
Moise Kean Immagine | Ansa
Moise Kean può lasciare la serie A, nell’anno di avvicinamento al mondiale. L’attaccante della Fiorentina è nel mirino del calcio arabo, dove, se vogliono un calciatore non è certo una questione di prezzo. Decisiva, di solito, la volontà del diretto interessato al trasferimento.
Kean, un’offerta difficile da rifiutare
L’attaccante viola sta valutando una offerta da 15 milioni di euro l’anno dall’Arabia Saudita. L‘Al Qadsiah, club molto ambizioso a quelle latitudini, è pronto a versare i 52 milioni di euro necessari per sbloccare la clausola e renderlo un calciatore libero. L’offerta, un contratto triennale, è difficile da rifiutare a livello economico ma si presta all’analisi di prospettive diverse a livello professionale. Senza fare i conti in tasca o la morale, è legittimo che vi sia un dubbio legato a un trasferimento, in età ancora giovanissima, in un campionato che è ben lontano dall’essere un top. Andare in Arabia, con tutto il rispetto, non è allenante né è all’altezza dei grandi campionati europei. La scelta in questo caso è di vita, anche se significa, con ogni probabilità, uscire dal radar del calcio che conta.
La Fiorentina: Pioli in difficoltà almeno temporanea
Pioli vorrebbe che Kean restasse, per ovvi motivi: la presenza dell’attaccante era uno dei motivi che lo ha portato ad accettare la sfida di tornare in Italia per allenare la Fiorentina. Sicuramente 52 milioni rappresentano una cifra che permette al club, specialmente se arriva entro luglio, quando finestre e opportunità sono spalancate, di trovare un sostituto adeguate. Altrettanto innegabile che, anche alla viola, si sia insinuato il dubbio di dover rinunciare a un calciatore che negli ultimi mesi ha dimostrato di avere le stimmate da potenziale top player. L’unica certezza è che la partenza di Kean renderebbe immediatamente in salita il cammino del neo allenatore viola in assenza di un sostituto all’altezza, sia tecnica, sia in termini di gol.
La nazionale e i timori di Gattuso
Gran parte dei calciatori andati in Arabia Saudita, con l’unica eccezione rappresentata da Cristiano Ronaldo che è appunto CR7, hanno perso contatto con la nazionale. In questo senso, trema anche Gattuso. Il Ct non può permettersi di perdere il miglior attaccante italiano, anche come prospettive di crescita, proprio nell’anno che conduce ai mondiali. Ammesso e non concesso che l’Italia centri un improbabilissimo primo posto nel girone, Kean sarebbe ancora più indispensabile la prossima primavera, quando con ogni probabilità gli azzurri dovranno inseguire al qualificazione a Usa Canada e Messico 2026 passando attraverso la forca caudina dei play off. Meglio per tutti, dunque, che Kean resti in Italia. L’ultima parola, però, legittimamente, spetta all’attaccante viola.