
Mondiale in Qatar Immagine | Ansa
Il Mondiale per Club sta convincendo sempre di più la FIFA. Nella sede centrale del calcio mondiale si è ormai lungi dal considerare il torneo come un evento temporaneo e sperimentale. Anzi, si sta già discutendo sulle sedi per la prossima edizione, nel 2029. Il rischio è che vinca il Qatar, con conseguente intasamento dei calendari.
Mondiale per club in Brasile: candidatura autorevole
Uno dei primi paesi a candidarsi per la prossima edizione è stato il Brasile. Il presidente della federazione, Samir Xaud , ha formalizzato la proposta prima privatamente e poi pubblicamente a Infantino dopo la riunione delle federazioni tenutasi a Miami. L’idea piace alla FIFA , anche perché logisticamente non vi sarebbero neanche troppi problemi. Sarebbe più che sufficiente sfruttare le infrastrutture lasciate in eredità dal Mondiale del 2010 e dalla Coppa del Mondo femminile che è già in programma nel paese sudamericano nel 2027. Gli unici dubbi sono legati al fuso orario che penalizza il prime time in Europa e in un torneo che si sorregge economicamente sui diritti audiovisivi non è un particolare da poco.
Il Qatar, soluzione alternativa e possibile
La soluzione alternativa è il Qatar. Anche in questo caso non vi sarebbero problemi insormontabili dal punto di vista della organizzazione, già testata ampiamente in occasione degli ultimi mondiali. Il paese asiatico, fra l’altro, ha conservato dei rapporti eccellenti con la FIFA dopo la kermesse di tre anni fa, molto apprezzata a livello logistico. Nessun paese al mondo è capace di ospitare un torneo così grande in una sede così compatta. Anche il fuso orario è premiante per il mercato euroasiatico. Resta, però, il dilemma più annoso: per organizzare il Mondiale per club in Qatar, il calendario dovrebbe essere nuovamente spostato, in inverno. Ipotesi che, eufemismo, non è molto gradita ai club.
La controversia è dietro l’angolo
Se la FIFA prendesse in considerazione la proposta di ospitare l’edizione del 2029 in Qatar , la controversia sarebbe di nuovo dietro l’angolo. Ecco perché la scialuppa di salvataggio potrebbe arrivare dalla Spagna, che ha già prenotato i mondiali del 2030 e vivrebbe la competizione per club come una sorta di prova generale del torneo, un po’ come sta accadendo, con i pregi e i difetti che stanno emergendo, negli USA. Resta da capire se la FIFA rispetterà questa posizione, anche perché, è inutile girarci intorno, a questi livelli contano i soldi e le sponsorizzazioni e in questa ottica la proposta del Qatar non teme confronti, anche a costo, nel senso più pieno del termine di generare un nuovo vespaio.