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Bento deraglia a Salonicco, si apre il nuovo corso del “normalizzatore” Vouzas

“Può essere un momento difficile, in cui l’Olympiacos stia perdendo, dunque voglio dire questo. Attualmente siamo in una battaglia costante. Così ora siamo in tutti i nostri obiettivi. Ci sono cattivi risultati, ci sono contrattempi, ci sono errori. Noi siamo lì a lottare e fare quello che conosciamo meglio, per vincere. Ecco perché questa volta non c’è spazio per nulla. Tutto quello per cui c’è spazio e tutto ciò che dovete fare è lavorare duro. I nostri giocatori sono i migliori e vedrete che in breve tempo porteranno ancora una volta buoni risultati. Voglio dire che io sostengo tutti i giocatori, lo staff tecnico e tutti coloro che sono vicini al gruppo. Siamo tutti insieme, siamo una famiglia. Unita, forte! E così noi continueremo sia che lo vogliano o non vogliano. Inoltre, maledire qualche giocatore dell’Olympiakos è inaccettabile. Abbiamo tutti i nervi, siamo tutti appassionati, tutti i momenti difficili possono passare. Ma né giocatori né qualcuno nello stadio manifesterà contro di lui. Specialmente i giocatori. Te l’ho detto, siamo in una battaglia e le battaglie si vincono. Ma saremo tutti uniti insieme e tutti hanno il mio sostegno. Niente di meno, niente di più. Grazie mille.”

Sentire queste parole uscire dalla bocca di Evangelos Marinakis fa un certo effetto. Se poi volete vivere l’emozione quasi dal vivo, qui trovate il video: in ogni caso, il solo fatto di leggere certe cose fa suscitare una decina di riflessioni che mi limito a stendere barbaramente di seguito. Punto uno: l’Olympiakos aveva perso anche contro il Panionios. Punto due: però il Panionios è secondo in classifica, dunque non proprio l’ultima squadra di turno. Punto tre: il club di Nea Smyrnī era dunque pericolosamente a -7 dal Θρύλος. Punto quattro: il problema è che nel giro di due giornate ha rosicchiato 6 punti ai biancorossi. Punto cinque: Bento aveva anche perso il derby contro l’Aek di due settimane fa. Punto sei: per trovare altri due ko della squadra del Pireo bisognava tornare indietro alle settimane del 2 e 9 marzo 2014 (!!!), in occasione del derby perso 0-3 al Karaiskakis contro il Panathinaikos seguito dalla sconfitta del Toumba, casa del Paok, per 2-1. Punto sette: l’ultima volta che l’Olympiakos non ha segnato per due gare consecutive era stato nel 2010 (0-0 contro il Kavala il 17 gennaio, poi 0-1 contro il Paok la settimana successiva: dico solo che tra gli ospiti giocava a centrocampo quel Vladimir Ivic che ora siede in panchina…). Punto otto: se tutto ciò accade proprio nel periodo in cui il capocannoniere di squadra e campionato si trasferisce in Cina (Ideye Brown, con le sue 13 marcature, nel frattempo ufficializzato al Tianjin Teda), chiamatela sfiga ma qualcosa vuol dire. Punto nove: l’ultima squadra ad aver profanato il Karaiskakis è stata il Paok, il 3 dicembre 2014 (!). Punto dieci: secondo chi vi scrive, solo la fenomenale trasferta ad Ankara (ne ho parlato qui) avrebbe salvato la posizione di Paulo Bento da un esonero ancor più prematuro.

Questo lo scenario che si apriva prima del match contro il Paok. Match di cui ho parlato evidenziando la gran partita dei ragazzi di Vladimir Ivić, ma soffermandomi anche su un Olympiakos più che mai sterile. Bene, dopo quanto successo a Salonicco in un Toumba letteralmente infuocato, la società ha preso la decisione di esonerare Paulo Bento. Detto in altri termini, certamente più metaforici, il treno di Bento è deragliato a Salonicco. Ed è stato uno stringatissimo comunicato ad ufficializzare la rottura del rapporto che legava il portoghese al Θρύλος. Una brevità impressionante che trasuda freddezza da ogni poro, che fa pensare ad un’incrinatura assai profonda e magari preesistente tra le due parti, che getta nubi scurissime sul cielo sovrastante il Pireo, dove tra le altre cose il giovedì seguente sarebbe stata in programma l’andata degli ottavi di Europa League contro il Besiktas. “L’Olympiakos annuncia la cessazione della sua cooperazione con Paulo Bento. Il ruolo di tecnico viene assunto dall’allenatore dell’Academy, Vasilis Vouzas, che sarà accompagnato da Ariel Ibagaza, Tasos Pantos, Alekos Rado e Chris Mouriki”. Sottolineo la presenza dell’ex trequartista di Buenos Aires, che dal 2010 al 2014 ha assaporato l’aria che si respira da quelle parti di Atene (in campo, 96 presenze, ma tenete conto che era a fine carriera).

