
Finale Champions League Immagine | Ansa
Finale di Champions League, l’attesa è finita. Inter e Paris Saint Germain si incontrano per la prima volta in una sfida inedita. Per entrambi, è una rivincita. Sia i nerazzurri che il club della capitale francese hanno perso l’ultima finale giocata, rispettivamente contro Manchester City e Bayern Monaco.
Finale di Champions, la storia sorride al PSG
Il Paris Saint Germain scende in campo per la storia che per certi versi gli sorride. È la terza squadra francese a giocarsi il titolo di Campione d’Europa per più di una volta, ma come il Reims (finalista nel 1956 e nel 1959) non è mai riuscita a vincere. L’unica squadra d’oltralpe capace di imporsi in una finale è stata l’Olympique Marsiglia, che, e gli interisti sono liberi di aggrapparsi a ogni tipo di scongiuro, è riuscito a vincere la prima edizione della Champions League superando una squadra italiana. In quel caso, il Milan nell’edizione del 1993. Una vittoria che era nell’aria, dopo aver perso due anni prima ai calci di rigore contro la Stella Rossa di Belgrado. Per la cronaca, anche quella partita si giocò a Monaco di Baviera, ma all’Olympiastadion da scrivere la storia.
Luis Enrique e il triplete, quante coincidenze
Luis Enrique si gioca la finale e la storia. Il tecnico spagnolo ha una certa confidenza con la Champions League, vinta nel 2015 con il Barcellona. Dieci anni fa, come adesso, il tecnico asturiano arriva all’appuntamento più importante della stagione per centrare il triplete. E anche in quel caso si trovò in finale una italiana, la Juventus. Sembra incredibile ma anche quell’ultimo atto si gioca in Germania, a Berlino. Qualora Luis Enrique centrasse l’impresa, scriverebbe la storia della competizione. Sarebbe il primo a vincere con il PSG e insieme a Guardiola, conquisterebbe il triplete con due squadre diverse, nonché il settimo allenatore a vincere la Champions con più di una squadra, in compagnia di allenatori come Ancelotti, Happel, Heynckes, Hitzfeld e Mourinho.
Simone Inzaghi, l’Inter è la guastafeste
Simone Inzaghi si è già ritagliato un posto come “guastafeste” ufficiale della competizione. E adesso cerca di completare l’opera. La sua Inter ha eliminato ai quarti di finale il Bayern Monaco, che sognava di giocarsi la finale in casa. E si è ripetuto nelle semifinali con il Barcellona, impedendo così che la Finale di Monaco di Baviera potesse anche assegnare il triplete. Deve completare l’opera contro Luis Enrique che non ha mai perso una finale. Infine, ha il compito di vincere per non registrare un saldo negativo in relazione fra titoli vinti e finali giocate. L’Inter ha giocato, sinora, sei finali e il bilancio è in perfetta parità. 3 vittorie contro Real Madrid (1964), Benfica (1965), e Bayern Monaco (2010), bilanciano le amarezze legate alle finali contro Celtic (1967), Ajax (1972) e Manchester City (2023).