Si allarga a macchia d’olio l’indagine sul tifo organizzato di Milan e Inter, con in coinvolgimento anche di tanti personaggi pubblici tra cui i due rapper milanesi
L’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano sulle curve di Inter e Milan continua a fare scalpore, coinvolgendo personaggi di spicco sia del mondo calcistico che della scena musicale italiana. Recenti sviluppi hanno rivelato una rete di connessioni tra capi ultrà, affari illeciti e alcuni celebri rapper, mettendo in luce un intreccio sempre più complesso che tocca svariati ambiti della vita pubblica e culturale.
Tra i nomi emersi nelle indagini figura quello del rapper Emiliano Rudolf Giambelli, meglio conosciuto come Emis Killa. Sebbene non sia formalmente indagato, il suo coinvolgimento nell’inchiesta ha attirato l’attenzione mediatica. Durante una perquisizione effettuata nella sua abitazione a Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza, sono stati rinvenuti quaranta mila euro in contanti, insieme a un arsenale di armi che comprendeva sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente telescopico e un taser. Le autorità specificano che si è trattato di una “perquisizione presso terzi”, lasciando intendere che Emis Killa non sarebbe direttamente implicato, ma che i suoi legami con alcuni esponenti del direttivo della Curva Sud del Milan lo avrebbero posto sotto la lente d’ingrandimento.
L’inchiesta della DDA si concentra sulle attività illegali condotte da membri delle curve delle due principali squadre milanesi. Al centro delle indagini, Luca Lucci, figura di spicco della Curva Sud rossonera, arrestato con l’accusa di associazione per delinquere. Lucci, noto per la sua influenza nel mondo ultrà, avrebbe ampliato il proprio raggio d’azione anche al mondo della musica, stringendo rapporti con artisti della scena rap italiana, tra cui lo stesso Emis Killa e Fedez.
I legami tra ultrà e rapper: una rete di interessi condivisi
Dalle indagini è emerso come Lucci avesse “ambizioni imprenditoriali” nel settore musicale, cercando di monetizzare la sua influenza attraverso collaborazioni con personaggi di spicco della musica italiana. Secondo le ricostruzioni, Lucci avrebbe avviato accordi per la gestione di concerti, sia in Italia che all’estero, facendo leva sulla sua rete di contatti e sulle capacità organizzative di suoi fidati collaboratori, tra cui Hagag Islam, anche lui arrestato nell’ambito dell’inchiesta.
Il rapporto tra Lucci ed Emis Killa non è un semplice legame di amicizia, ma si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge affari e dinamiche di potere. Il rapper era già stato identificato lo scorso aprile in seguito all’aggressione di uno steward durante la partita Milan-Roma a San Siro. Secondo la vittima, un gruppo di tifosi rossoneri, tra cui lo stesso Emis Killa, avrebbe preso parte all’aggressione, permettendo a un tifoso sprovvisto di biglietto di entrare nello stadio. “Sono stato bloccato da una persona sopraggiunta alle mie spalle, che mi ha afferrato dal braccio sinistro strattonandomi con violenza”, ha dichiarato lo steward, descrivendo l’episodio che ha portato all’identificazione del rapper e di altri capi ultrà.
Anche Fedez, nome d’arte di Federico Lucia, è finito nell’occhio del ciclone. Le intercettazioni effettuate durante le indagini hanno rivelato come il rapper fosse in trattative con Lucci per l’acquisizione di una nota discoteca milanese, l’Old Fashion. Durante un incontro a cena avvenuto lo scorso gennaio, i due avrebbero discusso di come organizzare l’acquisizione in società, sebbene Fedez avesse espresso preoccupazioni riguardo ai precedenti penali di Lucci. In una telefonata successiva, Fedez avrebbe proposto di delegare la gestione a una terza persona per evitare problemi legati al passato criminale dell’ultrà.
Ma le intercettazioni rivelano anche un lato più oscuro del rapporto tra il mondo della musica e quello degli ultrà. Fedez, infatti, è stato coinvolto in una discussione riguardante un’aggressione ai danni del personal trainer Cristiano Iovino, un episodio che, secondo il gip Domenico Santoro, dimostrerebbe come alcuni gruppi ultrà si siano trasformati in veri e propri “gruppi violenti dediti a spedizioni punitive”. In un’intercettazione del 30 aprile scorso, Fedez fa riferimento a Tony Effe, un altro rapper, accusandolo di avere problemi con la Curva Sud rossonera. La telefonata sembra delineare una dinamica di tensione tra i vari attori della scena rap e alcuni esponenti delle curve.
La dura critica di Paolo Mieli a Fedez
A gettare ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche è stata la dura critica mossa da Paolo Mieli, giornalista e storico, durante il suo intervento a 24 Mattino su Radio24. Mieli non ha risparmiato commenti taglienti nei confronti di Fedez, paragonandolo a Fabrizio Corona, noto per i suoi trascorsi nel mondo del gossip e della cronaca giudiziaria. “Dopo la separazione da Chiara Ferragni, si sta trasformando in Fabrizio Corona”, ha dichiarato Mieli, evidenziando quella che a suo parere sarebbe una “discesa agli inferi” del rapper.
Il giornalista ha suggerito a Fedez di prendersi una pausa dalle cronache e dalla costante esposizione mediatica, affermando: “Per carità, ha un seguito di follower impressionante, credo che nessuno abbia più tatuaggi di lui, è originale, è onnipresente, però sta diventando una discesa agli inferi. Lui forse non se ne rende conto. Consideriamoci suoi amici per un giorno e diciamogli di trattenersi, prenditi una pausa, vai in un posto tranquillo”. Mieli ha sottolineato come il rapper, nonostante la sua popolarità e originalità, rischi di cadere in un vortice di costante esposizione negativa, suggerendo una riflessione più profonda sulla sua immagine pubblica e le sue scelte personali.
Anche Selvaggia Lucarelli contro Fedez
Le relazioni di Fedez con esponenti della sud ha portato anche a un confronto sui social tra Selvaggia Lucarelli e Annamaria Berrinzaghi, madre del cantante. La giornalista ha criticato l’apparente ambiguità del rapper, sottolineando come da un lato si occupi di iniziative benefiche, come la ristrutturazione di un immobile confiscato alla mafia, mentre dall’altro sia legato a figure controverse come Lucci.
Lucarelli ha usato Instagram per evidenziare questa contraddizione, facendo riferimento a una recente iniziativa di Fedez a Roma, accusandolo di “fotografarsi” mentre fa beneficenza, ma di avere al contempo legami discutibili. La replica di Berrinzaghi non si è fatta attendere, affermando ironicamente: “Cara Selvaggia Lucarelli, se vuoi ti insegno come si fa”. La giornalista ha risposto con un tono altrettanto sarcastico, dichiarando di non aver bisogno di lezioni, suggerendo invece alla madre di Fedez di preoccuparsi delle azioni del figlio, che sono ormai costantemente sotto i riflettori.