Eredivisie: i migliori undici over 21 del girone d’andata

Dopo aver trattato, nella giornata di ieri, i migliori Under21 del girone d’andata, andiamo a mettere sotto la lente d’ingrandimento i migliori Over21. L’Eredivisie sembra aver scelto il Feyenoord come favorita, ma Ajax e Psv sanno tenere il posso. Andiamo a mostrare l’11 più competitivo del momento in Olanda…

LA LINEA DIFESIVA

JONES (Feyenoord, 1982): il trentaquattrenne viene chiamato a vestire una maglia da titolare dopo l’infortunio rimediato dal n° 1 Vermeer. Nelle prime 3 giornate dimostra un’agilità e una prontezza di riflessi impressionante che lo fa entrare immediatamente nelle grazie dei tifosi. Al via, il club di Rotterdam, ha ballato dietro, prima di assestarsi nelle gare successive. Proprio nel momento del bisogno, Jones si è fatto trovare pronto dimostrandosi il valore aggiunto in grado di portar punti alla propria squadra. In 16 gare disputate in Eredivisie ha subito 11 reti delle 12 totali del Feyenoord. La miglior difesa è del Psv con 7 gol al passivo, ma l’impatto di Jones sul campionato è stato nettamente più incisivo rispetto a quello di Zoet.

MARZO (Heerenveen, 1991): l’Heerenveen ha disputato un girone d’andata sopra ogni più rosea previsione. L’arma segreta della formazione biancazzurra è stata la solidità difensiva e l’ottimo lavoro di spinta dei terzini. A distinguersi nella linea arretrata è Marzo che ha potuto servire 4 assist vincenti e una realizzazione. Il ragazzo è bravo nello stretto e nel puntare il fondo; i suoi cross tendono ad abbassarsi sul secondo palo per l’accorente Zeneli. In difesa qualche diagonale sbagliata di troppo, ma la sua corsa e la sua intensità lo promuovono a pieni voti.

KONGOLO (Feyenoord, 1994): non è una sorpresa trovare tra i migliori il centrale della capolista. Il ragazzo è migliorato soprattutto in fase di marcatura e di posizione. Ben 13 le gare disputate prima di un infortunio muscolare che ne hanno minato l’impiego negli ultimi match. La sua assenza si è fatta sentire soprattutto in Europa con le sonore sconfitte di Manchester (4-0) e contro il Fenerbahce (1-0). Kongolo, con il passare del tempo, si è trasformato in un vero punto di riferimento del proprio reparto, il leader difensivo che riesce a dirigere tutta la linea. Con il suo ritorno il Feyenoord ha vinto, in campionato, per 5-1 e 3-1: non possiamo palare di casualità…

DUNIC (Nec, 1992): nonostante la stagione non esaltante del NEC, la formazione ha potuto chiudere al 12° posto, in piena lotta per la salvezza. Una buona parte dei punti totalizzati sono arrivati da Dumic, il difensore danese letale nell’area avversaria. Il ragazzo ha messo a segno già 4 reti, grazie all’ottimo stacco di testa, e ha servito ai compagni del reparto offensivo, ben 4 assist vincenti. Oltre ad essere un’importante risorsa difensiva, garantisce un buon apporto di gol. Le ultime 3 realizzazioni sono valsi 2 pareggi e una vittoria che hanno consegnato alle casse del club 5 punti solo da un centrale.

GOODWIN (Sparta Rotterdam, 1991): dopo una vita calcistica passata nel suo paese d’origine, l’Australia, Goodwin sbarca in Eredivisie dall’Aladelaide. L’avventura è molto interessante poichè viene tesserato da un club neopromosso, ma dalla gloriosa storia: lo Sparta Rotterdam. L’impatto non è dei migliori, ma i buoni risultati, che la formazione strappa, infondono coraggio nel ragazzo che cresce match dopo match. Si sblocca con la prima rete da calcio piazzato: ottimo il suo inserimento tra le linee. Il centro ingolosisce il terzino che si spinge spesso in avanti trovando la porta in 2 diverse occasioni. Il suo dribbling secco lascia spesso impietrito l’avversario che con difficoltà lo recupera. L’ottimo apporto in avanti e l’ordinato ripiegamento in fase difensiva, fanno dell’australiano uno dei difensori più equilibrati d’Olanda.

