
L'allenatore nerazzurro dell'Inter, Simone Inzaghi, mentre protesta per una decisione arbitrale | Ansa foto - Footbola.it
La situazione in casa Inter è tesa e carica di emozioni, dopo una serie di episodi arbitrali controversi che hanno scatenato un’ondata di polemiche tra dirigenti e tifosi. La scintilla che ha acceso questa controversia è stata la partita disputata in casa tra le mura amiche a San Siro contro la Lazio, nella quale l’arbitro Daniele Chiffi ha concesso un rigore per un presunto tocco di mano di Bisseck. L’allenatore Simone Inzaghi, visibilmente infuriato, ha immediatamente manifestato il suo disappunto, contattando i membri del suo staff per chiarire la situazione. IL direttore di gara ha anche espulso il tecnico nerazzurro per proteste.
La frustrazione è aumentata ulteriormente quando è arrivata la conferma che anche il Napoli aveva definitivamente pareggiato 0-0 sul campo del Parma (dove anche l’allenatore azzurro Antonio Conte si è visto sventolare in faccia il cartellino rosso per proteste, ndr), mentre i nerazzurri, nei minuti finali, hanno subito il gol del pareggio da parte dei biancocelesti (rigore per la Lazio e gol di Pedro per il definitivo 2-2, ndr), un risultato che potrebbe compromettere le loro aspirazioni nella volata Scudetto (a separare le due squadre in vetta alla classifica c’è sempre solo un punto con il divario che è rimasto invariato rispetto alla vigilia della penultima giornata di questa Serie A).
La decisione di entrare in silenzio stampa da parte dell’Inter
Dopo la partita, la dirigenza dell’Inter ha convocato un summit per discutere della situazione. La decisione unanime è stata quella di adottare una strategia di silenzio stampa. In un comunicato ufficiale, il club ha annunciato che nessun suo tesserato avrebbe rilasciato dichiarazioni ai media. Questa scelta è stata motivata dal desiderio di proteggere i propri giocatori e lo staff da eventuali sanzioni, ma anche da un sentimento di frustrazione accumulato nel tempo. Gli episodi controversi, come la rimessa laterale battuta dal Bologna più avanti rispetto a dove era uscito il pallone e il rigore negato a Bisseck contro la Roma, non sono solo dettagli isolati, ma parte di un quadro più ampio che il club considera “sistematico“.
Un richiamo all’attenzione
Il silenzio dell’Inter rappresenta anche un tentativo di attirare l’attenzione su una questione che va oltre il singolo episodio. La dirigenza si sente tradita da una serie di decisioni arbitrali che, a suo avviso, hanno compromesso il percorso della squadra in campionato. Questo malcontento potrebbe avere ripercussioni sul morale della squadra e sulla fiducia nei confronti della classe arbitrale. L’Inter, dunque, non sta solo protestando per il rigore di ieri, ma sta cercando di difendere la propria dignità e il proprio onore in un contesto in cui gli errori sembrano ripetersi con preoccupante frequenza.
In conclusione, la situazione arbitrale attuale rappresenta un tema cruciale per l’Inter, che si trova a dover affrontare non solo le sfide sul campo, ma anche quelle legate alla gestione delle polemiche esterne. La scelta di entrare in silenzio stampa è un segnale forte della volontà del club di proteggere i propri interessi e di lottare per la giustizia sportiva.