Dalla Russia alla Cina per scoprire chi sono gli italiani che si sono spinti fino in Asia orientale per cercare fortuna. Sono diversi i calciatori italiani che hanno giocato nella Chinese Super League, pochi, quasi nessuno è rimasto però a lungo. Diamanti, Firmani, Gilardino e Tommasi hanno calcato quei campi tra il 2009 e il 2014, ma nessuno di loro è riuscito a raggiungere le 30 presenze. Colpa di un campionato ancora non all’altezza e con poco seguito. Ora la musica sta cambiando, in Cina non arrivano soltanto calciatori sul punto di concludere la carriera. Gli investimenti sono stati importanti e attraggono sia campioni relativamente giovani sia allenatori importanti anche in Europa. A rappresentare l’Italia nella Chinese Super League abbiamo 3 rappresentanti: l’attaccante Graziano Pellè e i due tecnici Capello e Cannavaro.

L’ascesa di Fabio Cannavaro in Cina

Sono trascorsi poco più di 10 giorni dal termine della Chinese Super League che ha visto trionfare il Guangzhou Evergrande di Luiz Felipe Scolari. A regalare emozioni “italiane” è servita l’ultima giornata in cui lo Shandong Luneng di Pellè ha fatto un favore a Cannavaro e al suo Tianjin. Mentre il TJ Quanjian ha superato in trasferta il già campione Guangzhou, Pellè & co. si sono imposti per 5-4 sull’Hebei consentendo a Cannavaro il sorpasso proprio ai danni dell’Hebei. Questo risultato ha significato terzo posto e grandi festeggiamenti per un’insperata qualificazione alla prossima AFC Champions League.

E sono bastati 5 giorni al Guangzhou Evergrande, campione in carica, a richiamare Fabio Cannavaro sulla panchina dei rossi. Segno che due anni prima Marcello Lippi non aveva sbagliato la scelta, ma solamente il tempo in cui concedere a Cannavaro la panchina della squadra più forte di Cina. E due anni dopo, con più maturità e carattere, è arrivato il suo momento. Il Guangzhou gli dimostra nuovamente fiducia con un contratto che scadrà il 30 novembre 2022, con la speranza che sia proprio Cannavaro ad alzare l’ottavo campionato consecutivo e a vincere la terza AFC Champions League. A prendere il suo posto al Tianjin Quanjian è un’altra conoscenza della Serie A. Si tratta dell’ex viola Paulo Sousa, che ci aspettavamo di vedere su una panchina europea, ma che invece ha scelto la Chinese Super League per ripartire.

Capello e Pellè, chiudere la carriera in Cina?

Partiamo da Fabio Capello, che dopo le esperienze europee alla guida di Real Madrid, Russia e Inghilterra, si dimostra ancora voglioso di allenare. L’età avanza, sul suo documento si legge 18 giugno 1946. 71 anni di cui 36 circa trascorsi sulle panchine di diverse squadre e nazionali. 36 anni in cui ha vinto tantissimi trofei per club diventando uno dei tecnici italiani più vincenti di sempre. Nel suo epilogo probabilmente ci sarà la Cina, più precisamente il Jiangsu Suning (stessa proprietà dell’Inter), società di cui ha deciso di sposare il progetto nello scorso giugno. La stagione appena conclusa non è stata delle migliori per il Jiangsu. Fabio Capello è subentrato in corsa ed ha risollevato una squadra che navigava nella zona retrocessione, conquistando una salvezza tranquilla.

Ci si aspetta certamente qualcosa di più con lui in panchina fin dall’inizio e con una campagna acquisti condotta proprio dal tecnico italiano. Molto probabilmente non sarà lui il dopo-Ventura (Capello stesso ha caldeggiato la candidatura di Ancelotti) e crediamo che la sua carriera si chiuderà in Cina se in questa, nella prossima stagione.

Discorso parzialmente diverso per Graziano Pellè, che è andato in Cina subito dopo aver raggiunto l’apice delle sue prestazioni sportive (grande stagione con il Southampton ed Europeo da protagonista con l’Italia). Forse si aspettava un campionato più alla portata e di segnare decine di gol, tuttavia si è dovuto ricredere. Sono solo 12 le reti siglate dall’attaccante pugliese in 39 presenze con la maglia dello Shandong Luneng. Un bottino molto povero che ha causato il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dal club. Il sesto posto è troppo poco per lo Shandong e la non qualificazione in AFC è molto deludente per una squadra che si è trovata al ridosso del terzo posto per quasi tutta la stagione.

Per ciò che concerne Graziano Pellè osiamo dire che a 32 anni, dopo due stagioni in Cina, è difficilissimo tornare ad essere competitivi in Europa (si prendano a esempio Gilardino e Diamanti). Inoltre nessuno garantirebbe alla punta italiana lo stipendio indicibile che percepisce in Asia orientale. Il suo contratto scadrà il 30 dicembre 2018 e se continuerà a segnare così poco faticherà a essere di nuovo protagonista nei palcoscenici che contano.