
Spalletti e Prandelli Immagine | Ansa
Luciano Spalletti lascia la nazionale e nessuno sembra volerla ereditare. Quella che era la panchina più ambita da ogni allenatore è diventata improvvisamente una tagliola da evitare per non bruciarsi la carriera, specialmente dal 2014 in poi. In realtà è dal 2006, escluse le parentesi legate a Cesare Prandelli e Roberto Mancini, che un CT non resiste più di due anni.
La nazionale dal 2006 al 2010: Da Donadoni al Lippi Bis
Dopo la vittoria ai mondiali del 2006 Lippi, come promesso, lascia. Al suo posto, un giovanissimo Roberto Donadoni che ha la chance della vita e se la gioca così e così complice la confidenza con la sfortuna. Il Ct centra la qualificazione a Euro 2008 e passa avventurosamente il girone con Olanda, Romania e Francia. Il cammino degli azzurri si interrompe nei quarti di finale ai rigori contro la Spagna. Lascia dopo appena 23 partite. Tocca nuovamente a Marcello Lippi che si qualifica ai mondiali del 2010 ma esce a pezzi dalla competizione: ultimo nel girone con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Lascia ancora, questa volta definitivamente, la guida della nazionale dopo 27 partite.
2010 – 2014: Prandelli e l’ultimo mondiale
Dopo Lippi arriva Cesare Prandelli: la sua gestione dura un intero quadriennio ed è caratterizzata da un ottimo percorso di qualificazione all’Europeo e da una cavalcata straordinaria interrotta solo dalla Spagna. L’Italia di Cassano e Balotelli piace e diverte, si arena in finale (0-4) contro la Roja ma nei due anni successivi si guadagna, per l’ultima volta nella storia azzurra, la qualificazione alla fase finale del Mondiale. La kermesse inizia nel migliore dei modi: 2-1 con l’Inghilterra (ultima vittoria azzurra in una competizione iridata) poi due sconfitte consecutive con Costarica e Uruguay chiudono anzitempo l’esperienza azzurra. Prandelli si dimette e con lui il presidente della FIGC Abete. La sua esperienza si chiude dopo 56 partite.
2014 – 2024: da Conte a Mancini passando per Ventura
Antonio Conte prende il posto di Cesare Prandelli e lascia subito la sua impronta. Italia modesta, ma tosta. Si qualifica all’Europeo e si arrende solo ai calci di rigore alla Germania nei quarti di finale dopo aver eliminato la Spagna. Esperienza breve ma intensa: 25 partite. Al posto dell’attuale tecnico del Napoli arriva Gian Piero Ventura che entra nella storia dalla porta sbagliata. Non riesce a centrare, dopo 49 anni, la qualificazione al mondiale. Eliminato dalla Svezia ed esonerato dopo 16 partite. Di Biagio è ct ad interim per due partite, poi tocca a Roberto Mancini: sembra una svolta epocale. La sua Italia diverte, centra il record di imbattibilità, conquista il titolo di Campione d’Europa nel 2021, ma inciampa ancora una volta nelle qualificazioni mondiali. Eliminati dalla Macedonia del Nord. Mancini resta ancora per qualche mese, poi lascia rassegnando le dimissioni nell’estate del 2023 dopo 61 partite.