
Instagram Emil Holm
Il gesto del calciatore della Fiorentina accende la rivalità con Holm dopo la sfida tra i viola e il Bologna. Ma sullo sfondo, c’è una stagione da incorniciare per i rossoblù e il premio a Vincenzo Italiano
Certe provocazioni restano lì, in sospeso. E prima o poi tornano indietro. È successo esattamente così tra Moise Kean e Emil Holm, protagonisti di un botta e risposta a distanza di mesi, fatto di gesti, memoria lunga e… danze provocatorie.
Tutto comincia il 15 dicembre 2024: Bologna-Fiorentina finisce 1-0 per i padroni di casa, e a fine partita Holm esulta con la “Griddy Dance”, il balletto reso celebre da diversi calciatori (e non solo). Un gesto che non passa inosservato: quella celebrazione, di solito, è il marchio di fabbrica di Moise Kean.
Ieri, nel match tra Fiorentina e Bologna, è arrivata la risposta. Gol del 3-2 viola, firma di Kean, che non si limita a festeggiare con i compagni: si volta, guarda Holm e ripete la Griddy in faccia all’esterno svedese. Uno sguardo, un passo di danza, e un messaggio chiarissimo.
Holm risponde sui social: “Io vinco”
La risposta di Holm non arriva in campo, ma via Instagram. In una storia, il terzino del Bologna pubblica un collage con i trofei vinti negli ultimi due anni: la Coppa Italia con il Bologna e l’Europa League con la Dea. Il tutto accompagnato da tre emoji eloquenti: una che piange, una che ride e un ballerino. Tradotto: tu balli, io alzo le coppe.
Un duello moderno, fatto più di gesti che di parole, dove ogni mossa è un contenuto da postare.
Italiano premiato: “Il mio orgoglio? Far piangere 30mila tifosi felici”
In mezzo a questo siparietto a passo di danza, c’è una stagione che per il Bologna resterà comunque indimenticabile. Vincenzo Italiano, premiato come miglior allenatore della Serie A al Premio Bulgarelli, ha sottolineato proprio questo: “Alzare un trofeo è bello, ma vedere 30.000 bolognesi a Roma con gli occhi lucidi vale di più”.
Un’impresa costruita anche con la Coppa Italia, obiettivo dichiarato fin dall’inizio. “Nella mia prima conferenza dissi che volevo rivedere una Bologna piena come quella della Champions. E con la società ci siamo detti che la Coppa poteva essere la chiave. Ci siamo riusciti”.
Cos’è la Griddy Dance e perché è una provocazione
Ma perché questa danza ha acceso così tanto gli animi? La Griddy Dance nasce negli Stati Uniti, diventando virale grazie a giocatori NFL come Justin Jefferson, e poi approdando anche nel calcio. Si balla con piccoli passi laterali, alternando movimenti di spalle e braccia davanti agli occhi, in un gesto che richiama sicurezza, sfida e autocelebrazione.
Nel linguaggio del campo, è un’esultanza sfacciata, quasi una dichiarazione di superiorità, perfetta per chi vuole mandare un messaggio. Quando Kean l’ha usata contro Holm, non era solo un balletto: era una risposta in codice, una provocazione elegante ma tagliente.