Il Trono di Spagna: la ripartenza senza le big

La Spagna e il calcio, inizi e nuovi orizzonti. La Liga è ripartita, ma facendo la conta mancano ancora i piatti forti: Real Madrid, Barcellona, Atlético e Siviglia non hanno debuttato nel primo turno della stagione 2020/21 per motivi di calendario, troppo ravvicinato a quello della scorsa stagione chiusa in ritardo per via delle coppe europee. Ci sarà tempo per vederle in azione, così come Getafe ed Elche, le altre squadre a non aver giocato: il Real Madrid ritornerà già nel prossimo weekend, nell’esordio contro la Real Sociedad, mentre per le altre bisognerà aspettare un altro turno.

Caos e disordine figli di una stagione che non poteva cominciare all’insegna della normalità: fino a gennaio avremo una Liga con squadre che avranno almeno un turno in meno rispetto alle altre, poi si potrà parlare di nuovo di un campionato alla pari, possibilmente con la gente negli spalti, al posto di grafiche e sound multimediali che per quanto ingegnosi non possono sostituire la realtà.

Ma che calcio ha ritrovato la Spagna? Tutto all’insegna di un bellissimo equilibrio, che si spera di poter ritrovare anche durante il corso della stagione: nessuna partita è finita con più di due gol di scarto e anche le due neopromosse hanno fatto una discreta figura. Eccellente nel caso dell’Huesca che ha persino sognato di andarsene con 3 punti dall’Estádio de la Cerámica; positiva nonostante la sconfitta interna per 2-0 anche la gara del Cadice, che doveva fare i conti con alcune defezioni a un impatto non facile con un campionato che non disputava da quattordici anni.

La sorpresa è stata sicuramente il Valencia, una squadra demolita dal mercato che però al momento della verità si è fatta trovare pronta: il campo ha parlato e ha dimostrato che Javi Gracia non potendo portare acquisti ha dovuto dare un contributo caratteriale ai suoi. Dopo un’estate così dominata dl caos societario, ritrovarsi sotto 1-0 dopo nemmeno un minuto poteva distruggere la squadra, che invece un pezzo alla volta ha costruito la propria rimonta ed è finita a vincere per 4-2 un derby che per certi tratti sembrava già perso. Gracia ha attinto dalla buona disponibilità di giovani e ha trovato le giuste figure per andarsi a prendere 3 punti che quantomeno tamponano un asset generale che continua a spaventare Mestalla.

La delusione è stata chiaramente il Villarreal, che non può accontentarsi di un punto in casa con l’Huesca dopo esser stata la regina del mercato. Vero che la stagione è lunghissima e il lavoro di Emery ha bisogno di rodaggio, ma dopo un precampionato non troppo soddisfacente ci si aspettava qualche risposta in più dal campo, soprattutto in termini di concretezza. Per una squadra che ha il potenziale per strappare un piazzamento Champions, perdere questi punti interni è una vera condanna; ma diamo tempo al tempo prima di farci prendere da istinti e sensazioni derivate da un contesto comunque non facile.

Sensazioni che invece ci parlano bene del Betis, capace di vincere nel finale contro l’Alavés, grazie a Tello, uno specialista dei gol last minute, ma soprattutto di aver appreso subito la mentalità di Manuel Pellegrini, che dopo aver scritto in Spagna la storia di Villarreal e Malaga ha raccolto questa sfida con enorme professionalità. Un mercato a costo zero e la valorizzazione di una rosa che non può ottenere nuovamente i disastrosi risultati di un anno fa sono le basi su cui il cileno ha impostato la sua stagione di ritorno in Spagna, si attenderanno altri test per capire le potenzialità di crescita di questo gruppo.

Un weekend di primo piano per queste squadre, in attesa che le big di Spagna tornino a farsi vedere. Il Barcellona di Koeman, la più rivoluzionata tra quelle che ancora devono esordire, ha fatto le prove generali contro il Nàstic in amichevole, ma dalla confusione di una squadra che ha schierato più di ventidue giocatori è emersa solamente la voglia di provare a valorizzare Trincão, di fatto l’unico vero acquisto per la prima squadra di questa sessione estiva, che ha ben risposto contro la squadra di Tarragona. Ultime prove, tempo che scade, nel mercato e nel calendario, per una Liga adesso pronta a tornare per davvero.

 

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