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McClean manda l’Irlanda ai playoff per il Mondiale

La situazione nel Gruppo D prima del fischio d’inizio recitava così: Serbia 18, Galles 17, Irlanda 16. Ai dragoni, per giunta in casa, servivano dunque due risultati su tre contro gli irlandesi per andare al Mondiale, agli ospiti era utile solo la vittoria. Sarebbero potute anche arrivare prime, non entrambe ovviamente, ma solo in caso di sconfitta o pareggio della Serbia, anch’essa in casa, contro la Georgia. La formazione di Coleman arrivava lanciata allo scontro, veniva infatti da tre vittorie di fila e con lo status di unica imbattuta del girone. La prima sconfitta è però costata carissimo al Galles.

 

La partita

In una delle sfide più importanti dell’ultimo quadriennio, esclusa forse la semifinale col Portogallo di Euro 2016, Coleman ha dovuto fare a meno del giocatore più rappresentativo: Gareth Bale. Un’assenza pesantissima verso il Mondiale, perché senza l’ala del Real Madrid la manovra offensiva del Galles perde per forza non solo in qualità, ma anche tanto in imprevedibilità. Nessuna defezione per O’Neill, il tecnico irlandese. Anzi, nel turno precedente è riuscito a conquistare i tre punti applicando un turnover ragionato, riuscendo dunque ad arrivare alla gara decisiva con diversi giocatori riposati. Nonostante alcune scelte scontate, O’Neill stupisce, soprattutto schierando dal 1′ McClean e Arter, al posto dei più quotati Murphy e Hoolahan. Per quanto riguarda il Galles l’unico ballottaggio era davanti, con Robson-Kanu che la spunta su Vokes.

Il primo tempo è tutto del Galles, con l’Irlanda pericolosa solo da lontano. I Dragoni provano subito a spingere sull’acceleratore, prima con Robson-Kanu di testa su corner (3°) e poi con Ramsey dalla distanza (8°), ma entrambi i tiri finiscono fuori dallo specchio. L’unico altro pericolo per la porta di Randolph giunge solo al 39° con Ben Davies, che aggancia bene ma poi spreca tirando alto. La seconda frazione di gioco inizia come la prima: col Galles avanti alla ricerca del gol Mondiale. Il colpo di testa di Chester su angolo (51°) dà l’illusione del gol a quasi mezzo impianto ed un minuto più tardi, sempre di testa, Robson-Kanu esalta l’istinto di Randolph, che devia sopra la traversa. Nel momento migliore del Galles, colpisce il giocatore peggiore dell’Irlanda. La scelta pre-partita di O’Neill, inoltre, si rivela azzeccata perché il marcatore è proprio McClean scelto al posto del più quotato Murphy. Il minuto è il 57°, l’azione parte da una palla persa malamente da Ashley Williams sulla trequarti gallese. Qui Hendrick, il laterale irlandese, è bravo tre volte: nello strappare il pallone dai piedi del difensore, nell’evitare che il pallone finisca fuori e nella parte finale, mettendo in mezzo un pallone perfetto per il solitario McClean, che deve essere “solo” freddo e preciso. L’ala sinistra riscatta così la sua partita dando ragione al tecnico e zittendo gli oltre 33.000 del Cardiff Stadium, che lo avevano fischiato fino a quel momento. Poco altro poi, con l’Irlanda che si chiude e spazza qualsiasi cosa che si avvicina all’area, se il pallone meglio. Il Galles infatti veste i panni degli irlandesi nel primo tempo, proprio quando avrebbe dovuto invece fare qualcosa di più, impensierendo Randolph solo dalla distanza.

L’Irlanda dunque trionfa e conquista un posto ai playoff per il Mondiale in Russia, visto che la Serbia alla fine ha avuto la meglio sulla Georgia per 1-0. Adesso l’ultimo step, il più difficile considerato che gli uomini di O’Neill sono in seconda fascia. Le possibile avversarie sono la nostra Italia, i campioni di Europa del Portogallo, la Croazia e la Danimarca. Invertendo l’ordine degli Azzurri e dei Lusitani, potremmo avere una scala realistica dei pericoli per gli irlandesi. Anche se a Dublino non ci si può permettere di sottovalutare nessuno.

 

 

Livio Bazzica

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