Allo stadio ‘Giuseppe Sinigaglia’ di Como, davanti a un pubblico delle grandi occasioni (registrato il record di presenze con 7064 spettatori, ndr), la Juventus si è imposta 4-0 sulla Roma: doppietta di Girelli, in gol anche Cantore e Thomas. Le reti sono arrivate tutte nel primo tempo e già dopo poco più di mezz’ora di gioco le ragazze di Massimiliano Canzi avevano in qualche modo messo in ghiaccio la partita. Dopo lo Scudetto, arriva anche la Coppa Italia ed è ‘doblete’: al triplice fischio esplode la festa bianconera A seguire la
finale di Coppa Italia femminile tra
Juventus Women e
Roma, andata in scena allo
stadio ‘Giuseppe Sinigaglia’ di Como, c’era il pubblico delle grandi occasioni: registrato il
record di presenze con
7064 spettatori. I tifosi delle due squadre hanno accompagnato le proprie beniamine facendosi sentire intonando canti, cori e slogan per tutta la durata della partita. L’epilogo, tuttavia, ha soddisfatto soltanto i sostenitori bianconeri. Delusi e amareggiati, invece, quelli giallorossi. La
Juventus Women, dopo aver conquistato lo
Scudetto, trionfa infatti anche in
Coppa Italia. Dopo la vittoria del campionato, le bianconere di
mister Canzi centrano l’obiettivo anche in Coppa ed è con un sonoro
poker rifilato alla Roma di Alessandro Spugna che la Juve taglia pure il traguardo del cosiddetto ‘
double‘.
Il film del match: la Juve cala il poker nella prima mezz’ora, poi gestisce il risultato e amministra il vantaggio
Una finale quasi tutta in un senso, in cui la Juventus incanala fin da subito il risultato a suo favore chiudendo il primo tempo sul 4-0. La partita si sblocca, infatti, dopo soli 13 minuti con il gol su rigore di
Cristiana Girelli che un attimo prima era stata atterrata in area dal portiere della Roma in uscita.La prima frazione di gioco è per larghissimi tratti a tinte bianconere. La
Roma fa ben poco per impensierire
Peyraud-Magnin che si fa sempre trovare pronta tra i pali disinnescando le poche occasioni giallorosse e blindando sia la porta che il risultato. Chi invece viene bucata per ben quattro volte nel primo tempo è
Camelia Ceasar, estremo difensore giallorossa classe 1997. A trafiggerla, nell’ordine, sono
Cristiana Girelli su rigore,
Sofia Cantore e
Lindsey Thomas che realizza il gol dell’ex, e infine la rete del definitivo 4 a 0 che porta ancora la firma di Girelli, la quale sigla la sua doppietta personale. Nella
ripresa la Juve gestisce e amministra il vantaggio, con il risultato che rimane invariato fino al triplice fischio.
Il racconto dei 4 gol che permettono alla Juventus di sollevare la Coppa Italia
Dopo soli 12 giri di lancette sul cronometro, sugli sviluppi di un calcio di punizione
Girelli anticipa
Ceasar che in uscita travolge in area l’attaccante bianconera. Il direttore di gara
Andrea Colombo porta il fischietto alla bocca e indica il dischetto del
rigore nell’area della Roma. Dagli undici metri si presenta la stessa numero 10 della Juventus, che prende la ricorsa e calcia. Il portiere della Roma intuisce la traiettoria, ma non ci arriva: il tabellino si aggiorna portandosi sull’1-0.
Al 13′ è vantaggio Juve.La
reazione della Roma che si riversa verso l’area della Juve non si fa attendere, ma nonostante sia immediata è comunque
rabbiosa e confusa. Infatti, al 15′, l’attaccante giallorossa
Valentina Giacinti prova l’acrobazia sugli sviluppi di un corner, ma il mirino della sua conclusione non è preciso: la sua rovesciata non inquadra lo specchio della porta e finisce sul fondo. Al
21′ arriva il
raddoppio bianconero con
Sofia Cantore, che trasforma in oro un
errore da parte della
Roma in fase di impostazione dalle retrovie. L’attaccante bianconera si invola verso la porta avversaria e trafigge Ceasar.
La seconda fase del primo tempo, dopo il ‘cooling break’
Poco dopo il ‘cooling break’, la numero 9 della Juve è ancora protagonista poiché sale in cattedra tendando l’eurogol con una conclusione al volo da quasi 40 metri, ma questa volta l’estremo difensore giallorosso si fa trovare pronto e riesce a deviare in angolo. Pochi minuti dopo, al
30′,
la Juventus cala il tris con il
gol dell’ex
Lindsey Thomas: il tiro di una incontenibile Girelli viene ribattuto, ma sopraggiunge la classe 1995 che conclude con forza verso la porta; una deviazione decisiva dà una traiettoria beffarda alla sfera che scavalca Ceasar: palla in fondo alla rete alle sue spalle e 3-0 Juve.Al
34′ le bianconere calano anche il
poker con la
doppietta di
Cristiana Girelli, che pesca dal mazzo il jolly realizzando un bellissimo gol: cross del capitano
Lisa Boattin, colpo di testa chirurgico della numero 10 che con una specie di lob scavalca ancora una volta Ceasar, il pallone va sul palo opposto, tocca il montante e si deposita in fondo alla rete. È
4-0 per la
Juve.
Al triplice fischio esplode la festa bianconera: la Coppa Italia torna a Torino
Al triplice fischio è incontenibile la gioia delle giocatrici della
Juventus Women: le bianconere in panchina, l’allenatore e tutto lo staff si fiondano in campo mentre invece le calciatrici già presenti sul terreno di gioco si precipitano verso di loro per un grande
abbraccio collettivo. Tutti insieme, poi, si dirigono
sotto i tifosi bianconeri presenti
sugli spalti per
festeggiare con loro a suon di canti e cori, ballando e saltando.Poco dopo arriva il momento della
cerimonia di premiazione: medaglie al collo e il
trofeo della Coppa Italia alzato in aria con orgoglio sotto il cielo soleggiato e luminoso di Como, tinto non solo di azzurro ma per una sera anche di bianconero. Ma non solo. Lo spettacolo prosegue con nuvole di coriandoli sparati alle spalle delle neo campionesse d’Italia, fresche vincitrici sia dello
Scudetto, grazie al recentissimo trionfo in campionato, sia della
Coppa Italia in finale contro la Roma.
La delusione della Roma, che non bissa il successo in Coppa Italia della scorsa stagione
Dall’altro lato del campo, invece, la
delusione delle calciatrici della
Roma femminile è palpabile. La squadra della Capitale si piega alla
Juventus Women e non riesce quindi a bissare il successo in
Coppa Italia della scorsa stagione. Le lacrime e il dispiacere si fanno largo sui volti affranti di gran parte delle giocatrici giallorosse. Alcune di loro, abbattute, anche stese sul prato dello stadio Sinigaglia, da un lato per la stanchezza accumulata in partita e dall’altro per l’occasione mancata in una finale in cui avrebbero certamente potuto fare molto meglio di quanto espresso sia a livello di gioco sia dal punto di vista tecnico e tattico.