
Foto: EPA/ANNA SZILAGYI - Footbola.it
Il nuovo formato UEFA impone le qualificazioni anche alle nazionali ospitanti. In palio 24 posti: ecco come funzioneranno gironi, spareggi e premi per i club
Il Comitato Esecutivo della UEFA, riunitosi a Bilbao poche ore prima della finale di Europa League, ha preso una decisione destinata a far discutere: le nazionali ospitanti di EURO 2028 – ovvero Inghilterra, Galles, Scozia e Repubblica d’Irlanda – dovranno partecipare alle qualificazioni, proprio come tutte le altre.
L’Europeo si giocherà nel Regno Unito e in Irlanda, distribuito su nove città, con 24 squadre ammesse alla fase finale. La struttura dei gironi sarà identica a quella attuale: 12 gruppi da 4 o 5 squadre, ma la vera novità è l’obbligo per i padroni di casa di conquistare sul campo il pass per il torneo.
Qualificazioni e spareggi: come si arriva alla fase finale
La fase a gironi garantirà l’accesso diretto alle 12 vincitrici dei gruppi e alle otto migliori seconde, per un totale di 20 squadre qualificate. I due slot riservati alle nazionali ospitanti entreranno in gioco solo se nessuna (o solo una) tra Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles riuscirà a qualificarsi sul campo.
In caso contrario, quei posti torneranno disponibili per la lotteria degli spareggi, che coinvolgerà:
Le peggiori seconde dei gironi di qualificazione
Le vincitrici dei gruppi della UEFA Nations League 2026/27 non ancora qualificate
A seconda delle circostanze, il numero di spareggi varierà da due a quattro, con percorsi a eliminazione diretta in gara secca o andata-ritorno. Il tutto sarà regolato nel dettaglio entro la fine del 2025, quando la UEFA pubblicherà il calendario ufficiale del torneo.
Un’Europa più meritocratica (e più ricca)
La UEFA ha anche annunciato le cifre legate al Club Benefit Programme per il ciclo 2024-2028: 244 milioni di euro saranno distribuiti ai club che concederanno i propri giocatori alle Nazionali, in due tranche:
104 milioni di euro per Nations League e qualificazioni 2024-2028
140 milioni di euro per i club coinvolti direttamente a EURO 2028
Inoltre, 3 milioni di euro derivanti dal precedente ciclo sono stati riassegnati – su proposta dell’ECA – al programma per i club che contribuiranno all’Europeo femminile 2025, portando il fondo complessivo a 9 milioni.
Il segnale della UEFA: nessun passaggio gratuito
Con queste modifiche, la UEFA lancia un messaggio chiaro: basta privilegi automatici, anche per i padroni di casa. Tutto dovrà essere conquistato. Un principio che rende la corsa a EURO 2028 ancora più selettiva e che, almeno sulla carta, innalza il livello competitivo già dalle qualificazioni. Resta ora da capire se l’equilibrio tra inclusione e spettacolo sarà mantenuto anche sul campo.