non sarà mai un Mondiale, ma Ronaldo, Iniesta e Sergio Ramos ci sono, così come molti altri campioni.
Buona Confederations Cup a tutti….

Filippo Maggi

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