E se anche l’Associazione dei veterani del club ha mandato un messaggio ai tifosi, allora la situazione non è che sia proprio tranquillissima (“Ai fan della nostra leggenda del calcio greco con 43 campionati e innumerevoli coppe. Ai fan del club con 92 anni di storia leggendaria in tutti gli sport, che sono pieni di titoli, gloria e onore e hanno il vostro sostegno. A voi, i milioni di fan in tutto il mondo che vivono e respirano col nostro Olympiakos. Ai fan del Θρύλος, tutti noi prossimi al nostro team, per la nostra leggenda, siamo accanto al nostro presidente, alla società, ai giocatori e ai nostri allenatori che fanno parte della storia del nostro Olympiakos per i nostri obiettivi, il campionato, la coppa. Evviva il nostro Olympiacos,  LA LEGGENDA DEL CALCIO GRECO!”)

“Cosa è successo oggi? Come hai detto tu, rompiamo un record negativo, è qualcosa che non ci piace e naturalmente non volevamo che succedesse. E non importa se era a lungo o stava per accadere, è una realtà che non è affatto piacevole per noi, però, è qualcosa che accade, che può succedere. Con queste parole, il signor Bento si sarebbe presentato per l’ultima volta in conferenza stampa parlando a proposito della società del Pireo. Quanto al suo successore, mi attengo a Wikipedia: “Vasilis Vouzas, nato il 23 marzo 1966, è un ex calciatore, attualmente allenatore ad interim dell’Olympiakos”. Tutto giusto, ma per quanto concerne la professione sarebbe meglio parlare di “normalizzatore“. Un normalizzatore che non è chiamato a fare le veci di un tecnico, ma se le cose dovessero andar bene allora si potrebbe pensare di confermarlo così come recentemente ha fatto il Leicester con Craig Shakespeare, in seguito all’esonero di Ranieri.

L’ultimo paragrafo lo dedico ad un po’ di sani commenti a proposito di quali potrebbero essere i cambiamenti con Vouzas alla guida tecnica. Premetto che il buon Vasilis si è presentato chiarendo come ogni giocatore sia estremamente importante. Intanto, c’è stata una riscoperta di alcuni senatori che Bento aveva messo in fondo alle gerarchie. Giovedì in Europa League (1-1 contro il Besiktas) è stato riscoperto Esteban Cambiasso, e la sua grande prova in termini di geometria e filtro (oltre al gol, anche l’esperienza di un veterano, abituato a ben altri lidi rispetto alla modesta Super League) ha fatto sì che l’ex Inter sia ora un punto fermo dei duo dinanzi alla difesa. Non è più sicuro il posto per André Martins, che ora si gioca la maglia da titolare con Romao (Bouchalakis appare la quarta scelta, mentre Androutsos è stato impiegato contro l’Atromitos in una posizione più avanzata, sulla trequarti). Inoltre, sempre nel match di ieri sera (ne ho parlato a parte) è tornato in campo tale Alejandro Damián Domínguez, che dalle parti del Pireo è conosciuto (e amato) come il Chori e veste la camiseta numero 10. Il Diez, accantonato da Bento, improvvisamente tornato in auge con Vouzas. Occhio, però: non giocherà spesso da punta. Pare impossibile che il neo allenatore rinunci a due attaccanti quali Ansarifard e Cardozo (occhio, adesso può esplodere, contando anche la partenza di Ideye Brown verso la Cina), così come non reputo possibile che Fortounis finisca in panchina. Ma questo lo scopriremo solo vivendo. Un altro individuo che potrebbe riassaporare il campo è Marko Marin: certo, Elyounoussi e Sebá sono inamovibili, ma Vouzas pare non chiudere le porte d’emblée all’ex Chelsea, Siviglia e Fiorentina come fatto dal suo predecessore. Non dovrebbero esserci cambiamenti in difesa: attualmente è indisponibile Bruno Viana, ma una volta recuperato la batteria di difensori sarà decisamente buona, potendo contare anche su Botía, da Costa e Retsos. Tra i pali, dove Leali si è reso protagonista di uno scellerato errore che è costato il gol di Aboubakar giovedì scorso, una volta che Stefanos Kapino avrà recuperato sarà lui il titolare. Come del resto lo è stato prima che un infortunio alla coscia e i recenti problemi all’anca ne obbligassero lo stop. Detto questo, direi che possiamo salutarci. καλημέρα!

Matteo Albanese

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