
Conceiçao ha fatto peggio di Fonseca | ANSA / ROBERTO BREGANI - Footbola
Milan, l’epilogo disastroso di Sergio Conceiçao si chiude con un’espulsione e numeri da brividi: ecco perché ha fatto peggio di Fonseca
L’era di Sergio Conceiçao sulla panchina del Milan si è conclusa in modo drammatico, lasciando dietro di sé un pesante strascico di delusioni. L’ultima gara, disputata all’Olimpico contro la Roma, ha messo la pietra tombale sulle speranze europee rossonere, oltre che la certezza quasi matematica di arrivare fuori dalle prime 8 della classifica. Un obiettivo che, se mancato, costringerebbe il club a partire in anticipo per la Coppa Italia, con conseguenze anche sulle tournée estive, cruciali per le casse societarie.
L’inizio promettente di Conceiçao
L’avventura di Conceiçao era iniziata con promesse, festeggiando la Supercoppa italiana con un sigaro a Ryad, ma è rapidamente diventata un incubo. In conferenza stampa, il tecnico ha cercato di giustificare il suo operato, citando i numeri che lo vedevano in zona Champions al momento del suo arrivo. Tuttavia, i dati raccontano una storia ben diversa: un allenatore incapace di risollevare le sorti di una squadra che, nonostante il potenziale, ha mostrato fragilità psicologica e mancanza di identità.
Risultati deludenti e gestione del mercato
Conceiçao ha ricevuto il supporto della dirigenza, a differenza del suo predecessore, Paulo Fonseca, ma i risultati sono stati nettamente deludenti. La gestione del mercato, che ha visto cessioni di giocatori chiave come Morata e Calabria, non ha portato ai frutti sperati. L’arrivo di Santi Gimenez, accolto con entusiasmo, si è rivelato un flop, mentre il rendimento in Champions League è stato disastroso, con eliminazioni premature contro squadre modeste come Dinamo Zagabria e Feyenoord.
Un futuro incerto per il Milan
La decisione di interrompere la collaborazione con Conceiçao era già nell’aria da tempo. Si attende solo l’ufficializzazione, che dovrebbe arrivare al termine della partita con il Monza. Anche un eventuale successo in Coppa Italia non basterebbe a salvare una stagione caratterizzata da un finale da film dell’orrore. Con 11 sconfitte in campionato, il Milan è chiamato a una riflessione profonda sul futuro, a partire dalla scelta del prossimo allenatore. La situazione attuale richiede una strategia chiara per tornare a competere ai massimi livelli e ristabilire l’identità perduta della squadra.