LA LINEA DI CENTROCAMPO

KLAASSEN (Ajax, 1993): non potevamo escludere il “centrocampista dai gol pesanti”. L’olandese ha il merito di aver tenuto a galla i lancieri nel loro momento iniziale, la crisi del post De Boer. L’eliminazione dalla Champions, ai preliminari, poteva suonare già come una stagione senza grandi obiettivi e il piazzamento in campionato non era confortante. Il lavoro da parte della rosa, l’inserimento di Ziyech e l’apporto costante dei gol di Klaassen hanno permesso all’Ajax di respirare in momenti di vera apnea. Con l’arrivo del marocchino, Bosz ha potuto arretrarlo concedendogli molta più libertà d’azione. Oltre a far ripartire l’azione, effettua degli inserimenti che riescono costantemente a cogliere di sorpresa le difese avversarie. Determinante nel 2° posto attuale in Eredivisie e nel passaggio del turno di Europa League.

VAN WOLFSWINKEL (Vitesse, 1989): il ragazzo, nato con la maglia giallonera, abbandonò l’Olanda nel 2011 per confrontarsi con campionati più competitivi. Dopo aver errato tra Primeira Liga e Liga, decide di tornare in patria per dare una svolta alla sua carriera. Il club è quello che lo ha lanciato: il Vitesse. L’impatto non può che essere dei migliori: 16 gare e 8 reti, una buona parte rigori, che gli hanno permesso di farsi amare dai tifosi. A centrocampo combatte, smista e recupera palloni, gettando la spugna solo al triplice fischio. Le sue realizzazioni sono state pesanti e spesso ha brillato anche in ko drammatici. Noi avevamo già trattato il suo ritorno in questo articolo

ZIYECH (Ajax, 1993): l’Italia ha accarezzato il suo talendo quando, in estate, la Roma aveva intavolato più di una trattativa per il marocchino. L’infortunio di Mario Rui ha portato Spalletti e Sabatini ha virare su altri nomi. Ad approfittare di questa situazione è stato proprio l’Ajax l’esto ad assicurarsi le prestazioni di Ziyech che hanno risollevato la squadra. Con il suo innesto la rosa ha trovato il suo tassello mancante: Bosz lo arretra leggermente mettendolo come laterale sinistro di centrocampo con piena libertà di reinventarsi trequartista. Il marocchino diventa devastante: la sua velocità e dribbling concedono ai lancieri sempre superiorità numerica e contropiedi letali. Il mancino, il più educato d’Olanda, non lascia scampo dalla distanza sia con potenti tiri che con conclusioni a giro. Al momento, in una formazione ideale, il ragazzo non può non essere schierato.

IL TRIO MIGLIORE DELL’EREDIVISIE

PEREIRO (Psv, 1991): la stagione del Psv è letteralmente da dimenticare: eliminazione dalla coppa nazionale, eliminazione come quarta dal girone di Champions e 3° posto in Eredivisie a 8 lunghezze di distanza dal Feyenoord. Solo ne girone d’andata sono falliti tutti gli obiettivi dell’anno. Cocu ha perso le redini dello spogliatoio e i ragazzi non trovano le giuste motivazioni per andare avanti. In questo inferno si è potuto distinguere Pereiro: il laterale d’attacco, nei momenti di assoluto buio, ha illuminato i propri tifosi regalando punti, assist e gol. Al momento, il ragazzo ha siglato 6 reti e fornito 2 assist vincenti in campionato. Il suo apporto è stato essenziale in un reparto offensivo a corto di gol con un De Jong mai così tanto a a digiuno. La tecnica e la fantasia dell’uruguayano sono state essenziali, soprattutto in campionato, per non mollare definitivamente il treno per il titolo.

HALLER (Utrecht, 1994): il francese, al terzo anno di Eredivisie, sta prendendo sempre più confidenza con il gol. Il suo arrivo all’Utrecht risale al 2014-2015 nel mercato invernale dall’Auxerre, Ligue 2 francese. Nel nuovo campionato, in sole 17 gare (girone di ritorno) mise a segno 11 gol. L’anno successivo, in campionato ben 19 in 37 incontri e nel 2016-2017 ha deciso di voler superare il suo score: attualmente nel giro di boa ha siglato 9 centri. La strada è quella giusta per la punta che ha permesso all’Utrecht di dira la sua per la qualificazione all’Europa League. Haller nelle ultime 3 gare ha regalato 4 gol ai propri tifosi che lo reputano una pedina fondamentale per il club.

JORGENSEN (Feyenoord, 1991): arrivato al Feyenoord tra lo scetticismo assoluto, ha avuto tutto il tempo di far ricredere i suoi critici: in 17 gare sono 12 i gol messi a segno insieme a 6 assist vincenti. L’attacco del club di Rotterdam ha una media di 3 gol a partita e buona parte di questo score grava sulle spalle della punta. Veramente una presentazione di tutto rispetto in Eredivisie e la prima posizione della classifica cannonieri ben salda tra le mani. Continuare con questa media attirerà sempre più pretendenti per il mercato estivo e ricordiamo tutti cosa accade a chi conclude come bomber del torneo, vero?

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Fonte immagine: Footbola

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