Dick, Kerr’s Ladies, quando il calcio era solo per le donne

Il 26 dicembre 1920 circa 50.000 spettatori riempirono Goodison Park, lo stadio dell’Everton. In campo c’erano le mitiche ragazze del Dick, Kerr’s Ladies, la squadra di calcio femminile più popolare d’Inghilterra. Erano così acclamate che fuori dai cancelli dello stadio oltre 10.000 persone attendevano con ansia l’esito dell’incontro con le ragazze del St. Helen, in un Boxing Day unico in tutta la storia e che portò malumori anche ai vertici della Football Association.

La storia delle mitiche ragazze in maglia bianconera era cominciata soltanto pochi anni prima, nel 1916, agli albori della Prima Guerra Mondiale. Un conflitto lampo, come si pensava all’epoca, ma che alla fine costrinse la Gran Bretagna a mandare al fronte circa quattro milioni di uomini, togliendo la forza lavoro alle fabbriche. A sporcarsi le mani furono mamme, mogli e sorelle, chiamate tutte a diventare la nuova forza lavoro per l’intera nazione. Il mondo dell’industria si basava sulle spalle delle donne e questa rivoluzione toccò anche la Dick, Kerr & co., una fabbrica di vagoni e locomotive di Preston che in quell’epoca fu convertita alla produzione di munizioni. Tra un massacrante turno di lavoro e l’altro le ragazze presero l’abitudine (allora tutta maschile) di giocare a calcio durante la pausa pranzo e alla fine della giornata: tutti i campionati all’epoca furono sospesi proprio a causa della guerra e quelle ragazze apparivano come l’unica via per portare un momento di svago in tempi durissimi. Nacquero così le le Dick, Kerr’s Ladies e il loro unico compito era quello di partecipare a tornei di beneficenza per raccogliere fondi da utilizzare per curare i soldati feriti al fronte.

Non furono la prima squadra di calcio femminile in Inghilterra, ma la loro popolarità superò i confini nazionali nel giro di pochissimi mesi. Le tournée diventarono veri e propri eventi imperdibili, tanto che le ragazze nel 1920 disputarono anche la prima partita internazionale femminile di cui si hanno prove giocando contro una selezione delle migliori calciatrici francesi, spazzate via con un 2-0. E pensare che le Dick, Kerr’s Ladies avevano introdotto anche una sorta di calciomercato: il colpo più eclatante fu Lily Parr, un’operaia appena quattordicenne che fu ingaggiata con la proposta di un lavoro ben remunerato nella fabbrica di Preston. I racconti su di lei sono strabilianti, in particolare quelli che riguardano la potenza del suo tiro che fu capace di rompere il braccio a un portiere maschio durante un incontro e quella sui 43 gol segnati in una singola stagione.

Non si fatica a capire perché in quel famoso 26 dicembre tutta Liverpool si riempì di tifosi accalcati dentro e fuori al campo, trascinati dalla voglia di respirare football, diventato per la prima volta una questione solamente femminile. Come ogni movimento di emancipazione dell’epoca, anche le Dick, Kerr’s Ladies facevano paura per i consensi sempre più crescenti: la mattina le operaie lavoravano in fabbrica e nel dopo-lavoro si divertivano a giocare davanti a un pubblico medio di 30.000 spettatori, una condizione che spinse la Football Association a emettere un bando contro di loro. Per i vertici del calcio inglese quello era un gioco inadatto alle signorine (che sarebbero diventate addirittura sterili secondo l’associazione dei medici) e il 5 dicembre 1921 vietarono ai propri membri di concedere gli stadi alle ragazze, costringendole a giocare in campi di periferia e addirittura all’estero. Celebri restano le partite giocate tra Canada e Stati Uniti e, siccome non esistevano squadre femminili all’epoca, spesso le ragazze di Preston si ritrovavano a sfidare le selezioni maschili. Nel 1926 diventarono ufficialmente le Preston Ladies ma il loro mito è svanito nel 1965, lasciando un’eredità di 828 partite giocate e solo 24 sconfitte. Ironia della sorte, il bando della FA decadde soltanto qualche anno più tardi, nel 1971.

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