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Marsiglia ispirato, ma poco concreto. Il Metz resiste in dieci

Il Marsiglia propone, il Marsiglia arriva negli ultimi sedici metri dominando il finale di gara, ma resta mezzora in superiorità numerica senza trovare la zampata decisiva. Lo 0-0 del Vélodrome diverte, ma è un grande rimpianto per Sampaoli (oggi assente in panchina) che centra il settimo risultato utile consecutivo, ma anche il quinto pari nelle ultime sei partite. Il terzo clean-sheet nelle ultime quattro di campionato tiene accesi i fari su una difesa che funziona bene ancora una volta e in cui spicca Saliba, protagonista nella sua area e pericoloso in quella avversaria. L’ex A.S.S.E. ha affondato in un paio di occasioni sulla destra mancando per poco l’assist decisivo: a fine partita, è Milik a farsi trovare impreparato e, nel recupero, una sua zuccata sfiora un vantaggio meritato.

Il Metz non è rimasto a guardare, soprattutto nel primo tempo. I due pali colpiti da Delaine in contropiede hanno fatto tremare Mandanda e la rete annullata ai granata è stata un altro toccasana per l’OM: soltanto Kouyaté si è frapposto tra Jemerson e il gol del vantaggio. Un enorme respiro di sollievo prima della traversa di Payet. Già nei primi 45′, le squadre si sono allungate molto e spesso a causa di uno scarso filtro a centrocampo. Pol Lirola ha agito da mediano almeno in partenza, ma questa mossa non ha pagato granché con il Marsiglia che si gioca il primo cambio proprio per l’ex Viola. L’ingresso di Balerdi ha equilibrato la mediana e, complice anche l’espulsione di Jemerson per fallaccio su Payet, il dominio territoriale è diventato totale.

Il Metz si è lentamente rintanato nella sua metà campo senza però rinunciare a violente sfuriate in contropiede. Mandanda è costretto a una delicata uscita per impedire a Centonze di concludere e, ben oltre il 90esimo, Nguette non capitalizza il contropiede tardando di servire Gueye. Il Marsiglia ha preso campo sbattendo contro Oukidja e contro la scarsa vena realizzativa di Milik e degli ‘avanti’. Under sciupa in un paio di occasioni, Payet inventa per i suoi compagni senza trovare gloria e, quando la costruzione riesce, Oukidja nega l’accesso alla rete.

Tra le due contendenti, può sorridere il Metz. Capace di soffrire per mezzora e, al netto di una certa propensione a giocare con l’orologio dopo l’inferiorità numerica, non ha mai dato l’impressione di voler rinunciare a provarci. Il penultimo posto è ancora realtà, ma il secondo pareggio di fila dopo tre sconfitte è manna dal cielo. Se poi arriva al Velodrome contro un Marsiglia comunque ispirato, vale ancora di più.

dixifra

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