
L'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi | immagine Ansa - Footbola.it
Simone Inzaghi, da possibile triplete a zero titoli. La notte più importante si trasforma in un incubo. L’Inter cercava la storia, ci è entrata dalla porta sbagliata. Una batosta che lascia in eredità la fine di un ciclo e forse anche della esperienza dell’attuale allenatore dell’Inter sulla panchina nerazzurra.
Inter, tre indizi fanno una prova: la squadra tende a squagliarsi
C’è modo e modo di perdere e l’Inter ha scelto il peggiore. Il Paris Saint Germain ha giocato la partita perfetta nella misura in cui i nerazzurri hanno clamorosamente toppato l’appuntamento fondamentale della stagione. Non è la prima volta, fra l’altro, che la squadra di Simone Inzaghi, quando il clima si fa rovente, si squaglia come neve al sole. Basta spostare le lancette del tempo a gennaio, quando l’Inter, in finale di Supercoppa in vantaggio di due gol, si consegna a un Milan modesto lasciandosi rimontare e superare. Il bis è stato concesso nella semifinale di ritorno del derby di Milano in Coppa Italia, 3-0 bruciante. Avvisaglie sottovalutate anche in campionato quando nel momento decisivo, l’Inter è mancata clamorosamente.
Il futuro di Inzaghi è tutto da decifrare
Non è una stagione fallimentare, ma è difficile definirla positiva. Una vittoria in Champions League dipende anche da variabili, il cammino complessivo in campionato, la competizione più “onesta” considerando che si snoda su 38 partite, è ampiamente al di sotto delle aspettative. I numeri dicono che l’Inter ha totalizzato 81 punti facendosi superare dal Napoli nel rush finale. È stata eliminata in Coppa Italia da uno dei Milan peggiori degli ultimi anni. La batosta di Monaco ha più che altro chiuso il cerchio intorno a un operato tecnico perlomeno da analizzare e al limite da rivedere. Di certo sarà necessaria una riflessione. Partendo da queste premesse il futuro di Inzaghi è tutto da decifrare e stupirebbe chi si stupirebbe di non vederlo in panchina al Mondiale per Club.
L’unica certezza: la fine di un ciclo
Con o senza Simone Inzaghi, l’unica certezza è che l’Inter, nella notte più amara della sua storia, abbia chiuso un ciclo. La sconfitta in finale con il Manchester City a Istanbul aveva un sapore diverso e lasciato alla squadra la consapevolezza di essere competitiva. Il ko con il PSG invece dà la sensazione che il massimo e il meglio l’Inter se lo sia già lasciato alle spalle, con l’aggravante di aver raccolto meno del seminato, perlomeno in Italia. E in attesa d capire quale sarà il futuro di Simone Inzaghi, l’Inter ha la certezza di dover pesantemente ritoccare la rosa per il futuro: è la squadra con l’età media più alta della Champions League e la carta d’identità di alcuni “senatori” non lascia molto margine di manovra per il futuro che, senza bussare, è già arrivato.