Granada, la paura di diventare grande

Tre sconfitte consecutive, sette goal subiti in duecentosettanta minuti rispetto ai dieci delle precedenti giornate. Andamento negativo che hanno riportato sulla terra il Granada; i ragazzi di Diego Martinez sono crollati nel periodo più importante della stagione. Attenzione, nessuno chiedeva ai Nazaries di vincere la Liga ma le ultime partite hanno mostrato una squadra senza quel carattere e quella voglia che avevano contraddistinto Soldado e compagni. Al rientro dalla sosta ci sarà la sfida, complicata, con l’Atletico Madrid; occasione per capire come si svolgerà la stagione del Granada.

Granada, un crollo arrivato troppo presto

La vittoria sul Barcellona e il primo posto in classifica sono stati i momenti più alti vissuti dal Granada. Ritrovarsi davanti a tutti è stata una situazione troppo grande per un club salito in Liga nella scorsa estate e che aveva programmato la stagione sulla lotta per la salvezza. In tre giornate i numeri del club sono stati decisamente negativi: sette goal subiti, solo due realizzati e la sensazione che la squadra abbia subito psicologicamente il fatto di dover combattere per posti non idonei alle proprie caratteristiche. La sosta arriva nel momento migliore; due settimane in cui Diego Martinez dovrà riordinare le idee e lavorare sull’aspetto mentale dei suoi ragazzi. Atletico Madrid, Bilbao, Alavés, Levante, Eibar; un ciclo determinante per il futuro. Servono almeno nove punti per arrivare alla sosta natalizia con quelle certezze perse negli ultimi duecentosettanta minuti; in caso contrario il rischio di trasformare la stagione da sogno in incubo diventerebbe molto concreto.

Il 4-2-3-1 del Granada è un sistema di gioco basato principalmente sulle corsie dove si sviluppa una manovra avvolgente che deve portare il trequartista, la punta o gli stessi esterni alla conclusione. Fondamentali sono anche i due centrocampisti, Herrera e Gonalons, che devono svolgere un doppio compito: creare gioco e aiutare la fase difensiva. Ingranaggio con poche alternative e non abituato a competere per determinati obiettivi. Dopo la sosta bisognerà ritrovare l’umiltà che aveva portato il Granada al primo posto; un sogno durato troppo poco.

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