La sfida nella sfida: Ajax-Feyenoord è tempo di Klassieker

Manca pochissimo alla sfida che potrebbe già decidere l’Eredivisie: all’Amsterdam Arena, l’Ajax, ospita la capolista Feyenoord per 90 minuti di grande calcio. Il successo garantirebbe ai lancieri di riaprire il torneo, accorciando la distanza dai rivali: si passerrebbe da 6 a 3 lunghezze di differenza. Gli uomini di Van Bronckhorst, con una vittoria, schizzerebbero a +9 blindando il primato e mettendo più di una mano sullo scudetto. Si daranno battaglia i primi 2 attacchi e le 2 miglior difese: chi riuscirà a scamparla? Andiamo ad analizzare per bene gli altri duelli che ci saranno all’interno del match…

JONES-ONANA E JORGENSEN-DOLBERG: LA SFIDA NELLA SFIDA

La partita per lo scudetto vedrà affrontarsi tra di loro grandi talenti che fin qui hanno fatto la differenza. 5 sfide all’interno di una gara già estremamente ricca di emozioni:

Onana-Jones: impossibile non mettere il confronto tra i 2 numeri 1 che hanno subito meno gol in questa Eredivisie. Onana, scelto da Bosz dopo la partenza di Cillessen per Barcellona, ha dimostrato di saper difendere con grinta e reattività la porta, crescendo velocemente e imponendosi anche nella massima divisione olandese. Krul, arrivato infortunato dal Newcastle, una volta ripresosi, ha dovuto chiedere la cessione all’Az per poter giocare titolare e non perdere la nazionale. Onana, dopo le prime partite con qualche incertezza, ha dimostrato di essere una certezza per il proprio reparto e i soli 17 gol subiti lo dimostrano. Dall’altra parte della barricata troviamo Jones, classe ’82, non proprio un portiere di primo pelo rispetto all’avversario che vanta 1996 sulla carta d’indentità. Nonostante l’età avanzata, l’australiano è stato fondamente nel club di Rotterdam soprattutto nelle partite di inizio stagione, dove salvò i compagni da numerosi ko. Reattività, senso della posizione e perfetti tempi di uscita, hanno esaltato il ragazzo che sta vivendo la sua migliore stagione dell’intera carriera. L’occasione di portare a casa un titolo, quest’anno, è a portata di mano e buona parte di un ipotetico successo passa attraverso i suoi interventi.

Sanchez-Botteghin: il colombiano dell’Ajax è giunto in Europa ad inizio stagione dall’Atletico Nacional per 5 mln di euro. Dopo un periodo di ambientamento, Bosz lo testa in campionato scoprendo un talento del quale non farà più a meno. 26 gare disputate fin ora con all’attivo 4 realizzazioni. Posizione sempre perfetta, anticipo costante e tempismo nell’intervento, solo le doti che esaltano il classe ’96, sempre più leader del reparto difensivo dei lancieri. Una sorpresa che nessuno si aspettava e che ha saputo togliere il posto da titolare a Viergever. Sulla sponda Feyenoord spicca il colosso brasiliano Botteghin. Nonostante la differenza d’età, 29 anni, il centrale ha saputo stupire in queste 2 stagioni con il club di Rotterdam, strappando il posto da titolare. Ben 27, fin ora, le gare con 3 gol all’attivo, grazie ai calci piazzati e la sua grande stazza che gli permettono di svettare sull’avversario. Non solo comanda ed esalta il reparto offensivo dominando sulle palle alte, ma è letale anche nella fase offensiva con inserimenti e stacchi di testa che ricordano molto il terzo tempo nel basket.

Ziyech-El Ahmadi: sfida tra marocchini al centro del campo su due fasce diverse. Ziyech è stato il miglior acquisto dell’Ajax, dopo Dolberg, in questa stagione. Il ragazzo è andato a ricoprire quel ruolo che era stato temporaneamente occupato da Klaassen, chiamato ad un doppio lavoro di trequartista-mediano. L’inserimento del nord africano ha permesso a Bosz di equilibrare completamente il centrocampo, lasciandosi guidare dalla grandi accelerazioni dell’esterno, dai suggerimenti perfetti dettati dall’educatissimo sinistro e soprattutto dalle realizzazioni dalla distanza che non lasciano scampo agli estremi difensori. La fascia è il suo regno e, presa velocità, diventa difficile da fermare grazie al suo dribblig secco e veloce. Una risorsa che metterà in seria difficoltà la difesa avversaria. Il Feyenoord risponde con un ritrovato El Ahmadi, scomparso nel mese di gennaio per gli impegni in Coppa d’Africa. 3° anno con il club di Rotterdam e una media gol che è andata sempre migliorandosi fino a salire a 5 realizzazioni in 23 match. Il ragazzo è molto simile al collega dei lancieri, anche se i 32 anni iniziano a farsi sentire. Nonostante tutto, nell’Eredivisie 2016-2017, il ragazzo ha saputo mettere in risalto tutto il suo talento, bruciando la fascia come un ventenne e garantendo un apporto costante di cross per il reparto offensivo. Prezioso in fase di spinta e fondamentale nella fase di ripiegamento: non lascia mai la difesa scoperta dando un apporto forte che non permette ai rivali di creare gioco. Le sue verticalizzazioni sono fulminee e la difesa dell’Ajax dovrà stare attenta ad non essere presa in contropiede.

Younes-Toornstra: in avanti ho deciso di non mettere sempre i soliti nomi, ma ho voluto premiare due ragazzi dei quali si parla poco, ma che in campo danno tanta sostanza e quantità. Younes si sta rilevando una spalla importantissima per la punta Dolberg, sia per i movimenti che portano via un difensore, sia per gli assist che fornisce durante ogni gara. Sono tanti i chilometri che percorre il tedesco,che in questa stagione ha ridotto le sue realizzazioni (solo 2 al momento) aumentando il suo apporto di cross per compagni e squadra. Tanta corsa, dribbling, assist ed energia per farsi trovare pronto e presente in ogni manovra. Dall’altro lato della barricata troviamo Toornstra, fresco di convocazione in nazionale e tornato dopo i ko di Italia e Bulgaria. Il ragazzo è praticamente identico come doti al collega Younes, anche se il piede non è così preciso come quello del rivale. L’olandese è risultato determinante in molte gare per la sua grande corsa, fiato e apporto costante al collega di reparto Jorgensen (capocannoniere del torneo). Assist e superiorità numerica sono all’ordine del giorno e anche la fase realizzativa è ottima: 10 gol in 27 gare fanno del classe ’89 uno dei miglior giocatori dell’Eredivisie.

Bosz-Van Bronckhorst: come non citare i due tecnici che hanno rivoluzionato questi due club. Partiamo da Bosz, arrivato su una panchina presieduta per 6 anni da De Boer che ha portato 6 titoli nella bacheca dei lancieri. L’allenatore, dopo un avvio difficile e problematico, è riuscito a prendere le redini della rosa, tornando competitivo in campionato e proseguento l’avventura in Europa League, approndando ai quarti di finale. Si è ritrovato il gioco e la compattezza difensiva grazie anche ad un Dolberg che non ha lesinato sulle realizzazioni. Spostare Kuyt a centrocampo insieme a Klaassen e Ziyech è stata la chiave di volta per ritrovare stimoli e compattezza. Sulla sponda di Rotterdam, il lavoro di Van Bronckhorst si è visto soprattutto a livello di mentalità: la squadra è un vero e proprio schiacciasassi che ha asfaltato ogni rivale fino a questo momento. Ben 68 i gol realizzati in 27 presenze con una media 2,5 reti a match. Jorgensen è la punta di diamante, ma la compattezza difensiva è il vero capolavoro del tecnico. Il Feyenoord rispetto agli scorsi anni è ordinato in campo, gioca palla a terra e si impone  per superiorità tecnica più che per gli spunti individuali. Svanito anche il crollo post sosta invernale, periodo che ha sempre condannato i biancorossi ad abbandonare le aspettative per lo scudetto nel mese di gennaio. Il primo posto è saldo da inizio torneo e una sconfitta contro l’Ajax saprebbe di beffa perchè riaprirebbe un’Eredivisie dominata sin dalla prima giornata.

Mancheranno le sfide tra Jorgensen-Dolberg e Klaassen-Vilhena: nel primo caso, il danese dei lancieri è assente per un infortunio all’inguine che lo ha bloccato già nella sfida contro l’Excelsior pareggiata per 1-1. Nel secondo, Vilhena è squalificato per somma di ammonizione e non potrà partecipare al De Klassieker. Nonostante la mancanza di queste prime donne, ci attende una sfida caldissima che non potrà lesinare sullo spettacolo.

 

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